UN PRESIDENTE CORAGGIOSO, UNA NOTIZIA NASCOSTA L'analisi di Federico Steinhaus
Testata: Informazione Corretta Data: 04 dicembre 2007 Pagina: 1 Autore: Federico Steinhaus Titolo: «UN PRESIDENTE CORAGGIOSO, UNA NOTIZIA NASCOSTA»
Sarkozy ha preso sul serio il suo impegno con gli elettori a cambiare volto alla politica francese. Ricordiamo le giravolte di Chirac, non molti anni fa, per evitare che la grande quantità di aggressioni contro ebrei e contro istituzioni ebraiche – cimiteri inclusi – potessero essere definite atti di antisemitismo. Ebbene, Sarkozy ha voltato pagina anche su questa tematica scomoda.
Pochi giorni or sono, nell’imminenza di una visita di stato di Sarkozy in Algeria, un ministro dei mujaiheddin, Mohammed Sherif Abbas, aveva dichiarato che l’economia e l’industria francesi erano dominate dagli ebrei e che lo stesso presidente aveva vinto le elezioni grazie al massiccio impegno della lobby ebraica.
Reagendo con immediatezza Sarkozy aveva respinto con indignazione questa manifestazione di antisemitismo (così l’aveva esplicitamente definita) e minacciato di annullare la sua visita, che pure aveva un significato di grande rilevanza politica trattandosi di una ex colonia staccatasi dalla Francia mediante una insurrezione armata.
Il presidente algerino Bouteflika aveva poi presentato le sue scuse alla Francia sconfessando il ministro, le cui affermazioni “non riflettevano in nulla la posizione dell’Algeria”.
Forse non sono state prive di peso, nella decisione di Bouteflika, anche i contratti per 5 miliardi di dollari che verranno sottoscritti nel corso della visita da imprese francesi ed algerine; ma non è questo che ci preme sottolineare quando citiamo l’episodio. Il lettore provi ad immaginare che un episodio simile possa capitare ai nostri Prodi e D’Alema alla vigilia di una importante visita di stato che preveda anche succosi contratti: anche se la storia non si fa con i “se”, basterà riportare alla memoria il D’Alema di Beirut per rendersi conto delle diversità di statura morale e di coraggio (o che sia solo onestà?) istituzionale.
Colpisce anche il silenzio, quasi totale, dei nostri media sull’episodio. Forse, ed anche in questo caso si tratta da parte nostra di una supposizione malevola e non dimostrabile, i nostri media preferiscono versare fiumi di inchiostro e migliaia di parole solo quando la “lobby ebraica” viene denunciata da qualche ebreo che la addita come causa prima degli aspetti peggiori delle scelte politiche fatte dagli Stati Uniti...
A proposito di queste, è di ieri la notizia che la CIA avrebbe accertato che da ben 4 anni l’Iran ha smesso di pensare alla bomba atomica. In questo modo la CIA si sgrava la coscienza dalla brutta figura dell’Iraq e passa a Bush un asso per tirarsi fuori dagli impicci lasciando al solo Israele la responsabilità di dire che l’Iran costituisce un pericolo reale per il mondo intero. Una domanda però ci assilla, da ieri: tutti i grandi esperti che in questi anni l’ONU ha mandato in Iran a fare ispezioni hanno riferito cose molto diverse. E’ mai possibile che il premio Nobel El Baradei e dozzine di scienziati siano tutti degli sprovveduti incapaci di distinguere un sito nucleare in grado di produrre “la bomba” da una pizzeria?