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Informazione Corretta Rassegna Stampa
19.08.2005 Si incrina il rapporto tra Maurizio Blondet e Avvenire
ma non tra il giornalista e il suo affezionato pubblico: un fenomeno che pone inquietanti interrogativi

Testata:Informazione Corretta
Autore: la redazione
Titolo: «Si incrina il rapporto tra Maurizio Blondet e Avvenire»
Riportiamo dal blog di Sandro Magister "Settimo cielo" (http://blog.espressonline.it/weblog/stories.php?topic=03/04/09/3080386): "Blondet rompe con "Avvenire" e tira fuori tutto":

Blondet rompe con "Avvenire" e tira fuori tutto

Quand'era ancora, fino a poche settimane fa, inviato ed editorialista di "Avvenire", Maurizio Blondet scriveva, sul giornale on line dell'editrice Effedieffe:

"'Avvenire' non è il mio giornale. E' il giornale della Cei e più specificamente del cardinale Ruini, ed è logico che non vi esprima le mie idee, ma quelle 'moderate' verità che il cardinale Ruini consente. Nei miei libri e sul sito scrivo quello che penso io...".

Infatti. Il risultato è però che dal giornale della conferenza episcopale italiana Blondet è stato congedato. E ora si dedica in pieno a scrivere altrove quello che pensa.

Ad esempio nel libro "Israele usa il terrorismo islamico", fresco di stampa. Il cui lancio editoriale dice così:

"Questo volume è il coerente seguito di '11 settembre colpo di Stato in USA', 'Chi comanda in America' e 'Osama Bin Mossad'; in esso Blondet arricchisce le sue indagini con nuove rivelazioni e approfondimenti sull'attentato alle Torri (clamorose le azioni di depistaggio da parte del potere e le sei esercitazioni aeree programmate proprio per l'11 settembre); l'azione poi si sposta in Iraq, dove campeggiano la figura ambigua di Al-Zarkhawi e il ruolo del Mossad nella 'pulizia etnica' di un'intera classe dirigente irachena; e dall'Iraq lo scenario si allarga sugli attentati a Bali, a Madrid, a Beslan, a Taba (Mar Rosso), in Palestina. In primo piano, come sempre, lo stupido - e a volte cinico - gigante americano e, nell'ombra, l'ebraismo internazionale, con Israele spietato braccio militare, sempre piu' vicino alla conquista del mondo e all'instaurazione del regno dell'Anticristo grazie anche alla superficialità, all'ignoranza, alla vigliaccheria e alla bramosia di denaro e di potere (illusorio) del resto dell'umanità".

Oppure sul bimestrale "Alfa e Omega" di cui è vicedirettore, stampato dalle Edizioni Segno.

Nel suo ultimo numero, il terzo della serie, c'è un dossier contro il filosofo Leo Strauss che ha ispirato i neocon, "praticamente tutti ebrei" compreso, in Italia, "il comunista ed ebreo Giuliano Ferrara". Blondet bolla come "penosamente ridicolo che tanti 'buoni cattolici' conservatori credano di aver trovato in questi nazi-trotskisti made in Usa, così totalmente amorali, degli alleati nella difesa dei 'valori', magari della 'vita' e della 'famiglia'".

E naturalmente sul giornale on line di Effedieffe, dove scrive quasi quotidianamente.

In un suo intervento del 17 agosto, riconduce i disastri aerei dei giorni precedenti a un unico complotto mondiale che così descrive:

"I tempi che viviamo sono spaventosi: la superpotenza unica, governata da una cricca criminale, ha già dato prova di poter commettere delitti atroci. Una 'strategia della tensione' su scala mondiale è evidentemente in corso, ed è mirata soprattutto agli europei, quasi che qualcuno volesse diffondere fra loro un clima di angoscia e di paura senza oggetto preciso. Leo Strauss, il guru dei neocon, preconizzava un ritorno ad epoche barbare, in cui solo i forti e i potenti potessero vivere sopra masse impaurite e impoverite".

Insomma, ecco come Blondet riassume la sua visione:

"Tutta la mia modesta scrittura tende a mostrare che dietro la storia e la politica c'è una metastoria, una 'storia sacra' in svolgimento, e che questa storia ha come centro gli ebrei: il popolo che avendo rifiutato il Cristo sta abbracciando - tremo nel dirlo - l'Anticristo del potere, dell'inganno e della violenza, per il dominio su 'questo' mondo".
Rimandiamo, a proposito di questa vicenda al nostro articolo "Un farneticante teorico dei complotti scrive sul quotidiano della Conferenza Episcopale Italiana" del 2004-10-06.
Vi venivano ricordate alcune delle tesi diffuse da Blondet nei suoi libri e nelle interviste e vi veniva posta una domanda: " Com'è possibile che un giornalista come Maurizio Blondet scriva sul quotidiano della CEI?", traendo da questa collaborazione prestigio e credibilità a tutto vantaggio della diffusione di tesi come quelle riportate ora da Magister?

Oggi che il rapporto tra Blondet e il quotidiano dei vescovi italiani sembra essersi incrinato diventano più rilevanti altre domande.
Blondet ha il suo pubblico, nel tradizionalismo cattolico, nell'estrema destra, nell'estrema sinistra (alcuni suoi articoli, per esempio nel quale si sosteneva che Israele si organizzerebbe da sola gli attentati suicidi,vengono appassionatamente discussi su Indymedia) e anche in ambienti molto più laicizzati e post-ideologici.
Esiste, anche in Italia, un mercato di una certa consistenza per quella forma di letteratura fantastica, veramente modesta, che scorge "dietro la storia" una "metastoria" nella quale gli ebrei interpretano la parte degli alleati di Satana.
Letteratura modesta, ma pericolosa, come la storia ci ha insegnato. Capace di scatenare passioni torbide, e di far passare alcuni dalle parole ai fatti.

L'esistenza di questo mercato è un segno preoccupante, che denuncia un vuoto di cultura e di razionalità. Un vuoto sul quale occorrerà interrogarsi e che occorrerà cercare di riempire. Con una più corretta informazione su Israele e sul conflitto Medio Orientale, innanzitutto. Con uno sforzo per riconoscere ed escludere dal dibattito le demonizzazioni, i pregiudizi millenari, le condanne aprioristiche e irrazionali.
E innanzitutto con la presa di coscienza del fatto che il problema esiste, che l'immagine distorta e falsata che troppo spesso si dà di Israele sortisce i suoi effetti, conferendo legittimità e attrattiva a linguaggi e a tesi che si poteva pensare definitivamente consegnati alla condanna della storia.




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