Paragoni tra Israele e il nazismo, dietrologie e odio al convegno ospitato dal Senato la cronaca di Dimitri Buffa
Testata: L'Opinione Data: 01 dicembre 2006 Pagina: 1 Autore: Dimitri Buffa Titolo: «“I veri nazisti sono gli ebrei”: così si bestemmia al Senato»
Da L'OPINIONE del 1 dicembre 2006:
Oramai si sentono autorizzati a dire qualsiasi cosa su Israele e gli ebrei e non si vergognano più di niente. Tanto basta la foglia di fico di un sottosegretario come Paolo Cento che dice che lui “non è anti israeliano” e anzi tifa per “due popoli e due stati” e poi, dopo che lo stesso ha salutato e se ne è andato, si possono aprire le gabbie. In un primo momento il tutto era stato concepito per essere recitato al riparo da orecchie indiscrete. Ed al redattore de L’opinone era stato negato l’accredito. Successivamente, però ci scrive alla fine è stato dovuto fare entrare per forza mercè l’interessamento di Marco Taradash dei Riformatori liberali e delle pressioni della comunità ebraica romana sul presidente del Senato. Sia come sia, i quattro gatti che hanno partecipato a questo incontro chiamato “La Palestina dei media, i media della Palestina, da un’informazione reticente a un’informazione corretta”, non si sono fatti mancare proprio niente. Neanche i deliri del giornalista Paolo Barnard di Rai educational (“maleducational”) che ha affermato che l’Ucoii aveva fatto bene a comprarsi una pagina a pagamento dove Israele veniva paragonato ai nazisti . Anzi il loro atto eroico non è stato capito per colpa di un’informazione marcia manipolata dall’occidente.
E infatti i cattivi sionisti già premeditavano di compiere i propri crimini nazisti da 50 anni prima della shoà, che diventa quindi un pretesto, e questo si deduce, secondo l’educatore di Rai educational, leggendo i testi di Thedor Hertzl. Non vi basta? Volete di più? Eccovi accontentati. Dopo di lui è entrato nel dibattito, si fa per dire visto che loro se la sono cantata e loro se la sono suonato, il mitologico giornalista “verde” Fulvio Grimaldi. Ve lo ricordate quel signore che sembrava tanto simpatico quando faceva i collegamenti dall’Etna con il cagnolino? Ebbene nasconde un’anima piena di odio verso Israele. E anche con gli ebrei sembra non avere molta simpatia. Infatti ha esordito dicendo che l’attentato di Amman del novembre dell’anno scorso, lui che ha fonti in loco “lo sa per certo”, mica lo ha fatto Al Zarqawi. No quella è propaganda sionista, perché lui ha saputo che la sera prima sarebbero stati evacuati dall’albergo tutti i cittadini ebrei israeliani ospiti e portati in sicuro da membri della sicurezza giordana. Poi, solo poi, la bomba poteva scoppiare. E l’obbiettivo erano ovviamente tre membri dei servizi di sicurezza palestinesi che si dovevano incontrare con tre agenti cinesi.
La dietrologia infame di Grimaldi poi si è allargata fino all’11 settembre: “basta di parlare di terrorismo islamico oramai in America si sa chi c’era dietro l’attentato delle Torri Gemelle”. I quattro gatti, che fino all’ultimo ci sono stati spacciati per centinaia di persone da “infopalestina.it” pur di tenerci fuori (in realtà erano in tutto dieci in piedi e una sessantina seduti) finchè l’intervento di Taradash e una certa dose di stomaco da parte di chi scrive ci hanno consentito di partecipare pure a noi sporchi giornalisti filo israeliani, hanno tutti applaudito commossi. Poi ha parlato una signora anziana, pare ebrea, del gruppo delle donne in nero di Luisa Morgantini che ha buttato un altro po’ di calunnie sulla comunità ebraica romana dicendo di avere sentito i giovani ebrei a una delle loro feste cantare “eja, eja, alalà”. Praticamente le nostre ipotesi e le nostre attese sono state tutte confermate e ora il presidente del Senato Franco Marini è avvertito: a questa gente una struttura di pertinenza di palazzo Madama non può, non deve, più essere data. A nessun costo, anche se garantiscono tutti i parlamentari dei verdi e del Pdci. Ne va del buon nome dell’Italia che da ieri è sceso di qualche punto nel rating internazionale. Le parole sentite ieri tra gli applausi in quel convegno sono peggio di mille bandiere di Israele bruciate o di mille slogan “dei, cento, mille Nassirya”. E gli applausi del pubblico ai relatori la dicono lunga su cosa ci sia dentro la pancia di questa sinistra. Che purtroppo sta anche al governo.Ma oramai in Italia tutti quelli che per opportunismo un tempo si buttavano a sinistra, dal ’68 in poi, adesso si stanno schierando con il fondamentalismo islamico. C’è un cupio dissolvi che fa quasi ridere.
L’ultimo esempio? Sabato prossimo sintonizzatevi su Canale Italia, piattaforma 883 di Sky, e vedetevi la prima puntata alle 23 di “Musulmani d’Italia”, programma condotto da Pierluigi Diaco. Se lo farete potrete assistere a una specie di “processo in contumacia a Magdi Allam”. Pubblico ministero in trasmissione, Hamza Piccardo dell’Ucoii, un figuro che aderisce e spesso organizza a tutte le manifestazioni in cui si bruciano le bandiere statunitensi, israeliane e italiane, e che risulta anche tra i relatori di ieri all’ex hotel Bologna, mentre l’ avvocato d’ufficio sarà Yayha Pallavicini del Coreis, musulmano sicuramente moderato ma fuori posto in un evento televisivo che parte sicuramente con il piede sbagliato. A prescindere dalle polemiche con l’onorevole Daniela Santanchè in conferenza stampa ieri alla presentazione di questo programma, Diaco ha parlato con un linguaggio ambiguo che non gli conoscevamo e tutta la cosa è stata presentata all’insegna dell’appiattimento sull’ “islamically correct”. D’altronde il primo a prendere la parola per fare la vittima è stato proprio Piccardo. Poi Diaco che ci ha tenuto a fare sapere che durante la prima puntata il segretario dell’Ucoii, convertito italiano con un passato nell’ultra sinistra, ha fatto apprezzamenti poco lusinghieri sul vicedirettore del Corriere della Sera. Allam, però, sarebbe stato difeso sempre durante questa prima trasmissione proprio da Pallavicini del Coreis. Bontà sua e dell’islam moderato.
Una cosa si deve dire: ormai è molto proficuo il mestiere del sindacalismo mussulmano, e l’Ucoii è un po’ come quei Cobas che simpatizzano con le Brigate rosse. Però ci sarà pure un limite a queste vergogne nazionali. Per fortuna la noiosa conferenza di ieri ha avuto questo fuori programma con la Santanchè che essendo una che non le manda a dire quando ha preso la parola lo ha fatto per dire di “essere contraria a questo progetto di Diaco perchè in questo modo si ghettizzano i musulmani. Io voglio dare spazio invece soltanto all'Islam moderato. Dopo la pubblicazione del manifesto contro Israele, l'Ucoii ha dato dimostrazione di non essere un'associazione islamica moderata''. Per inciso la Santanchè era ieri con Souad Sbai, membro della Consulta islamica e responsabile della comunità marocchina italiana, a colloquio con Amato e D’Alema per perorare la causa di Najat Hadi, la donna magrebina vittima di un caso di poligamia islamica consumato in Italia dal marito che le ha anche portato via i figli. Proprio alcuni giorni orsono la responsabile femminile dell’Ucoii aveva chiesto che nella nuova legge sulla libertà religiosa fosse incluso un comma per tollerare l’istituto della poligamia, che in realtà ormai è scomparso persino dal diritto di famiglia di tutti i paesi del Maghreb.
Cliccare sul link sottostante per inviare una e-mail alla redazione dell'Opinione