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L'Opinione Rassegna Stampa
27.03.2008 Amico dei tiranni e dei terroristi, nemico di Israele
ecco chi è Jean Ziegler, che la Svizzera vuole al Consiglio per i diritti umani dell’Onu

Testata: L'Opinione
Data: 27 marzo 2008
Pagina: 0
Autore: Dimitri Buffa
Titolo: «La Svizzera vuol mandare all’Onu l’uomo di Gheddafi»
Da L'OPINIONE del 27 marzo 2008

Siccome al Consiglio per i diritti umani dell’Onu “stavano scarsi a fetenti”, la Svizzera ha pensato bene di designare per quel consesso una personalità per niente nuova a polemiche anti occidentali, e segnatamente anti americane e anti israeliane: Jean Ziegler. Il personaggio, per chi non lo conoscesse, ha le seguenti credenziali: è il fondatore del “premio Muhammar Gheddafi per i diritti umani”, è intimo di Castro e del defunto Kim Il Sung e come “esperto” per la fame nel mondo, sempre delle Nazioni Unite, negli scorsi sette anni ha semplicemente ignorato le più grandi crisi umanitarie del settore, compresa quella del Darfur, dedicandosi invece a tempo pieno alle polemiche contro l’Occidente. Nel 1989, quattro mesi dopo l’esplosione del Pan Am 103 sui cieli di Lockerbie, istituì il premio dei diritti umani dedicato a Gheddafi e molto probabilmente da quest’ultimo finanziato. Nel 2002 questo premio venne assegnato a Roger Garaudy, noto negazionista francese dell’Olocausto, e allo stesso Ziegler, che si recò personalmente in Libia per ritirarlo. Anche se poi lui ha negato di essersi recato in loco per quel motivo bensì per non meglio specificati compiti demandatigli dalle Nazioni Unite.

Tra i suoi amici macellai, di questo e del precedente millennio, Ziegler vanta gente come l’ex dittatore etiopico Menghistu, il generale Giap, Ho Chi Min e naturalmente Mugabe. Del quale nel 2002 ha anche detto che “ha la sua storia e la sua moralità che lo accompagnano”. Secondo l’Ong filo israeliana UN Watch, che chiede a tutti di firmare una petizione da mandare al ministero degli esteri svizzero, Ziegler tra il 2000 e il 2004 avrebbe fatto poco o niente per i paesi che muoiono di fame, incluso il Burundi, abusando spesso del proprio mandato Onu. Nel 2002 non si fece neanche scappare una visita nell’Iraq di Saddam Hussein e, infine, nel 2006, poco prima della guerra in Libano fece una dichiarazione molto impegnativa in cui diceva di “rifiutarsi di considerare Hezbollah una organizzazione terroristica, ritenendola invece un movimento di resistenza nazionale”. Specificando anche di “comprendere il fatto che Hezbollah rapisca soldati israeliani”. Adesso, grazie alla Svizzera, questo figuro rischiamo di trovarlo dentro allo Human Rights Council, insieme ai rappresentanti di tanti stati canaglia: Cuba, Siria, Iran, Vietnam, la stessa Libia. Così l’Onu si sta facendo del male.

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