E' ora di cambiare pagina Piera Prister si rivolge a governo e opposizione italiani
Testata: Informazione Corretta Data: 12 settembre 2008 Pagina: 1 Autore: Piera Prister Titolo: «E' ora di cambiare pagina»
Signori del governo e dell'opposizione, e' ora di voltare pagina! E' un avvilimento guardare l'Italia da lontano, c'e' solo da piangere, c'e' una distanza d'anni luce dall'idea di uno stato moderno, cosi' come gia' lo concepiva nel '700 Cesare Beccaria e come se lo prefigurava nell'800, lo stesso Camillo Cavour con il suo principio di "Libera Chiesa e Libero Stato". E pensare che il nuovo governo ci aveva fatto sperare bene in un cambiamento, quando aveva chiuso le porte di Roma in faccia ad Ahmadinejad, non ci sembrava vero ed eravamo rimasti attoniti ed ammirati. Ma ora ci giungono le dolenti note: alle parole riabilitative del Fascismo da parte di Gianni Alemanno, sindaco di Roma, fanno eco quelle di Ignazio La Russa, ministro della Difesa, sulla Repubblica di Salo': il quadro che ne esce fuori e' quello di un'Italia passatista ed obsoleta ancora ancorata alle opposte ideologie del Fascismo e del Comunismo. " Ma allora che abbiamo combattuto a fare..."? Diremmo alla maniera di Toto'. Ci cascano le braccia, il ritornello e' sempre lo stesso... Con la seconda repubblica sembrava che finalmente ci si avviasse verso la modernita', ma invece si ritorna indietro ad uno spettacolo miserrimo dell'accidia dei politici, un desiderio di rivalsa, l'Italia ci sembra un bel Paese governato da classi dirigenti, che non posseggono l'abbecedario delle regole democratiche, una classe dirigente che non onora la Democrazia in base alla quale e' stata eletta. La forza della Democrazia e' nell'avvicendamento al potere dei partiti attraverso il diritto di voto e l'esercizio delle liberta' civili e politiche: un partito che governa e l'altro all'opposizione. Come fanno il sindaco di Roma, Gianni Alemanno e il ministro della Difesa, Ignazio La Russa che ricoprono cariche istituzionali e che godono in Italia della democrazia a volerne riabilitare l' esatto contrario? Come fanno a tessere gli elogi del regime fascista del ventennio, un regime totalitario, razzista, omofobo, misogino e confessionale, che non era basato sull'esercizio delle liberta' in base alle quali, essi stessi, Alemanno e La Russa sono stati eletti dai cittadini, di un regime che ha soffocato il dissenso con la soppressione fisica, le purghe all'olio di ricino e le squadracce dei picchiatori, e che ha sulla coscienza tutti quei morti per essersi affiancato ad Hitler, in una guerra di dominio e di sterminio di altri popoli! Nella Storia, quante tragedie sono state causate dal Nazi-islamo-fascismo da una parte e dal Comunismo dall'altra, perche' ancora si vuole riabilitarli!? L'Europa e' il teatro in cui queste tragedie si sono consumate e Trieste poi, con la Risiera e le Foibe le riassume tutte, quelle tragedie. E c'e' ancora chi a Destra o a Sinistra li difende quei regimi! Di apologeti non dovrebbero essercene piu'... e invece.. Ed ora che senso ha, parlare ancora della Repubblica di Salo' se non per una rivalsa e per seminare ancora zizzania. Eppoi basta con questa storia dei cimiteri, ma che cos'e' una mania? Il ministro La Russa pensi ai vivi piuttosto, ad amministrare la cosa pubblica e la difesa del Paese, perche' quello e' il suo compito istituzionale, e cosi' faccia il sindaco Alemanno per la citta' di Roma, perche' i cittadini italiani hanno dato loro quel mandato. Certo e' che entrambi non hanno dato prova di maturita' ne' di volonta' di riconciliazione. Anche la reazione di Walter Veltroni e' sembrata scontata perche' il suo antifascismo esiste solo nelle parole. Lui che quando era sindaco di Roma o candidato del Pd, non si e' mai pronunciato apertamente in politica estera contro i paesi fascisti, dispotici e fondamentalisti che chiudono la bocca al dissenso. Si vogliono riaprire vecchie ferite con una Destra e una Sinistra che ancora si rinfacciano il passato e che sembrano non capire gli errori commessi dall'una e dall'altra parte e che, cosi' facendo, ritardano l'ingresso dell'Italia nella modernita'. Gli elettori nell'ultima votazione si sono espressi per un'Italia moderna e democratica nella Nato, governabile e stabile, lontana da estremismi di destra e di sinistra; per un'Italia che guardi al futuro e che sappia, unita, risolvere i grandi problemi amministrativi, quelli del lavoro e quelli della sicurezza del paese, e che sappia contrastare le minacce incombenti del terrorismo. Ma invece il dito affonda sempre nella stessa piaga, si rivangano vecchi amori totalitari del passato mentre dovremmo rimboccarci tutti le maniche per la nostra Italia che davvero merita di piu' e di meglio! Piera Prister http://www.informazionecorretta.it/main.php?sez=90