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Libero Rassegna Stampa
29.01.2010 Il burqa è una prigione
Intervista ad Alexandre Del Valle di Maria Cristina Giongo

Testata: Libero
Data: 29 gennaio 2010
Pagina: 16
Autore: Maria Cristina Giongo
Titolo: «Il burqa è assurdo. Il mondo islamico ci odia sempre di più»

Riportiamo da LIBERO di oggi, 29/01/2010, a pag. 16, l'intervista di Maria Cristina Giongo a Alexandre Del Valle dal titolo " Il burqa è assurdo. Il mondo islamico ci odia sempre di più ".


Verdi, Rossi, Neri, di Alexandre Del Valle, Lindau Editore

Continua in tutta Europa la polemica sulla possibile divieto ad indossare il burqa nei luoghi pubblici. In Francia Jean Francois Coppè, il presidente al parlamento del gruppo Ump (Union pour un mouvement populaire), la formazione neo-gollista guidata dal premier Nicolas Sarkozy, ha proposto un disegno di legge che ha suscitato un’ac - cesa disputa non solo fra la destra e la sinistra, ma anche all’in - terno del partito di Sarkozy. Poi Sarkozy ha deciso di fare una risoluzione che, se non sarà applicata, diventerà legge. La stessa cosa sta avvenendo nella multiculturale Olanda ed in Belgio, nonostante in Belgio ci siano alcune città dove indossare il burqa è già proibito: Anversa, Gent, Maaseik (al confine con i Paesi Bassi), Sint Jans Molenbeek e Lebbeke. Su questo tema scottante abbiamo chiesto il parere ad un grande geopolitico, scrittore e saggista francese, Alexandre Del Valle, nato a Marsiglia nel 1969. Un personaggio a volte scomodo per le battaglie che porta avanti. Ha partecipato alla campagna di Sarkozy nel 2007 e presiede una corrente del suo movimento, la Destra Libera (Droite libre). È ricercatore al prestigioso Institut Choiseul. Secondo lei il burqa è un “diritto alla differenza” oppure una barriera simbolica che testimonia il rifiuto all’integrazione con il Paese ospitante?
«Il burqa è assurdo. Tra l’altro soltanto lo 0,1% degli stessi musulmani è pro–burqa: un’insi - gnificante minoranza! Tuttavia va assolutamente vietato, soprattutto per motivi legati alla sicurezza dei cittadini che hanno il diritto di sapere chi sta davanti a loro. Serve solo ai maschi psicopatici che hanno paura di essere “tentati”dal centimetro di carne di un viso di donna “diabolica”... che potrebbe farli cadere nel peccato. Maschi che non sanno controllare i loro “fragili” istinti! Penso che il vostro ministro Carfagna, il ministro Frattini, la Lega e gli altri favorevoli alla messa al bando del burqa abbiano ragione a fare loro la linea di Sarkozy, un uomo eccezionale, pieno di energia, di buon senso; che sosteniamo se mantiene le promesse elettorali della sua campagna ».
Com’è la situazione in Francia?
«Penso che anche la Francia dovrebbe imparare qualcosa dall’Italia in materia di libertà di espressione. Infatti da noi è più difficile che da voi di parlare chiaramente dell’islam e dell’immigrazione. Mi pare che in Italia la gente sia meno colpevolizzata che in Francia, dove coloro che sono contrari al velo islamico, al burqa e anche alle moschee integraliste sono chiamati stupidamente “razzisti e fascisti”. Per salvare l’Europa da questa situazione di emergenza bisogna rompere certi tabù e promuovere ciò che ho battezzato “il patriottismo integratore”. Significa che dobbiamo integrare gli immigrati non certo adattandoci alle loro usanze e regole anti-laiche (e a volte barbare!): bensì trasmettendoloro ilnostro amore per la nostra cultura, civiltà e patria. Non siamo una terra di nessuno o da conquistare».
È vero che il suo pensiero ha influito su quello di Sarkozy, tempo fa molto aperto nei confronti dell’integrazione islamica?
«Sì, è vero. Soprattutto i miei libri hanno dato un buon apporto. Per esempio quello sul perché la Turchia non deve entrare nell’Eu. E sulla necessità di una Carta dell’islam di Francia che stabilisca il principio che le regole sono uguali per tutti; i musulmani devono rispettare la legge francese e non quella islamica là dove la Sharià la contraddice. In questa carta proponevo che le organizzazioni francesi firmassero un documento atto a respingere tutte le misure del Corano, dell’Hadith e della Sharià che incitano all’odio e alla violenza ».
Le faccio tre nomi: Franco Cardini, storico saggista studioso delle crociate. Magdi Cristiano Allam (deputato al Parlamento Europeo in seno al Partito Popolare Europeo, il PPE) e Geert Wilders, il leader di destra del Partito della Libertà olandese, sotto processo (e sotto scorta perenne) per aver “osato”insultare i fondamentalisti islamici. Pensa che ci sia un legame fra di loro?
«Sì e no. L’eurodeputato Magdi Cristiano Allam è l’uomo politico più coraggioso d’Italia. Ha sempre trattato, senza eccesso, con intelligenza ed umanità, i problemi inerenti l’islam. Per quanto riguarda Geert Wilders, so che il 3 febbraio verrà processato nel suo Paese per le sue affermazioni contro il radicalismo islamico. Secondo me sarà un momento di verità sulla vera libertà di parola. Non dobbiamo lasciarci impressionare dalle minacce degli islamici “arrabbiati”, nè dai tentativi di colpevolizzarci. Loro non si sentono in colpa quando perseguitano costantemente i cristiani, gli Ebrei e i “cattivi” musulmani. Circa Franco Cardini... il legame con i precedenti è l’opposto. Questo professore che giudica gli altri come se fossero tutti suoi alunni, non è poi così “scientifico”come si vanta con molto orgoglio di essere... Né ha il coraggio di lottare veramente contro l’islamizzazione. Lo definirei piuttosto un “ex-fascistacattolico- islamico”, cioè un militante pro-islamico che come molti rossi-neri-verdi collabora con quelli islamici anti-occidentali ».
A proposito di “Rossi-Neri-Verdi: l’alleanza etremista”, questo è il titolo del suo ultimo libro (edito da Lindau, Torino) un’opera molto importante. Mi dia tre buoni motivi per leggerlo...
«Gliene dico solo uno che li comprende tutti: è un saggio chepermette di capire perché il terzomondo ed il mondo musulmano ci odiano sempre di più».

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