Il ricatto di Hamas, le violenze interpalestinesi, il no di Khamenei alla sospensione del programma nucleare iraniano notizie dal Medio Oriente
Testata:Avvenire - La Repubblica Autore: la redazione Titolo: «Hamas: «Rilascio di 1000 miliziani per la libertà di Shalit» - Arresti arbitrari, violenze e torture»
Alcune notizie significative, che hanno ricevuto scarsa attenzione dai quotidiani italiani del 31 luglio 2008.
Da AVVENIRE, le possibili richieste di Hamas per la liberazione di Gilad Shalit, il soldato israeliano sequestrato:
Per liberare il soldato israeliano Gilad Shalit, catturato a Gaza nel giugno 2005, il movimento integralista palestinese Hamas chiederebbe che vengano messi in libertà 1000 dei suoi uomini arrestati da Israele, 450 dei quali condannati a pene pesanti. Lo riferisce una fonte di della delegazione di Hamas giunta ieri al Cairo. La controproposta di Israele sarebbe liberarne 77. Il portavoce della delegazione, Ayman Taha, avrebbe detto che agli egiziani responsabili della mediazione con Israele sarà consegnata una lista di mille nomi di prigionieri palestinesi. Tra quei nomi, le autorità egiziane avrebbero ipotizzato che Israele possa sceglierne 450. Fonti israeliane avrebbero fatto sapere che nei prossimi giorni arriverà al Cairo l’incaricato del dossier dei prigionieri, Ofer Diekel, per essere informato dello stato delle trattative. La delegazione di Hamas nella capitale egiziana è guidata da Mussa Abu Marzuk, capo dell’ufficio politico del movimento, Mohamed Nasr, proveniente da Damasco, e Gamal Abu Hashem, dell’ufficio politico di Hamas a Gaza. Ma l’ipotesi di un scambio di queste dimensioni fra Israele e il movimento che detiene il potere a Gaza non piace ad Abu Mazen. Il presidente dell’Anp ha minacciato di smantellare l’Autorità nazionale palestinese se lo Stato ebraico rilascerà deputati di Hamas. L’avvertimento, rivela il sito del quotidiano israeliano Haaretz, è stato mandato la settimana scorsa tramite l’ufficio di Hussein al Sheikh, capo del dipartimento civile dell’Anp responsabile per il coordinamento conIsraele. Nel passare il messaggio alla controparte israeliana per il coordinamento, il capo del comando centrale, generale Gadi Shamni, al Sheikh ha sottolineato che Abu Mazen non ha parlato di « dimissioni » ma di « smantellamento » . Israele ha arrestato decine di esponenti politici di Hamas, ministri e deputati compresi, dopo che militanti del movimento islamico rapirono il soldato Shalit nel giugno 2006. Attualmente ne sono detenuti ancora una quarantina. Nel giugno 2007, Hamas ha preso con la violenza il controllo della Striscia di Gaza e Abu Mazen ha risposto sciogliendo il governo di unità nazionale. La tensione fra le due fazioni palestinesi rivali ha avuto una recente impennata con una misteriosa esplosione a Gaza in cui sono rimasti uccisi cinque esponenti di Hamas e una bimba. Il movimento islamico ha puntato il dito contro Fatah e arrestato oltre 160 esponenti del partito rivale. Fatah nega e ha avviato un’ondata di arresti di esponenti di Hamas in Cisgiordania.
La denuncia da parte di Human Rights Watch delle violazioni dei diritti umani nella faida tra Fatah e Hamas, relegata da REPUBBLICA a una breve
GERUSALEMME - Nella striscia di Gaza sotto Hamas e in Cisgiordania sotto il governo del Fatah, i servizi di sicurezza di ambedue le autorità, tra loro rivali, si sono resi colpevoli nel 2007 di gravi violazioni dei diritti umani. Secondo Human Rights Watch, Hamas ha condotto «arresti arbitrari di avversari politici, ha torturato detenuti, ha soffocato la libertà di espressione». La situazione è simile anche in Cisgiordania dove a fare le spese della repressione, degli abusi e delle violenze dei servizi di sicurezza dell´Autorità palestinese sono persone e istituti che simpatizzano con Hamas
Sempre da REPUBBLICA un'altra breve sulle dichiarazioni di Khamenei sul nucleare iraniano, che chiudono le porte alla possibilità di una soluzione diplomatica della crisi:
TEHERAN - La massima autorità iraniana, l´ayatollah Khamenei, ha detto in un sermone alla televisione di Stato che l´Iran andrà avanti sul nucleare, nonostante le richieste di sospensione fatte con insistenza dalla comunità internazionale. «Fare un passo indietro di fronte alle potenze arroganti le porterà a fare un passo in avanti», ha dichiarato Khamenei. Intanto ieri il ministro della Difesa di Israele, Ehud Barak, in visita alle Nazioni Unite, ha ribadito che contro l´Iran, colpevole a suo dire di preparare un arsenale militare, rimangono sul tavolo «tutte le opzioni», compresa quella militare