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Informazione Corretta - Ansamed Rassegna Stampa
23.02.2007 Impossibile il dialogo con Rachid Gannouchi
o con Tariq Ramadan

Testata:Informazione Corretta - Ansamed
Autore: Daniele Nahum - la redazione
Titolo: «Comunicato stampa dell'Unione Giovani Ebrei d'Italia - ISLAM: OCCORE DARE VOCE AI VERI RIFORMISTI, FOURESTPARLA AUTRICE DI UN LIBRO-INCHIESTA SU TARIQ RAMADAN»

Di seguito, la dichiarazione di Daniele Nahum, presidente dell'Unione Giovani Ebrei d'Italia, sulla conclusione della vicenda dell'invito a Napoli del fondamentalista islamico tunisino Rachid Gannouchi:

 Sarebbe ipocrita non esprimere soddisfazione per come si è conclusa la vicenda che ha visto coinvolto il signor Gannouchi. A chi in queste ore ha criticato la nostra posizione, voglio ricordare che la condizione necessaria per il dialogo tra culture è, prima ancora del rispetto, il riconoscimento reciproco. Dare  spazio, nel contesto di un seminario sulla democrazia, a posizione estremiste come quella del signor Gannouchi mi sembra inaccettabile: egli afferma che è lecito uccidere donne e bambini israeliani in quanto non possono essere considerati dei civili. Viste tali premesse non vi puo’essere  alcun margine di dialogo. Gannouchi ricorda tanto gli autori della politica dell’appessment di fine anni ’30 del secolo scorso, una politica che ha prodotto un triste capitolo della storia dell’umanità. Vi sono innumerevoli voci musulmane che meritano di essere ascoltate e che si battono per la democrazia all’interno delle dittature arabe: è a loro, credo, che il mondo accademico occidentale dovrebbe dare spazio. 
Da anni l’Unione Giovani Ebrei d’Italia è impegnata nel dialogo tra culture. I nostri ottimi rapporti con il mondo islamico ed in particolare con i Giovani Musulmani d’Italia tendono ad un unico obiettivo: quello di una società multiculturale. Per tale ragione l'Unione Giovani Ebrei d’Italia intende organizzare un seminario a Napoli sul Sionismo e sulla pace in Medio Oriente.

Daniele Nahum  

Presidente Unione Giovani Ebrei d’Italia

Di seguito, una breve intervista a Caroline Fourest su un fondamentalista che, come Gannouchi, alcuni scambiano, o vogliono far passare per, un "democratico":

ISLAM: OCCORE DARE VOCE AI VERI RIFORMISTI, FOUREST
PARLA AUTRICE DI UN LIBRO-INCHIESTA SU TARIQ RAMADAN
   (ANSAmed) - NAPOLI, 22 FEB - ''Troppo spesso i
fondamentalisti musulmani danno l'impressione di essere piu'
musulmani che i musulmani 'razionalisti', ovvero 'riformisti',
che invece predicano un islam moderato e progressista ma che
nonostante cio', o forse proprio a causa di questo, non hanno
purtroppo alcuna voce in capitolo''.
   La partecipazione di Tariq Ramadan, personaggio controverso
tanto quanto Ghannouchi, ad una conferenza sull'islam
democratico non e' sfuggita a Caroline Fourest, giornalista
francese che ha pubblicato nel 2004 l'unico libro-inchiesta su
Ramadan.
   ''Oramai non sono neanche piu' scioccata - ha detto Fourest
ad ANSAmed - del fatto che Tariq Ramadan sia considerato un
interlocutore credibile dell'Islam moderato. Per 9 mesi mi sono
chiesta se Ramadan potesse essere davvero considerato un
riformatore dell'Islam. Ho lavorato giorno e notte sui suoi
testi e sulle sue cassette ma alla fine mi sono dovuta arrendere
al fatto che Ramadan e' un neo-tradizionalista di orientamento
salafita, un riformista fondamentalista che vorrebbe ritornare
all'Islam politico predicato dai Fratelli musulmani e da Hassan
al-Banna.''
   ''Cio' che mi colpisce - ha aggiunto Fourest - e' piuttosto
l'ingenuita' con la quale gli organizzatori di questo convegno
scambino Tariq Ramadan per un moderato quando si tratta
chiaramente di un ambasciatore di un Islam politico, reazionario
e liberticida. Ramadan ha sempre avversato le correnti piu'
moderate, riformatrici e progressiste di coloro che vorrebbero
un Islam piu' moderno come i vari Soheib Bencheikh, gran mufti
della moschea di Marsiglia, Malek Chebel, psicanalista,
antropologo e islamologo algerino o Leila Babes, sociologa e
scrittrice algerina. Per lui tutti questi intellettuali sono
musulmani 'senza Islam', o 'fuori dall'Islam'''.
   Nipote di Hassan al-Banna (fondatore dei Fratelli musulmani)
e figlio di Said Ramadan (fondatore del ramo palestinese della
Fratellanza), Tariq Ramadan ha sollevato in Francia numerose
polemiche dopo la pubblicazione di un libro su 'musulmani e
laicismo' nel quale dichiarava che ''un cittadino musulmano deve
rispettare le leggi dello stato in cui vive soltanto fino a
quando queste non siano in contraddizione con i principi
dell'islam''. Per queste ed altre dichiarazioni Ramadan si vide
ritirare il permesso di soggiorno francese nel 1995.
   Ramadan, ricorda Fourest, riusci' a far censurare una
rappresentazione teatrale di Voltaire su Maometto e trascino' in
tribunale il direttore dei 'Cahiers d'Orient' per aver
dichiarato che il suo discorso 'ambiguo' fomentava l'odio e la
violenza nelle banlieues. Nel 2003 il Tribunale di Lione diede
ragione al direttore dei Cahiers.

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