Il fronte dell'odio Pdci e Forum Palestina contro Israele ospite d'onore alla Fiera del Libro di Torino
Testata: Corriere della Sera Data: 09 gennaio 2008 Pagina: 19 Autore: Alessandro Trocino Titolo: «Pdci contro la Fiera di Torino: «Invita Israele senza Palestina»»
Dal CORRIERE della SERAdel 9 gennaio 2008:
MILANO — «Sì all'invito a Israele solo se ci sono anche i palestinesi». Ai Comunisti italiani non è piaciuto l'annuncio della Fiera del Libro di Torino che a maggio vedrà Israele come ospite d'onore. E così il segretario provinciale del Pdci Vincenzo Chieppa mette nero su bianco il dissenso: «In Israele continuano le uccisioni quotidiane e le violazioni dei diritti umani. Chiediamo che si aggiunga come ulteriore ospite d'onore l'Autorità palestinese ». Richiesta che ottiene un no secco da parte della Fondazione e la risposta dura di Giuseppe Caldarola, deputato del Pd: «Certa sinistra cova un'avversione per Israele che confina con l'antisemitismo ». Israele aveva comunicato di voler celebrare il sessantesimo anniversario della sua nascita proprio a Torino. E la Fondazione ha accettato di buon grado. Tra gli ospiti previsti ci sono Aharon Appelfeld, la triade David Grossman, Amos Oz e Abraham Yehoshua, e il giovane Etgar Keret. Invitati anche storici non ortodossi come Benny Morris, oltre a cineasti e musicisti. Le prime avvisaglie di contestazioni sono arrivate da Internet. Il Forum Palestina chiede perché non siano stati invitate le «vere voci critiche»: «Ilan Pappè, Amira Hass, Gideon Levy, Avi Shlaim, Aharon Shabtai, Ury Avnery». E ricorda che il 15 maggio del '48, data della nascita di Israele, è anche l'anno in cui «viene commemorata la Nakba, la pulizia etnica dei palestinesi». In un altro sito si organizzano azioni di boicottaggio, di modo che «gli uffici marketing ci pensino due volte prima di compromettersi con l'immagine di chi viola sistematicamente i diritti umani». Il presidente della Fondazione della Fiera Rolando Picchioni si difende: «Ogni anno scegliamo un Paese diverso: l'anno scorso la Turchia, l'anno prossimo l'Egitto, quest'anno Israele. Siamo aperti anche a confronti critici: lo scorso anno abbiamo invitato un intellettuale islamico discusso come Tariq Ramadan ». Picchioni spiega che ci sarà spazio anche per le ragioni dei palestinesi: «Il World political forum presieduto da Gorbaciov promuoverà una tavola rotonda su "Israele e i suoi 60 anni di convivenza". E ogni casa editrice può organizzare convegni e invitare chi vuole». Lo storico torinese Giovanni De Luna in rete viene trattato come un voltagabbana perché da «ex di Lotta Continua» ora avalla l'invito a Israele: «Sono critiche da integralisti, frutto di pregiudizi anche pericolosi. Io sono totalmente dalla parte dei palestinesi. Per questo chiedo che si faccia della presenza di Israele una grande occasione di confronto. E invece vedo nella sinistra una forte tentazione a sdraiarsi sui luoghi comuni, su concetti statici e superati. Serve una nuova mappa culturale ». Caldarola punta il dito contro il partito di Diliberto: «È la punta di lancia di un rapporto privilegiato con formazioni terroristiche». E non c'è solo il Pdci: «Ci sono settori della sinistra che considerano interlocutori necessari Hamas ed Hezbollah. Sì, parlo proprio di D'Alema e della sua sbagliatissima equivicinanza ». Già, ma i palestinesi? Sessant'anni di Israele sono anche 60 anni di «Catastrofe»: «Vero, ma ci tengo a dire che il giorno in cui nasce Israele, non nasce lo Stato di Palestina per la responsabilità principale degli Stati arabi e degli stessi palestinesi. Non di Israele».
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