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Corriere della Sera Rassegna Stampa
21.10.2008 Alla Farnesina è tornato D'Alema ?
un militare italiano alla parata iraniana

Testata: Corriere della Sera
Data: 21 ottobre 2008
Pagina: 15
Autore: Viviana Mazza
Titolo: «Anche un militare italiano alla parata in Iran»
Alla Farnesina è tornato D'Alema ? La domanda ci sembra lecita, di fronte a un episodio come quello del militare italiano cha ha partecipato alla parata dei missili iraniani. Missili che minacciano l'esistenza di Israele, come tutti sanno, senza bisogno di andare a  sentire per l'ennesima volta gli slogan sulla cancellazione dello Stato ebraico dalle carte geografiche e far quindi capire "platealmente" di  "volersene andare (..) alzandosi, sbracciandosi, girando le spalle e girando i tacchi ".  Salvo poi, in definitva, restare. Perché andarsene davvero non era "fisicamente possibile" per "ragioni di sicurezza" e di "protocollo ". Così, secondo le spiegazioni piuttosto ridicole della Farnesina, avrebbe fatto il nostro addetto militare a Teheran.

Nella fotografia,  nel primo cerchio rosso da sinistra, il colonnello Vittorio Maria Boccia, l'addetto per la Difesa dell'ambasciata italiana in Iran. Nel cerchio  a destra l''attaché militare tedesco.
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Dal CORRIERE della SERA del 21 ottobre 2008:

Il ministero degli Esteri: «Non esiste nessuna linea comune europea contro la partecipazione a una simile parata militare»
Sfilano i soldati e i carri armati. Sfilano i missili balistici Shahab-3, sui quali è dipinta la scritta «Israele deve essere spazzata via dalle mappe». Appare lo striscione «Israele dovrebbe essere cancellata dal mondo». Parla il presidente iraniano Mahmud Ahmadinejad. Il colonnello Vittorio Maria Boccia, addetto per la Difesa dell'ambasciata italiana in Iran, ex comandante del 41˚ reggimento Cordenons (schierato anche in Iraq), è tra gli spettatori.
Si tratta della parata annuale in commemorazione della guerra contro l'Iraq (1980-88) tenutasi il 21 settembre a Teheran. L'attaché italiano stava seduto alla destra dell'addetto militare dell'ambasciata tedesca. Lo ha fotografato un reporter dell'agenzia iraniana Isna. L'immagine è stata diffusa su Internet. Ieri, per la prima volta, al telefono con il Corriere,
un portavoce del ministero degli Esteri italiano ha ammesso la presenza del diplomatico alla parata. Gli attaché italiano e tedesco sono i soli dell'Unione europea ad aver partecipato alla sfilata (della Nato c'era anche la Turchia).
La presenza dell'addetto militare tedesco ha provocato nei giorni scorsi uno scandalo. Il governo e i media israeliani sono stati molto critici. Gli americani hanno fatto sapere di essere irritati. La Germania fa parte del gruppo 5+1 che tratta con Ahmadinejad per impedirgli di proseguire nel programma nucleare.
La scelta di inviare l'attaché è stata vista, da più parti, come un gesto di amicizia stretta e l'attenzione dei media si è spostata sugli affari — tuttora consistenti nonostante le sanzioni — della Germania, il primo esportatore mondiale in Iran (l'Italia invece è il primo importatore; acquista petrolio greggio e gas naturale). Il ministro degli Esteri Frank-Walter Steinmeier ha convocato l'ambasciatore tedesco Herbert Honsowitz a Berlino il 29 settembre. Honsowitz ha dovuto spiegare come mai aveva deciso di mandare un suo uomo all'imbarazzante sfilata.
Pochi giorni fa, il ministro degli Esteri Franco Frattini ha criticato Romano Prodi, perché aveva incontrato Ahmadinejad («Io non l'avrei fatto»). In quest'occasione, invece, la Farnesina ha spiegato che «era informata del fatto che l'addetto militare avrebbe preso parte alla parata» e che «non esiste nessuna linea comune europea sulla partecipazione o meno a una simile sfilata militare». C'era solo «un'intesa dell'Unione europea che qualora la parata fosse diventata occasione di manifestazioni ingiuriose, gli addetti militari eventualmente presenti manifestassero il proprio dissenso e decidessero di andarsene».
All'apparire degli slogan anti israeliani, il colonnello Boccia ha «platealmente fatto capire di volersene andare» — spiega la Farnesina — «alzandosi, sbracciandosi, girando le spalle e girando i tacchi ». Ma non gli è stato «fisicamente possibile» per «ragioni di sicurezza» e di «protocollo ». La spiegazione non soddisfa l'ambasciata d'Israele in Italia, che era al corrente del caso e ha già espresso alla Farnesina «il nostro disappunto che il rappresentante di uno Stato amico come quello italiano abbia partecipato alla parata militare di uno Stato che chiama alla distruzione di Israele e sostiene il terrorismo. La partecipazione a un evento di questo genere che minaccia la nostra esistenza dà legittimità alla politica del regime iraniano».

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