Violenza inaudita, ha dichiarato il Papa, in questi giorni, chiedendo uno stop immediato alle operazioni di Israele contro Hamas. Persino le autorità cattoliche nell'Autorità palestinese protestano, come riportano Tv e giornali. Riportiamo un pezzo di Battistini dal CORRIERE della SERA. e lo facciamo seguire da una breve, sulla STAMPA di oggi a pag. 3, nella quale, in una striminzita colonnina, si dà notizia di un kamikaze che in Afghanistan si fa esplodere uccidendo 14 bambini. Una notizia di interesse uguale a zero, neanche pubblicata dalla maggior parte dei quotidiani di oggi 29/12/2008 .Ci chiediamo come mai, forse i bambini in Afghanistan contano meno di quelli palestinesi ? Come mai questa notizia non trova spazio ? Ma anche, perchè il Papa, di fronte all'esodo dei cristiani dagli stati islamici, non apre bocca ? A Gaza i cristiani sono ammazzati e perseguitati, ma il Papa non ne fa cenno, come mai ? Perchè il dolore della Santa Sede si manifesta solo quando uno stato democratico come Israele, dopo aver sopportato con una pazienza infinita gli attacchi missilistici sul suo territorio, dopo aver avvertito che " abbastanza è abbastanza " distrugge le postazioni missilistiche a Gaza e chiude gli occhi quando Israele è attaccato ? Chi è responsabile delle sofferenze in Terrasanta, questo nome molto amato dal Vaticano ma che, da laici, vorremmo sentire pronunciare meno, se non altro quando si tratta di Israele ? Lo Stato ebraico, che vorrebbe vivere in pace con i suoi vicini, oppure i suoi nemici che lo vorrebbero distruggere ? Perchè il Papa, nelle sue omelie domenicali, non cita mai lo statuto di Hamas che si prefigge la distruzione di Israele e di tutti gli ebrei ? E sul signor Ahmadinejad, possibile che non gli sia mai venuto in mente di fargli almeno qualche rimprovero, visto che in Iran si impicca e si tortura ogni giorno ? E' mai possibile che il Papa trovi " inaudita" solo la violenza di uno stato che difende la sua sopravvivenza ? A Pio XII viene rimproverato di essere rimasto in silenzio durante la Shoà, perchè quella fu la politica del Vaticano in quegli anni. Non crediamo però che lo straparlare di un suo successore possa pareggiare il silenzio di allora. Francamente questa indignazione un tanto al kilo ci ha stufato, come ci hanno stufato tutte quelle sante invocazioni alla pace che lasciano il tempo che trovano. Le buone intenzioni hanno sempre avuto un largo smercio, non costano niente e presso molti fanno pure fare bella figura. Peccato che i problemi veri rimangono, e a risolverli spetti sempre a qualcun altro. seguono le due cronache:
Corriere della Sera; Francesco Battistini " A Betlemme si spengono le luci di Natale "
GERUSALEMME — C'erano voluti sette anni, perché ortodossi e francescani si mettessero finalmente d'accordo e accendessero una grande stella cometa sulla Piazza della Mangiatoia, a Betlemme. Una giornata di guerra, il massacro di Gaza, e l'hanno subito spenta: la cometa, assieme al grande albero di Natale e alle luminarie che mercoledì scorso, per la messa di mezzanotte, tutto il mondo aveva visto in tivù. Uno scambio d'opinioni col sindaco: «Abbiamo deciso di staccare la spina in segno di lutto — spiega padre Marwan, della Custodia di Terra Santa —, perché quello che sta succedendo a Gaza è inaccettabile per qualsiasi cristiano». La protesta che ha investito i Territori, con due morti negli scontri vicino a Ramallah, non sta risparmiando nemmeno i luoghi della Natività: lo sciopero di tre giorni, la serrata di molte botteghe si fanno sentire in una cittadina che per la prima volta, dopo anni d'intifada, s'era riempita di turisti e di pellegrini. «La nostra gioia è durata troppo poco — dice padre Marwan —. Abbiamo rinviato le feste dell'Azione cattolica e coi bambini, e alla messa per la Festa degl'Innocenti abbiamo evitato qualunque segno di gioia.
Abbiamo lasciato illuminata solo la croce. E resterà tutto al buio, finché su Gaza non finiranno i bombardamenti».
La Stampa: " Afghanistan, kamikaze uccide 14 bambini"
Quattordici bambini sono morti ieri mattina nell’attentato contro un edificio governativo a Khost, nella zona orientale dell’Afghanistan, che ha fatto in totale 20 morti e 58 feriti. Un kamikaze si è fatto esplodere all’esterno della costruzione, accanto a un istituto scolastico. Gli agenti di guardia agli uffici delle autorità distrettuali avevano capito le intenzioni dell’attentatore e quando hanno aperto il fuoco per fermarlo, il kamikaze ha fatto esplodere l’autobomba su cui stava viaggiando. Nessuno degli obiettivi dell’attentatore - gli anziani delle tribù locali riuniti con il governatore distrettuale Dawlat Khan Qayomi per discutere di sicurezza e delle prossime elezioni presidenziali - è rimasto coinvolto. L’attacco è stato messo a segno nell’ultimo giorno di scuola per il 2008. Gli studenti erano in classe per ricevere il diploma di fine anno, mentre le insegnanti stavano consegnando libri agli allievi. Nel vicino Pakistan, nella turbolenta area della valle dello Swat, almeno 36 persone sono morte e altre 15 sono rimaste ferite in un attentato suicida in una scuola adibita a seggio elettorale. Un uomo a bordo di un’automobile imbottita di tritolo si è fatto saltare in aria nella città di Buner.