Un dirigente dell'OLP dichiaro' a un giornale olandese nel 1974:"Il popolo palestinese non esiste, il popolo palestinese e' stato creato per ragioni strategiche in funzione antisionista ma non appena avremo conseguito la distruzione di Israele non aspetteremo un solo momento ad unirci al popolo arabo di cui facciamo parte".
Altro che Naqba dei miei stivali!
Dovevano arrivare milioni di palestinesi per circondare Israele ai suoi confini , il 15 maggio, data ufficiale della fondazione di Israele.
Dal Libano non si e' mosso nessuno, hanno altri problemi e poi i libanesi non li lasciano uscire dai campi dove li tengono relegati da 60 anni.
Dalla Giordania manco uno e' venuto a manifestare nelle vicinanze di Israele, figurarsi se il Re gli dava il permesso.
Sono rimasti quattro gatti di studenti arabi in Israele, solita democrazia che gli ha lasciato sventolare la bandiera palestinese coperta da un drappo nero finche' un gruppetto di studenti sionisti non li ha scazzottati e tutto e' finito a tarallucci e vino.
A Gaza, al confine di Erez, saranno stati meno di un migliaio di sfigati al posto delle centinaia di migliaia previste dai capi di hamas.
Anche in America erano non piu' di un migliaio i palestinesi nati in USA andati a manifestare di fronte al Palazzo dell'ONU. Il loro portavoce, il ventottenne Salah Zalatino, ha fatto la solita sceneggiata, pianti e tirate di capelli per la nostalgia della Patria lontana che non ha mai potuto conoscere e che , secondo lui "e' morta 60 anni fa".
Ma a chi la racconta! Ma che nostalgia!
Zalatino a 28 anni, e' nato in America, fa l'industriale, ma che nostalgia e di che patria? La sua patria sono gli USA dove lavora e vive agiatamente e dove la democrazia gli permette di fare la vittima.
" La morte di una nazione e' coincisa colla nascita di una nazione' ha dichiarato Zalatino piagnucolando ma non ha detto il nome della nazione morta perche' non esisteva, non esisteva nessuna nazione, nessun popolo palestinese e se proprio proprio vogliamo essere esatti, se gli arabi fossero stati intelligenti invece che ideologicamente nazisti, avrebbero potuto avere una nazione araba nuova di zecca non solo al fianco di Israele ma anche impossessandosi di territori promessi a Israele dalla dichiarazione Balfour.
Se avessero accettato, invece di imitare il loro adorato Hitler nel tentativo di ammazzare gli ebrei, avrebbero potuto avere un paese piu' grande dell'odiato Israele.
Troppo stupidi! E poi hanno continuato ad esserlo.
Dopo la Dichiarazione Balfour del 1917 gli inglesi, da falsoni quali sono sempre stati, hanno cambiato idea e nel 1922 presero il 76% della terra promessa agli ebrei e la consegnarono agli arabi creando la Giordania perche' la famiglia hashemita degli Husseini voleva un trono sul quale depositare il regale didietro.
Percio' non si sa bene della morte di quale nazione vada blaterando il signor Zalatino visto che qui non c'era nessuna nazione se non la Palestina Mandataria.
Insomma la grande marcia naqbesca verso i confini di Israele da terra, dal cielo e dal mare cui i palestinesi sparsi per il mondo sono stati chiamati dai capi dell'ANP e di Hamas e' stato un flop.
Altro flop e' stato la grande marcia di Torino per il boicottaggio di Israele.
Non fanno altro che floppare miseramente ed e' un buon segno. Forse la propaganda araba si e' stancata di appoggiare una popolazione che crea solo problemi per la sua violenza e forse la parola pace, accompagnata dalla parola soldi soldi soldi, alla fine gli conviene di piu' del solito"A morte Israele" rimasto retaggio delle masse arabe che prima di cambiare slogan hanno bisogno di qualche centinaio d'anni e di sciocchi intellettualoidi occidentali che non riusciranno mai a far tacere il loro odio antiebraico e che sono ideologicamente in bilico tra il 1938 e il 1968 con un seguito di giovinastri e meno giovinastri ignoranti e razzisti e giornalisti ignoranti e furbastri .
Le uniche realta' sono i missili che da Gaza cadono ogni giorno su Israele, le minacce dell'Iran di farci scomparire definitivamente, i missili a lunga gittata in mano a hezbollah.
Un'altra cosa reale e' l'amicizia degli Stati Uniti e ne abbiamo avuto la conferma durante la visita in Israele di George W.Bush e di sua moglie Laura.
L'accoglienza fatta da Israele alla coppia presidenziale e' stata grandiosa, l'amicizia tra Bush, Olmert e Peres va al di la' delle normali relazioni diplomatiche e il discorso del Presidente americano alla Knesset e' stato piu' volte interrotto da applausi a scena aperta , tutti in piedi, molti commossi, molti felici, altri rabbiosi e parlo dei deputati arabi che non si sono presentati alla festa per Israele. Anche loro in lutto naqba, una catastrofe che fece calare del 90% la mortalita' infantile grazie agli ebrei, una catastrofe che debello' la malaria e il tracoma grazie agli ebrei, una catastrofe che debello' l'analfabetismo grazie agli ebrei, una catastrofe che permise loro di vivere in una democrazia grazie agli ebrei.
Proprio una terribile catastrofe, non c'e' che dire!
Quelli che fuggirono furono invitati, dalle autorita' israeliane, a tornare a guerra finita ma ormai gli arabi li avevano rinchiusi nei campi da cui era impossibile uscire pena la morte, nel 1948 come oggi.
Lo voglio precisare per mister Dario Fo che a Torino, intervistato da Francesca Paci, quasi piangeva parlando dei poveri palestinesi rinchiusi nei campi, dimenticandosi che sono la' per volere arabo, dimenticandosi che i campi profughi sono tutti nei paesi arabi in cui i palestinesi non godono di alcun diritto civile.
Chissa' se questa gentucola intelletualoide italiana chiedera' scusa a Israele quando si accorgera' di avere sbagliato paese da odiare perche' gli unici paesi dove i palestinesi sono bistrattati sono i paesi arabi e i territori palestinesi.
L'unico paese in cui gli arabi palestinesi hanno trovato democrazia, diritti , lavoro, scuole e liberta' assoluta e' Israele.
Chieda scusa a Israele, mister Dario Fo!
Massada non cadra' ancora! ha gridato Bush alla Knesset mentre il pubblico in piedi gli regalava una standing ovation di molti minuti.
Ma non cadra' neppure Gamla, antica capitale ebraica del Golan distrutta dai Romani guidati da Vespasiano nel 67 che fece sgozzare migliaia dei suoi abitanti portando i sopravvissuti a Roma come schiavi.
Il giovane Assad e' la' che fa il tifo per il Golan ma non lo avra'.
Massada e Gamla non cadranno mai piu', Presidente Busch, e che Dio benedica Israele, sempre, l'America e chi ci ama.
Deborah Fait