Impossibile il dialogo con Rachid Gannouchi o con Tariq Ramadan
Testata:Informazione Corretta - Ansamed Autore: Daniele Nahum - la redazione Titolo: «Comunicato stampa dell'Unione Giovani Ebrei d'Italia - ISLAM: OCCORE DARE VOCE AI VERI RIFORMISTI, FOURESTPARLA AUTRICE DI UN LIBRO-INCHIESTA SU TARIQ RAMADAN»
Di seguito, la dichiarazione di Daniele Nahum, presidente dell'Unione Giovani Ebrei d'Italia, sulla conclusione della vicenda dell'invito a Napoli del fondamentalista islamico tunisino Rachid Gannouchi:
Sarebbe ipocrita non esprimere soddisfazione per come si è conclusa la vicenda che ha visto coinvolto il signor Gannouchi. A chi in queste ore ha criticato la nostra posizione, voglio ricordare che la condizione necessaria per il dialogo tra culture è, prima ancora del rispetto, il riconoscimento reciproco. Dare spazio, nel contesto di un seminario sulla democrazia, a posizione estremiste come quella del signor Gannouchi mi sembra inaccettabile: egli afferma che è lecito uccidere donne e bambini israeliani in quanto non possono essere considerati dei civili. Viste tali premesse non vi puo’essere alcun margine di dialogo. Gannouchi ricorda tanto gli autori della politica dell’appessment di fine anni ’30 del secolo scorso, una politica che ha prodotto un triste capitolo della storia dell’umanità. Vi sono innumerevoli voci musulmane che meritano di essere ascoltate e che si battono per la democrazia all’interno delle dittature arabe: è a loro, credo, che il mondo accademico occidentale dovrebbe dare spazio. Da anni l’Unione Giovani Ebrei d’Italia è impegnata nel dialogo tra culture. I nostri ottimi rapporti con il mondo islamico ed in particolare con i Giovani Musulmani d’Italia tendono ad un unico obiettivo: quello di una società multiculturale. Per tale ragione l'Unione Giovani Ebrei d’Italia intende organizzare un seminario a Napoli sul Sionismo e sulla pace in Medio Oriente.
Daniele Nahum
Presidente Unione Giovani Ebrei d’Italia
Di seguito, una breve intervista a Caroline Fourest su un fondamentalista che, come Gannouchi, alcuni scambiano, o vogliono far passare per, un "democratico":
ISLAM: OCCORE DARE VOCE AI VERI RIFORMISTI, FOUREST PARLA AUTRICE DI UN LIBRO-INCHIESTA SU TARIQ RAMADAN (ANSAmed) - NAPOLI, 22 FEB - ''Troppo spesso i fondamentalisti musulmani danno l'impressione di essere piu' musulmani che i musulmani 'razionalisti', ovvero 'riformisti', che invece predicano un islam moderato e progressista ma che nonostante cio', o forse proprio a causa di questo, non hanno purtroppo alcuna voce in capitolo''. La partecipazione di Tariq Ramadan, personaggio controverso tanto quanto Ghannouchi, ad una conferenza sull'islam democratico non e' sfuggita a Caroline Fourest, giornalista francese che ha pubblicato nel 2004 l'unico libro-inchiesta su Ramadan. ''Oramai non sono neanche piu' scioccata - ha detto Fourest ad ANSAmed - del fatto che Tariq Ramadan sia considerato un interlocutore credibile dell'Islam moderato. Per 9 mesi mi sono chiesta se Ramadan potesse essere davvero considerato un riformatore dell'Islam. Ho lavorato giorno e notte sui suoi testi e sulle sue cassette ma alla fine mi sono dovuta arrendere al fatto che Ramadan e' un neo-tradizionalista di orientamento salafita, un riformista fondamentalista che vorrebbe ritornare all'Islam politico predicato dai Fratelli musulmani e da Hassan al-Banna.'' ''Cio' che mi colpisce - ha aggiunto Fourest - e' piuttosto l'ingenuita' con la quale gli organizzatori di questo convegno scambino Tariq Ramadan per un moderato quando si tratta chiaramente di un ambasciatore di un Islam politico, reazionario e liberticida. Ramadan ha sempre avversato le correnti piu' moderate, riformatrici e progressiste di coloro che vorrebbero un Islam piu' moderno come i vari Soheib Bencheikh, gran mufti della moschea di Marsiglia, Malek Chebel, psicanalista, antropologo e islamologo algerino o Leila Babes, sociologa e scrittrice algerina. Per lui tutti questi intellettuali sono musulmani 'senza Islam', o 'fuori dall'Islam'''. Nipote di Hassan al-Banna (fondatore dei Fratelli musulmani) e figlio di Said Ramadan (fondatore del ramo palestinese della Fratellanza), Tariq Ramadan ha sollevato in Francia numerose polemiche dopo la pubblicazione di un libro su 'musulmani e laicismo' nel quale dichiarava che ''un cittadino musulmano deve rispettare le leggi dello stato in cui vive soltanto fino a quando queste non siano in contraddizione con i principi dell'islam''. Per queste ed altre dichiarazioni Ramadan si vide ritirare il permesso di soggiorno francese nel 1995. Ramadan, ricorda Fourest, riusci' a far censurare una rappresentazione teatrale di Voltaire su Maometto e trascino' in tribunale il direttore dei 'Cahiers d'Orient' per aver dichiarato che il suo discorso 'ambiguo' fomentava l'odio e la violenza nelle banlieues. Nel 2003 il Tribunale di Lione diede ragione al direttore dei Cahiers.
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