Quando la difesa dei diritti umani è un pretesto per attaccare l'Occidente l'Onu non si smentisce
Testata: L'Opinione Data: 10 settembre 2008 Pagina: 1 Autore: Dimitri Buffa Titolo: «Difendo i diritti umani quindi sono...contro l’Occidente»
Da L'OPINIONE del 10 settember 2008:
Cambiano le responsabili che si avvicendano a dirigere l’organismo Onu che si occupa dei diritti umani ma non cambia purtroppo l’indirizzo terzomondista e anti-occidentale dell’istituzione in questione. Alla non rimpianta Louise Arbour è succeduta la sudafricana (di origine tamil) Navanethem Pillay, che proprio l’altro ieri ha rivolto il primo “speech” ufficiale all’Assemblea delle Nazioni Unite, ma la falsariga è rimasta la stesa: difendere la conferenza di Durban del 2000 sul razzismo e prepararne un’altra, l’anno prossimo, che sia possibilmente anche peggio. Così la Pillay lo scorso 8 settembre ha deprecato l’assenza dal dibattito di Israele, Usa e Canada criticando la loro politica di ostentato boicottaggio a Durban II. Non una parola sul fatto che Durban I si era trasformata in pratica nella fiera dell’anti semitismo istituzionale dei Paesi islamici. Né un attimo di pentimento o di ripensamento rispetto alla constatazione che proprio pochi giorni dopo quella ignobile farsa ci furono gli eventi dell’11 settembre. Che sono in molti a vedere correlati. Adesso l’appuntamento per Durban II, che la Pillay vuole, fortissimamente vuole, sulla scia delle risoluzioni della Arbour, è per aprile del 2009.
E già tutte le Ong no-global e dell’estremismo islamico, le stesse che distribuivano a Durban I, nell’agosto del 2000, i volantini con la stella di Davide con dentro la svastica del Terzo Reich, sono all’opera per rinnovare la provocazione. La decisione della Pillay di andare avanti su questa strada ha già trovato l’entusiastica approvazione di Pakistan, Egitto, Russia, Cuba e Sud Africa. L’Onu, insieme all’alto commissario dei diritti umani (da non confondersi con l’ancora più screditata commissione per i diritti umani) si sono messi a capo di quelli che una volta si chiamavano “paesi non allineati”. Ma che di fatto erano gli alleati dell’Unione Sovietica contro gli Stati Uniti. Oggi che quel blocco non esiste più, la leadership dell’odio anti-occidentale l’hanno presa direttamente gli organismi delle Nazioni Unite, compresa la Fao, l’Unchr e il dipartimento della Pillay che già fu della Arbour. Per aprile la grande sorpresa sarà quella del testo approvato ad Abuja in cui sarà condannata la libertà di espressione di chi offende la religione islamica come fecero i vignettisti della Danimarca. Un ulteriore passo in avanti nel politically e islamically correct e un ulteriore passo indietro nella libertà di stampa mondiale. Tutte queste cose vengono denunciate dalla Ong filo israeliana Un Watch in numerosi e informatissimi documenti mentre il resto del mondo fa finta di non vedere e di non sentire. Che sia l’Onu ad adottare questa bandiera anti-libertaria sarebbe di per sé già un buon motivo per abolirla una volta per tutte. Ridotta come ormai è ad essere una dannata, inutile e costosa burocrazia planetaria.
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