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Corriere della Sera Rassegna Stampa
29.02.2008 Luisa Morgantini diffama Israele
gli ebrei di Bologna disertano la commemorazione dei deportati nella quale rappresenterà l'Europarlamento

Testata: Corriere della Sera
Data: 29 febbraio 2008
Pagina: 15
Autore: Alessandra Coppola
Titolo: «Bologna, no degli ebrei all'Europarlamento»
Il titolo, "Bologna, no degli ebrei all'Europarlamento" è fuorviante. La comunità ebraica bolognese non ha "detto no" all'Europarlamento, ma al vicepresidente dell'Europarlamento Luisa Morgantini, nota propagandista antisraeliana.

  

Dal CORRIERE della SERA del 29 febbraio 2008, riportiamo la cronaca di Alessandra Coppola:


Luisa Morgantini è «triste e offesa»: «Ma come, io, figlia di un partigiano della Val d'Ossola che ha combattuto il nazifascismo... ». Vicepresidente dell'Europarlamento, gruppo Sinistra europea, viene mandata da Strasburgo alla cerimonia oggi alle Caserme Rosse, in ricordo di militari e civili che non collaborarono con l'occupante nazista e furono deportati. E in segno di protesta la comunità ebraica bolognese non ci sarà: «La Morgantini si è sempre distinta per le Sue affermazioni contro lo Stato di Israele — si legge nel comunicato — diffamandolo. Tali critiche a senso unico costituiscono le premesse per il suo annientamento (...) Chiunque rinneghi lo Stato d'Israele rinnega la Shoah». Insiste il rappresentante di Italia- Israele, Lucio Pardo: «Strasburgo può mandare chi vuole, anche Le Pen, gli ebrei di Bologna sono liberi di manifestare la loro contrarietà».
La Morgantini non si riconosce: «Una dichiarazione fanatica e falsa — risponde —. Non vedo dove abbiano trovato frasi di interventi o di articoli in cui metto in dubbio il diritto all'esistenza di Israele. Ho sempre lottato contro antisemitismo e xenofobia, ho sempre sostenuto il principio due popoli due Stati. E ho sempre ribadito che una vittima è una vittima: contesto i raid su Gaza, ma anche i lanci di Qassam su Sderot ». Con una particolare attenzione, certo, alle scelte politiche dei governi israeliani: «L'occupazione militare, l'espansione coloniale e le chiusure imposte a Gaza... Mi limito a difendere i principi sanciti dal diritto internazionale e dalle risoluzioni Onu». Invita la comunità ebraica a ripensarci? «Decidano loro. Io nel discorso alle Caserme Rosse non entrerò in polemica: ricorderò che questa cerimonia è anche in memoria della Shoah, una tragedia unica che non deve mai più ripetersi...».
Un tema che riguarda da vicino la comunità ebraica di Bologna: ci ripensate? Forse in futuro, non oggi. «La Morgantini ritiene che Israele debba smettere di difendersi — sostiene il vicepresidente David Menasci —. Era un'amica di Arafat che noi consideriamo un terrorista... Le critiche vanno bene, ma devono essere equilibrate. Noi su questi temi abbiamo orecchie ben sviluppate. Per esempio stiamo accogliendo i segnali di avvicinamento di Fini ». La Morgantini no e Fini sì? «Non ho detto questo, semplicemente abbiamo percepito con attenzione che il presidente di An sta facendo dei passi. Vorrei sentire toni diversi anche dalla Morgantini e da altri rappresentanti di Rifondazione comunista».

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