Come funziona la democrazia in Israele e gli stati autoritari imparino
Testata: Corriere della Sera Data: 08 novembre 2008 Pagina: 21 Autore: Francesco Battistini Titolo: «Palestinese umiliato dai soldati,TG israeliano trasmette il video»
Palestinese umiliato dai soldati Tg israeliano trasmette il video
E' il titolo a pag.21 della corrispondenza di Francesco Battistini sul CORRIERE della SERA di oggi, 08/11/2008. Dedichiamo l'articolo a quanti si affannano a definire Israele come lo stato dell'Apartheid, il suo esercito paragonato a quello nazista ecc. , tutto il ciarpame di menzogne che siamo soliti leggere sui giornali dell'estrema sinistra. La verità, come spesso accade, è l'opposto, ecco come Israele si dimostra una vera e forte democrazia, che non ha paura di mettere in mostra quel che onorevole non è. Nessuna nazione è formata da santi, Israele ha il merito di guardare dentro se stessa per correggere quanto può accadervi di sbagliato. Per questo è un paese da ammirare.
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE GERUSALEMME - L'uomo digrigna i denti. Sembra un sorriso agghiacciato. «Lo vuoi uno zuccherino?», gli dicono fuoricampo. «Sì, lo zuccherino...». Il malcapitato ha una camicia a quadri, la barba rada, è bendato con un pezzo di stoffa militare. In ginocchio, le mani forse legate dietro. I soldati sono tutt'intorno. Uno solo insiste, la voce sfottente: «Zuccherino?». «Sì, zuccherino...». Poi: «Di': casetta dei pupazzi!». «Casetta dei pupazzi ». E ancora: «Di': papà è andato al lavor o!». «Papà...». Lo dice male e glielo fanno ripetere tre volte, fra le risate: «Papà... è andato al lavoro... ». «... E ti porterà un regalo!». «... E ti porterà un regalo...». Altra risata: «Fategli un bell'applauso! ». L'umiliazione non è finita, però. E la frase che gli tocca ripetere altre due volte è la più sprezzante. Ma è pure quella che inchioda i soldati, identificandoli: «E Golani ti porterà... una trave da ficcarti su per il c...!». Golani. La prima brigata di fanteria. Quella di Entebbe e della guerra in Libano. Una delle più antiche e decorate (ma anche indisciplinate) formazioni dell'esercito israeliano. Il video è breve e scioccante quanto basta. Se lo sarebbero girati i militari, da soli, a un check-point in Cisgiordania. Una normale giornata di sole e di straordinaria stupidità. Canale 10 lo scova su You Tube e non fornisce prove della sua autenticità, ma i responsabili del tg decidono di mandarlo in onda all'ora di massimo ascolto. Nessuna censura alle immagini. L'esercito le vede, le richiede. C'è poco da giustificare, il commento è indignato: «Consideriamo grave quest'episodio e lo condanniamo — fa sapere un portavoce del-l'Idf —. Un comportamento di questo genere va contro i valori dell'esercito e la condotta che ci si attende dai nostri soldati. Appena conosceremo tutti i dettagli di questa vicenda, valuteremo quali decisioni prendere. L'esercito vuole denunciare questo tipo d'episodi». Questi episodi si ripetono, dicono le organizzazioni umanitarie. E il più delle volte non vengono neanche filmati: è di pochi giorni fa la protesta d'un palestinese, pellegrino alla moschea di Al Aqsa, insultato e preso a botte assieme ad alcuni suoi compagni. Quando le umiliazioni e le violenze finiscono nei video, l'indignazione scavalca il Muro. A luglio, dopo una manifestazione di protesta nella Cisgiordania, circolò la sequenza d'un militare che sparava un proiettile di gomma alle gambe d'un palestinese legato e bendato. «E' duro vedere questa roba — dice un ex comandante della Golani, Giora Inbar — e non so perché questi soldati sentano il bisogno di fare queste cose». Di solito, spiega l'ufficiale Inbar, un'attenuante è data dalla forte tensione cui sono sottoposti i soldati ai posti di controllo. Spesso giovani, in prima linea se un kamikaze tenta di farsi saltare: «Ma i militari di quest'ultimo video non appaiono tesi. E non s'avverte tensione ». La verità è una sola, dice: quel poveraccio, «lo stanno minacciando ». Francesco Battistini GUARDA il video su www.corriere.it Scherno Sopra due fotogrammi del video in cui i soldati israeliani si fanno beffe di un palestinese. In alto, il prigioniero ripete: «Porterà un palo». Qui sopra: «Per ficcarlo nel ...».
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