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Informazione Corretta - Il Riformista Rassegna Stampa
06.06.2008 Deborah Fait scrive a Filippo Facci
e Fiamma Nirenstein gli risponde sul quotidiano arancione

Testata:Informazione Corretta - Il Riformista
Autore: Deborah Fait - la redazione
Titolo: «A Filippo Facci - Nirenstein replica a Facci»
Filippo Facci,
 
quando l'ascolto alla mattina su canale 5 mi sembra una persona intelligente se non altro perche' non parla molto. Dopo aver letto il suo articolo  sul Riformista in cui parla di Ahmadinejad e Fiamma Nirenstein, ho cambiato idea.
io vivo in Israele e sapere da lei che il boia di Teheran non attacchera' questo Paese per distruggerlo mi conforta molto.
Ma glielo ha detto lui in persona che scherzava e che non vuole fare polpette di noi israeliani? No, perche', sa, vorrei sapere da cosa lei ricava tanta sicurezza visto che lui ogni giorno dichiara il contrario e assicura il mondo che spariremo.
Gli fanno eco i fratellini Hezbollah, Hamas e proprio stasera anche Azmi Bishara.
Allora che mi dice? possiamo dormire tranquilli? Glielo chiedo perche' siamo un po' stufi, da queste parti, di sentir predire la nostra morte, forse perche' abbiamo gia' dato a sufficienza.
 
Riguardo a Fiamma Nirenstein, vorrei sapere quali sono i suoi dubbi.
Perche' dovrebbe rappresentare Israele in un parlamento italiano?
La Nirenstein e' italianissima, fiorentina,  e se ha una casa anche a Gerusalemme beh, credo siano affari suoi.
Non mi pare di aver mai letto un suo senso di fastidio per i deputati palestinesi che , nell'ultima legislatura facevano parte del governo Prodi.
Erano piu' di uno perche' si sa che l'estrema sinistra ama molto l'islam.
Quelli andavano benone perche' arabi? 
Eppure la cittadinanza italiana Ali' Rashid l'aveva presa proprio per essere eletto nelle liste di Rifondazione.
Lui non rappresentava l'entita' palestinese?
Fiamma invece, essendo ebrea, lei la ritiene inaffidabile.
Complimenti.
Le ricordo anche i rappresentanti dell'Alto Adige-Suedtirol, che per anni sono stati in Parlamento e che si sono sempre sentiti SOLO  tedeschi. Quelli facevano l'interesse della loro terra molto legata all'Austria. Le andavano bene?
Meglio di una toscana, nata a Firenze?
Ehhh ma una toscana ebrea non vale quanto una toscana ariana, vero?
Mah, il suo mi sembra un giudizio leggermente razzista.  
Riguardo alla vignetta che tanto le e' piaciuta intitolata FIAMMA FRANKENSTEIN con tanto di svastica, le faccio notare che non esiste insulto peggiore e piu'  infame che dare del nazista a un ebreo.
Ci pensi su, magari, sperando di non averle dato troppi argomenti di cui occuparsi.
 
Saluti
 
Deborah Fait
ISRAELE

Dal RIFORMISTA del 6 giugno 2008:

Nirenstein replica a Facci. «Io, a dire il vero, come vicepresidente della commissione Esteri della Camera, mi starei occupando di Balcani»: ci ride su Fiamma Nirenstein, eletta tra le fila del Pdl. Certo, non le ha fatto piacere essere definita da Filippo Facci sul Riformista di ieri «la rappresentante di un paese che non è quello che l'ha eletta», a causa delle sue posizioni filoisraeliane, di cui peraltro è molto orgogliosa: «Io sono italiana, fiorentina, e credo di essere stata eletta proprio da chi condivide le idee che ho espresso nei miei libri e nei miei articoli». Una cosa, però, la impensierisce davvero: «Gli argomenti del collega sono quelli che usavano i fascisti. Erano proprio i testi del Ventennio che descrivevano gli ebrei come infiltrati, emissari di una potenza straniera. Purtroppo è proprio a causa di argomenti così, usati con troppa leggerezza, che mi ritrovo a vivere sotto scorta». Come pure la deputata di centrodestra è preoccupata non poco dalla facilità con cui parte dell'intellighenzia italiana liquida le minacce che Ahmadinejad rivolge da anni a Israele, intessendo una rete attorno allo stato ebraico che, di certo, amichevole non è: «Sono davvero stupita da certa mancanza di informazione che banalizza le affermazioni del presidente iraniano. A me pare che le sue minacce siano molto concrete e che lui si stia attrezzando per realizzarle. Ed è sorprendente che proprio la nostra cultura che tanto ha lavorato per i diritti umani, poi le liquidi così». Meglio dunque la politica del governo italiano che «è stato deciso a non accettare il linguaggio d'odio di cui è portatore Ahmadinejad, a ribadire il riconoscimento d'Israele con esempio di democrazia nella regione mediorientale, a sostenere l'opzione di due popoli e due stati». Una politica che, piaccia o meno, ha sicuramente il merito di essere chiara e senza ombre.

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