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Rassegna Stampa
23.05.2009 Il caso di Ilan Pappe, ebreo figlio di tedeschi, che collabora con i nemici di Israele
L'articolo di Michael Sfaradi

Testata:
Autore: Michael Sfaradi
Titolo: «Il caso di Ilan Pappe, ebreo figlio di tedeschi che però sostiene gli arabi»

Su LIBERAL di oggi, 23/05/2009, un articolo di Michael Sfaradi su Ilan Pappe, cacciato per scarsa professionalità da molte univerità israeliane, finito in Inghilterra, a Exeter, da dove guida la propaganda contro Israele. Ecco l'articolo:

Ilan Pappe è uno dei capostipiti di quella corrente di storici moderni che hanno la pretesa di riscrivere la storia mantenendo inalterati gli episodi in linea con le loro posizioni politiche dimenticando, cancellando e riscrivendo ex novo fatti e situazioni che a loro non garbano. Nella fattispecie il campo della mistificazione storica riguarda il medio oriente con speciale attenzione per il popolo palestinese e la terribile situazione in cui vive Nell'ambito della fiera del libro di Torino, si è svolta la presentazione di un libro di Pappe, in un clima di schizofrenia generale, come se un "Messia" fosse venuto a portare il "Verbo" di una verità assoluta e indiscutibile. Non appena finiti i saluti e i ringraziamenti è cominciato il fuoco di fila delle accuse nei confronti dello stato di Israele. "Pulizia etnica" e "Genocidio" sono stati più volte ripetuti nei racconti dove Pappe ha dato prova di quanto sia fine la sua abilità nel mescolare le verità con falsi storici e storielle personali che, nonostante le ostentate risa della "claque" present e in sala, non avevano nulla di divertente. Israele, assurdo nell'assurdo, è stata messo alla berlina da un ebreo figlio di una famiglia tedesca, uno dei casi più lapalissiani della "Sindrome di Stoccolma". Ilan Pappe è profondamente innamorato dei nemici del suo popolo e prova da anni a sdoganare come verità storiche gli slogan della più losca propaganda antisemita. Che nelle guerre che hanno caratterizzato la storia dei rapporti fra arabi ed israeliani ci siano state sofferenze ed errori politici da ambo le parti è una realtà confermata ma uno storico degno di questo nome non può accusare Israele delle cose più bieche giustificando, d'altra parte, ogni nefandezza perpetrata dal terrorismo arabo.

Dopo aver pazientemente ascoltato questo squallido soggetto ho preso la parola e gli ho chiesto se secondo il suo metro di giudizio la definizione "pulizia etnica" potesse essere usata anche per definire la scomparsa quasi totale delle fiorenti comunità ebraiche di Marocco, Algeria, Tunisia, Libia, Iraq, Siria ed Egitto. La risposta è stata che gli ebrei di queste nazioni hanno deciso spo ntaneamente, visto che erano diventati sionisti, di lasciare quelle nazioni per andare in Israele. Le uccisioni, i roghi delle sinagoghe, la confisca della totalità dei loro beni e la cacciata della minoranza ebraica da tutto il nord africa e dal medio oriente arabo è stata cancellata e non fa più parte del libro di storia del "Prof" Pappe. Ho poi domandato come mai, dopo la persecuzione nei confronti degli arabi, in Israele viva una comunità arabo-israeliana che conta più di un milione e cinquecentomila anime che godono del livello di vita più alto della regione  e come si spiega che l'unica stampa in lingua araba al mondo non sottoposta a censura sia proprio quella israeliana; su questo non ho avuto risposta. Tutto ciò dovrebbe far riflettere chi organizza questo tipo di incontri e far si che quando si ospitano personaggi di questo tipo, Pappe non è il solo, ci sia un serio e preparato contraddittorio che metta un freno alle deliranti farneticazioni e che possa svergognare queste falsità che a furia di essere ripetute diventano delle acquisite verità.

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