Non si può dire la censura politicamente e islamicamente corretta
Testata: Autore: Andrea Usai Titolo: «Commenti»
Da La VOCE di ROMAGNA del 15 agosto 2008 un editoriale di Andrea Usai:
Non fa più notizia. Un Saudita che dà fuoco alla figlia dopo averle tagliato la lingua solo perché si stava scoprendo cristiana, non fa più notizia. Ci siamo abituati, come succede per le stragi del sabato sera, che oramai non ci sorprendono più, come accade per gli agguati della criminalità organizzata al sud, che sono purtroppo all’ordine del giorno. Sono fatti che continuano ad accadere, nella loro innaturale normalità e che sono entrati nel nostro ordine di idee. Un po’ come sul fatto che in discoteca ci trovi la pasticca e la coca, un po’ come sul fatto che di notte è buio e di giorno no. Routine che non frega più niente a nessuno. E mentre i ben-pensanti dell’Occidente, i vari Eugenio Scalfari, i vari Giorgio Bocca si scandalizzano che il governo italiano prenda le impronte ai bambini nomadi, qualcuno muore ancora perché vuole essere libero dall’Islam, da una religione che, se dici qualcosa che non sta bene al Corano o ad Allah ti mette alla gogna, ti condanna alla morte civile. Se sei donna e tradisci il marito perché magari quel marito non l’hai scelto tu e non ti piace, allora vieni lapidata come una bestia; se sei un uomo o una donna che vuole cambiare religione perché vuole cambiare stile di vita, sei un maledetto apostata e vieni subito condannato a morte. Vuoi diventare cristiano? Non puoi, ti ammazzo. Non vuoi portare il velo? Non puoi, ti ammazzo. Vuoi vivere alla Occidentale? Non puoi, ti ammazzo. Vuoi sposare un non-musulmano? No, ti ho detto che non puoi perché ti ammazzo. Ti ammazzo e basta. Non mi interessa niente. Però è strano. Tutto questo non fa più scandalo, perché va tutelata la libertà. Ma la libertà di chi? La libertà di chi vuole condizionare la vita degli altri, di chi ti dice come devi vivere, chi devi sposare, come devi vestirti, con chi devi fare l’amore? La libertà di chi ti ammazza se non fai quello che dice? E’ veramente divertente vedere come i professorini di vario livello, gli intellettuali, i finti liberi pensatori gridino al totalitarismo e alla teocrazia non appena la Chiesa apre bocca, mentre non si scompongono minimamente quando una ragazza muore ammazzata perché non voleva essere più musulmana, perché aveva voglia di vivere. E’ curioso notare che le femministe, quelle che vanno in piazza a tirare le uova a Giuliano Ferrara non spendano una parola per le tante giovani donne che muoiono perché vogliono essere donne e non più schiave. Non so, la butto lì: che abbiano anche loro paura di vedersi tagliata la lingua? Che abbiano paura di vedersi sbattute fuori dai salotti bene, dalle trasmissioni televisive, dai partiti politici? Ovvio, certe cose non si possono dire, sennò ti cade il cielo addosso. Non si può dire che l’Islam, checché se ne dica, è un totalitarismo bello e buono. Non dirlo. Stai zitto. E tutto andrà bene. Sei stato bravo. Non dire che se sei un buon musulmano si vede da come ti comporti, se bevi o no, se fumi o no, se pensi o no, se vai in bagno in una determinata maniera o no, se pensi o no. Non dire che se insulti Gesù e la Madonna sei di moda, sei trendy. Se dici la verità sull’Islam invece sei un fascista, un retrogrado, un fanatico. Non dirlo, stai zitto per l’amor di Dio. Sii politicamente corretto. Sorridi. E tutto andrà bene. Non ti succederà niente. Non dire neanche che se i Persiani ci avessero sconfitto a Maratona e a Salamina, probabilmente non avremmo avuto Cicerone e Giulio Cesare, Seneca, il diritto romano e tutto il resto. Non dire che se Carlo Martello non avesse respinto i mori a Poitiers, non avremmo conosciuto il Medioevo, i monaci, la conoscenza della cultura greco-romana trasmessa sino ai giorni nostri. Non dire nemmeno che se non avessimo vinto a Lepanto nel 1571 o a Vienna nel 1683, non conosceremmo Dante, l’Umanesimo e il Rinascimento, Michelangelo e chi più ne ha più ne metta. Niente di niente. Ma non dirlo, ti prego. Perché non sta bene, non conviene, non va bene. Non dire nemmeno che Nazismo e Islam vanno di pari passo, che Hitler collaborava con lo zio di Arafat. Non dire neanche che Stati Uniti ed Europa appartengono alla stessa civiltà, all’Occidente. Non dirlo, perché dai fastidio a chi dice, mentendo, che invece l’Europa è a sé, fa provincia a sé e non deve nulla all’America. Non dire nulla di tutto questo, ma soprattutto non scriverlo mai da nessuna parte.