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L'Opinione Rassegna Stampa
08.06.2006 "Ucoii fuori legge", lo chiedono i musulmani moderati
intervista a Shaykh Abdul Hadi Palazzi

Testata: L'Opinione
Data: 08 giugno 2006
Pagina: 1
Autore: Dimitri Buffa
Titolo: «Shayk Abdul Hadi Palazzi elogia il presidente italiano della Lega musulmana»
Riportiamo un'intervista di Dimitri Buffa a Shaykh Abdul Hadi Palazzi pubblicata dall'OPINIONE di giovedì 8 giugno 2006:

Cresce di giorno in giorno il numero delle personalità musulmane moderate che non solo prendono risolutamente le distanze dall’Unione della Comunità ed Organizzazioni islamiche in Italia (Ucoii, l’interfaccia italiana di Hamas e dei fratelli musulmani), ma addirittura si rivolgono alle Istituzioni per chiederne la messa al bando e lo scioglimento per legge. E’ di ieri la notizia che anche Mario Scialoja, segretario della Lega Mondiale Musulmana (l’ente che gestisce la grande Moschea di Monte Antenne a Roma), ha chiesto che Pisanu abbia sbagliato a non mettere fuori legge l’Ucoii e ad ammetterla nella Consulta islamica. Nello stesso senso si sono già pronunciati il vicedirettore del Corriere della sera, Magdi Allam, e la presidentessa della Federazione delle Comunità Marocchine in Italia, Souad Sbai. Ci sembra dunque opportuno intervistare il segretario dell’Assemblea Musulmana d’Italia, Shaykh Abdul Hadi Palazzi, che della richiesta di scioglimento per legge dell’Ucoii si era fatto interprete sin dal 2003.

Palazzi, Pisanu fa un gesto che considera di “apertura verso l’Islam”, nomina il presidente dell’Ucoii, Nour Dachan, come membro della Consulta islamica, ed ottiene invece l’effetto opposto: aumenta di giorno in giorno il numero dei musulmani che non solo condanna quella decisione, ma chiede che l’Ucoii venga sciolta per legge. Come lo spiega?
“In realtà la scelta di Pisanu è stata non di ‘apertura all’Islam’, ma semmai di apertura alla sètta dei ‘fratelli musulmani’, un’organizzazione integralista che legittima il terrorismo e che si ispira ad una lettura totalitaria, nazi-fascista dell’Islam. Molti musulmani emigrano in Occidente anche perché non sopportano più un ambiente in cui il fanatismo dei ‘fratelli musulmani’ diventa sempre più invadente. Giungono in Occidente con molte speranze e invece scoprono che anche qui prevalgono quegli stessi fanatici che anzi pretendono di rappresentare tutto l’Islam nei confronti delle Istituzioni italiane. Purtroppo non tardano a scoprire anche che le Istituzioni stesse fanno ben poco per contrastare questa pretesa”.

E quindi, come reagiscono?
“Dapprima prevale lo sconforto all’idea che la maggioranza delle moschee d’Italia sia gestita da un’organizzazione che legittima il terrorismo suicida iracheno e palestinese, da una Onlus i cui dirigenti aderiscono al ‘Campo antimperialista’ che raccoglie fondi a favore dei terroristi iracheni, da chi esalta il successo elettorale dei terroristi di Hamas come ‘una grande vittoria’ e solidarizza col folle Ahmadinejad nel dichiarare che Israele non ha diritto di esistere. Oltre alle moschee, questa gente pretende oggi di poter gestire delle scuole, e ciò ai musulmani moderati fa ancor più paura. Dovremmo lasciare i nostri figli, nati in Italia, nelle mani di chi chiama ‘martiri’ i terroristi suicidi? Di chi, come il presidente dell’Ucoii, Nour Dachan, chiama al telefono i suoi amici di Hamas per congratularsi del loro risultato elettorale? O di chi, come Piccardo, si fa intervistare da ‘Panorama’ per dichiarare che Israele non ha diritto di esistere? Vogliamo riflettere sul fatto che un personaggio del genere non solo è libero di gestire una moschea, ma viene persino invitato a fare lezioni agli alunni delle elementari delle scuole pubbliche? Di fronte a una situazione così allucinante, Souad Sbai ha giustamente esclamato a ‘Porta a Porta’: ‘Giù le mani dai nostri bambini!’. E’ questo il sentimento che prevale fra la stragrande maggioranza dei musulmani: siamo quasi un milione, e qualche centinaio di militanti estremisti dell’Ucoii non possono pretendere di rappresentarci. L’Ucoii costituisce un pericolo, e va fermata il prima possibile!”

Come spiega che anche una personalità in genere molto abbottonata come Scialoja abbia preso posizione in modo tanto deciso?
“I dirigenti delle organizzazioni islamiche, si chiamino Souad Sbai o Mario Scialoja, debbono in ogni caso tenere conto degli umori della base, di quanti sono chiamati a rappresentare. La legittimazione istituzionale dell’Ucoii ha creato il panico fra la maggioranza dei musulmani residenti in Italia. E’ un dato che salta agli occhi, che non può essere ignorato. Aumenta di giorno in giorno il numero dei musulmani che pensano: ‘Quelli dell’Ucoii si sono autonominati rappresentanti della mia religione, e adesso c’è il rischio che l’opinione pubblica consideri ogni musulmano come fautore dell’estremismo.
Non posso tacere: devo dichiarare pubblicamente che l’Ucoii non mi rappresenta e che anzi ne condanno le posizioni filo-terroriste’. Da questo punto di vista, la Fiaccolata di solidarietà con Israele e di condanna del regime iraniano del 3 novembre scorso – organizzata dalla redazione de “Il foglio” – ha rappresentato una sorta di stati generali dell’Islam moderato: assieme all’Assemblea Musulmana d’Italia c’erano i rappresentanti dell’opposizione iraniana in esilio, c’era Magdi Allam, c’era Mario Scialoja, c’erano i marocchini di Souad Sbai, c’erano realtà islamiche fra loro diverse ma accomunate dal ripudio dell’antisemitismo e dalla difesa del diritto d’Israele all’esistenza, nonché dalla condanna del regime iraniano, di Hamas e dei suoi referenti italiani. Il perdurante fiancheggiamento del terrorismo da parte dell’Ucoii ha senz’altro contribuito a farci unire e ad uscire allo scoperto tutti assieme, per dire: ‘ci siamo anche noi, e siamo in tanti!’. L’Ucoii non ci ridurrà al silenzio”

Che consiglio si sentirebbe di dare al nuovo ministro dell’Interno Giuliano Amato?
“Innanzitutto vorrei chiedergli di correggere quello che è già stato definito ‘l’errore madornale di Pisanu’: provveda senza indugio a cancellare il nome di Dachan dalla lista dei componenti della Consulta islamica, e dimostri fattivamente che – dal momento che l’Italia condanna l’organizzazione terroristica chiamata Hamas – i fiancheggiatori nostrani di Hamas non possono in alcun modo agire come controparte credibile delle Istituzioni. La scelta migliore – va ribadito – sarebbe quella dello scioglimento dell’Ucoii per legge. Ritengo ne esistano sia i precedenti che i presupposti: per legge in Italia sono state sciolte organizzazioni neofasciste come Ordine Nuovo, Avanguardia Nazionale e Movimento Politico, ed è stata sciolta la P2 in quanto associazione segreta. Ora l’apologia di terrorismo secondo le leggi italiane è un reato, e la messa al bando di un’organizzazione che talvolta la ha praticata dovrebbe esserne la necessaria conseguenza. Anche se non si giungerà da subito ad una misura del genere, il ministro Amato potrebbe comunque iniziare ad espellere dalla Consulta islamica Dachan e gli altri due membri legati all’Ucoii, e ripristinare il preesistente stato di monitoraggio delle attività propagandistiche, politiche e soprattutto finanziarie dei dirigenti dell’Ucoii e delle strutture di riferimento. Sarebbe un segnale senz’altro incoraggiante, non solo per i musulmani moderati, ma per tutti i cittadini”.

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