Un cenno generale sulle Conferenze mondiali contro il razzismo. Le “World Conference against Racism (WCAR)” sono eventi organizzati dall’UNESCO (l’organizzazione culturale delle Nazioni Unite) nell’ambito dei Diritti Umani e hanno il compito di combattere qualsiasi comportamento o ideologia razzista. Tre sono le conferenze tenute ad oggi: 1978 (a Ginevra. Tema centrale: l’Apartheid in Sudafrica), 1983 (a Ginevra) e 2001 (a Durban, snaturata nella violenta contestazione ad Israele). La WCAR è stata fondata dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale. L’UNESCO, dalla sua creazione, ha iniziato a promuovere studi scientifici sui gruppi etnici e la loro accoglienza nella pubblica opinione in modo da ottenere una pseudo-scientifica razionalizzazione del razzismo. Una delle prime ed importanti pubblicazioni è del 1950: “The Race Question” firmata da diversi studiosi di fama internazionale, tra cui l’antropologo Claude Levi-Strauss uno dei fondatori di Etnology e ideologo del relativismo culturale. Da notare che nella “Race Question” non vi è alcun riferimento alla Shoah. Inoltre, subito dopo la fondazione dell’OPEC (1973), i più importanti organismi delle Nazioni Unite – UNESCO, FAO, UNICEF – furono presieduti dagli arabi, Israele escluso dall’UNESCO, mentre alle Nazioni Unite saliva come Segretario Generale l’ex-SS Kurt Waldheim che più tardi divenne presidente dell’Austria. Nel 1975, il Sionismo venne equiparato al Razzismo con la risoluzione UNGA 3379.
A presiedere la Conferenza di Durban in Sud Africa dal 31 agosto all’8 settembre 2001, come Segretario Generale, fu l’irlandese Mary Robinson, fino a poco tempo fa Alto Commissario delle NU per i Diritti Umani con una netta propensione ad accusare Israele per la situazione nella Striscia di Gaza. Parentesi: un’altra dama irlandese, il premio Nobel per la Pace (!!!) Mairead McGuire, è stata fotografata in questi giorni a Gaza in posa radiosa con Haniyeh di Hamas e pretende che le Nazioni Unite cancellino Israele quale membro dell’Organizzazione mondiale. Queste sono alcune premesse a Durban II. La conferenza di Durban 2001 è stata incivile e sostanzialmente impegnata a far reinstaurare la risoluzione UNGA 3379 che equipara il Sionismo al Razzismo. Sia l’Australia che il Canada (che ha dichiarato con disprezzo che la conferenza somigliava ad un circo) hanno emesso un documento che accusava la conferenza di ipocrisia. Stati Uniti ed Israele hanno ritirato le loro delegazioni. Il testo finale della conferenza pur mitigando le critiche dirette ad Israele, ha riconosciuto ai palestinesi il diritto all’auto-determinazione ed espresso preoccupazione sul loro status “sotto occupazione straniera”.(sic)
Il 20 aprile 2009 si aprirà la quarta WCAR a Ginevra, o Durban Review Conference. Ossia, Durban
II. Sono stati nominati nel comitato organizzatore: la Libia presidente e l’Iran, il Pakistan e Cuba come vicepresidenti. Il Canada ha già annunciato che non parteciperà alla conferenza perché ritiene che questa promuoverà il razzismo e l’intolleranza. Israele minacciava di seguire l’esempio del Canada se non avesse avuto prova certa che la conferenza non verrà usata come piattaforma per un ulteriore atteggiamento antisraeliano ed antisemita. Alla luce della documentazione attuale, tre giorni fa, Israele ha deciso di non partecipare. In questi due anni, sono usciti due libri-libello contro Israele: uno di Jimmy Carter (“Palestine: Peace Not Apartheid”), colmo di menzogne e distorsione della risoluzione 242; e uno di due suoi discepoli sulla fantomatica lobby ebraica che condizionerebbe la politica estera americana nel Medio Oriente. I proseliti di Carter sono ancor più numerosi: da alcuni Premi Nobel ad uno degli autori di “Gerusalemme, Gerusalemme”, assertori dell’Apartheid palestinese ad opera di Israele. In aggiunta, la documentazione preparatoria di Durban II – riassunta di seguito da UN Watch Report - è già considerata “peggiore” della conferenza di Durban 2001.
UN Watch Report - La tesi dominante delle 88 pagine della dichiarazione attuale (“Draft Outcome Document”) si riassume nel teorema “Stati Uniti, Europa occidentale, Israele e le altre democrazie liberali – quali che siano i loro principi, istituzioni, politiche, identità sia nazionali che storiche – sono singolarmente razziste ed ancor più discriminatorie verso l’Islam. La libertà d’espressione, la ricchezza, la globalizzazione, le misure di sicurezza per combattere il terrorismo antioccidentale sono indicate come causa di razzismo, discriminazione e “diffamazione” dell’Islam.” In particolare, questa linea d’azione si rivolge solo ad un paese specifico, Israele, che è presentato come il nemico dell’umanità, utilizzando il linguaggio della celebre dichiarazione di Teheran 2001. Il quadro di cui sopra esamina una piccola selezione delle 646 disposizioni del progetto preparatorio della dichiarazione di Durban II, evidenziando certi punti che rompono con le cosiddette “Linee Rosse” europee. Così come presentate dalla Francia a nome della UE, nella dichiarazione del 19 settembre 2008 nel quadro del Consiglio dei Diritti dell’Uomo, le “Linee Rosse” della UE respingono 1) la singolarizzazione di una regione del mondo in particolare; 2) la riapertura della dichiarazione di Durban del 2001 inserendo il divieto di “diffamare la religione”, allo scopo di restringere la libertà di espressione ed imporre una censura islamica contro la blasfemia; 3) la messa a punto di una gerarchia delle vittime e 4) la politicizzazione o la polarizzazione della discussione. Altrimenti, il presidente francese Nicolas Sarkozy si è impegnato a ritirare l’Unione Europea da Durban II se gli eccessi del 2001 si dovessero ripetere e se gli interessi della UE fossero ignorati. La sua presidenza alla UE e la sua capacità di onorare la sua promessa scadranno il 31 dicembre 2008.
Conclusione. Alla presidenza francese, dal gennaio del 2009, subentrerà quella ceca che non dovrebbe offrire sorprese e pertanto mantenere la promessa di Sarkozy. Praga da più di un anno si è trovata nell’emergenza dell’antiterrorismo islamico. Inoltre, al Parlamento ceco si è aperta la discussione sul sistema difensivo missilistico americano da posizionare vicino a Praga. L’opposizione è del tutto contraria e i risultati non si avranno prima della tarda primavera del 2009. Come la maggioranza dei paesi dell’est liberati dal giogo comunista con la caduta del Muro, anche la Repubblica Ceca è filoamericana. Tuttavia, il grande consenso euro-orientale era tutto per G.W. Bush. L’era Obama apre molte incognite, anche se al momento i timori causati dalla sua campagna elettorale sembrano attenuati. L’unico dubbio permane sulla sua provata facilità a cambiare spesso opinione. Hillary Clinton prossimo Segretario di Stato, da senatrice e nella sua campagna elettorale ha sempre dimostrato una tendenza filo-israeliana. Ma non bisogna dimenticare che offrì un imbarazzante palcoscenico alle virulente dichiarazioni antisraeliane di Suha Arafat quando era First Lady in visita a Ramallah.
Danielle Sussmann
Draft Outcome Document for the Durban Review Conference 2009, as published on the United Nations website, Second Substantive Session (6 to 17 October 2008), http://www2.ohchr.org/english/issues/racism/DurbanReview/session2-documentation.htm (last accessed on Oct. 22, 2008). Il seguente sito aggiorna le novità sulle “Linee rosse”. Click here for new report: “Shattering the Red Lines”