E' morto Antonio Gambino, antesignano degli odiatori per principio ha lasciato,purtroppo, molti allievi
Testata: La Repubblica Data: 03 maggio 2009 Pagina: 20 Autore: Nello Ajello Titolo: «Addio ad Antonio Gambino, così raccontava la sua Europa»
"Antonio Gambino, giornalista e scrittore, è morto ieri a Roma. Era nato nel 1926. E'stato uno dei più noti esperti di politica estera della stampa italiana". Così lo ricorda Nello Ajello sulla REPUBBLICA di oggi, 03/05/2009 a pag.20, giornale del quale è stato collaboratore, come pure dell' l'ESPRESSO,con il titolo " Addio ad Antonio Gambino, così raccontava la sua Europa". Non saremo noi a contraddire la tradizione che vuole i defunti ricordati con l'appellativo di "buon' anima", ma non possiamo non ricordare che la buon'anima di Antonio Gambino era appartenuta ad uno dei primi odiatori d'Israele, un antesignano di quella schiera di allievi che gli sarebbero poi succeduti. Forse solo Igor Man e Giampaolo Calchi Novati, entrambi filo arabi al punto da divenire ostili per principio allo stato ebraico, e terzomondisti antiamericani- Calchi Novati più di Man(zella) - hanno superato nei toni la buon'anima testè dipartita. Lo riconosce persino Ajello, quando scrive della " severità con la quale considerava la politica israeliana in Medio Oriente", parole leggere che nascondono un odio implacabile, altrochè severità. Gambino, con la sua rubrica settimanale sull'ESPRESSO, progenitore di REPUBBLICA nella scelta di campo filo regimi arabi contro la democrazia israeliana, è stato per più di 40 anni il faro che ha illuminato una schiera di giornalisti per principio ostili allo Stato ebraico, così come erano invece attenti osservatori di cose ebraiche, più o meno come succede ancora oggi. La casa madre più rilevante che li ha ospitati è stato L'ESPRESSO, seguito poi da REPUBBLICA, i massimi campioni del doppio standard. L'elenco degli allievi è lungo, basta scorrere l'archivio di informazione corretta per rendersene conto.Da quest'elenco manca da oggi Antonio Gambino, anche se erano anni che la sua firma non appariva più. Riposi in pace, quindi, anche se il ricordo di quanto ha scritto non scompare con lui.
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