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L'Opinione Rassegna Stampa
11.10.2008 Segnali preoccupanti ad Akko
quando cade il rispetto reciproco

Testata: L'Opinione
Data: 11 ottobre 2008
Pagina: 5
Autore: Michael Sfaradi
Titolo: «Segnali preoccupanti ad Akko»

Su L'OPINIONE di oggi, 11/10/2008, a pag.5, l'analisi di Michael  Sfaradi dopo i disordini dei giorni scorsi ad Akko.

La civile convivenza fra le comunità arabo ed ebraico israeliane è dettata da regole non scritte che hanno sempre permesso una giusta convivenza nel reciproco rispetto delle religioni e tradizioni di tutti. Una di queste prevede che durante il sabato (Shabbat) e le più importanti feste ebraiche, non si entra in automobile in alcune zone che vengono trasformate in isole pedonali. Questo per rispetto ai più osservanti che seguono alla lettera i dettami della religione ebraica. Nei due Sabati (Shabbat) precedenti la festa del Kippur, la più sacra del calendario ebraico, automobili provenienti dalle zone arabe di Akko, ex San Giovanni D’Acri, hanno sfrecciato per queste vie mettendo in serio pericolo i passanti e in sfregio al rispetto dei più osservanti. Numerose sono state le proteste, e i notabili a rabi erano stati avvertiti che questo comportamento non sarebbe stato ulteriormente tollerato, ma le richieste non hanno sortito alcun effetto e puntuale, all’entrata del giorno sacro del Kippur, la provocazione è stata ripetuta. La popolazione ebraica toccata ancora, e questa volta su un nervo scoperto, ha reagito ed alcuni facinorosi di ambedue la parti, hanno preso di mira automobili parcheggiate e negozi con il risultato che dopo la notte di furore si registrano ingenti danni alle proprietà private sia arabe che ebraiche. Se consideriamo che Akko è sempre stata un esempio della convivenza, abbiamo la cartina tornasole di quale possa essere l’acredine creatasi negli ultimi anni fra le due comunità. I rapporti si sono deteriorati durante l’ultima intifada palestinese, quando gli arabi israeliani si schierarono apertamente con Arafat e, ancora oggi, il sospetto che gli arabi israeliani agiscano come una quinta colonna all’interno della nazione è molto forte. I recenti scontri fra le due comunità sono lo specchio del cambiamento in atto sia nella popolazione araba che non si riconosce più nello stato in cui vive, sia in quella ebraica che non vuole misurasi con un fronte interno dal quale sono ultimamente usciti terroristi suicidi che hanno seminato morte in diversi attentati. La polizia, che sta conducendo indagini a tutto campo sui recenti scontri di Akko, ha effettuato numerosi arresti fra i facinorosi, sia arabi che ebrei, che hanno messo a ferro e fuoco la città, ma A 8 opinione diffusa che sarà difficile se non impossibile risanare i contrasti e ritornare alla vecchia armonia e non sarà la presenza di agenti di polizia coadiuvati da reparti della polizia di frontiera e dell’esercito in tenuta antisommossa per prevenire nuovi e più cruenti scontri a risolvere il problema che da Akko, secondo gli esperti della polizia, potrebbe presto estendersi anche ad Haifa, Lod, Ramle, Yafo e la parte vecchia di Gerusalemme.
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