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Panorama Rassegna Stampa
20.09.2004 La "dissimulazione" di Ramadan questa volta non è riuscita
la sua "condanna" dell'omicidio di civili israeliani non è nè "chiara", nè sincera

Testata: Panorama
Data: 20 settembre 2004
Pagina: 23
Autore: Silvia Grilli
Titolo: «L'arte di "spiegare" l'omicidio degli ebrei»
Silvia Grilli nell'articolo "L'arte di «spiegare» l'omicidio degli ebrei" replica alla smentita di Tariq Ramadan che, da lei intervistato, aveva definito «contestualmente comprensibile» l'uccisione di bambini israeliani di otto anni, per poi negarlo in una lettera al Corriere della Sera. Le parole dell'intellettuale fondamentalista erano state registrate e sono ora riportate integralmente nel pezzo, che di seguito riproduciamo.
Tariq Ramadan, 42 anni, è un teologo islamico di origine egiziana, nipote del fondatore del gruppo fondamentalisti dei Fratelli musulmani. Molto ascoltato da no-global e e giovani musulmani di Francia, è considerato un islamico moderato da una parte del mondo cattolico. Il settimanale americano Time lo ha inserito tra i cento pensatori che «modellano il mondo». Il titolo era «Modernista o estremista?»
Dopo la pubblicazione sullo scorso numero di una sua intervista, Ramadan ha inviato questa lettera: «Panorama mi attribuisce frasi inacettabili che non ho mai pronunciato e che lascerebbero intendere che "è comprensibile uccidere dei bambini". Niente può giustificare l’omicidio di bambini e innocenti e queste azioni sono in contraddizione con i principi dell’Islam. La mia condanna è chiara».
L’intervista con Ramadan è stata registrata. Ecco la trascrizione integrale della sua risposta alla domanda se sia giusto uccidere bambini e civili israeliani perché li si considerano soldati: «Io non credo che un bambino di 8 anni sia un militare. Questi atti sono in sé condannabili, cioè bisogna condannarli in sé. Ma quello che dico alla comunità internazionale è che sono contestualmente spiegabili e non giustificabili. Che cosa significa? Vuol dire che la comunità internazionale ha messo oggi i palestinesi in una tale situazione, dove li sta consegnando a una politica oppressiva, che ciò spiega, ma senza giustificare, che a un certo punto la gente dica: non abbiamo armi, non abbiamo niente e dunque non si può fare che questo. E’ contestualmente spiegabile, ma moralmente è condannabile».
Sostenere che l’uccisione di bambini israeliani è «contestualmente spiegabile» è una «condanna chiara»? Spiegare perché non si può fare altro che uccidere è una « condanna chiara » della cultura della morte? E’ una posizione «chiara» dire che un bambino israeliano di 8 anni non è un soldato ma non dire altrettanto dei suoi genitori che prendono l’autobus e vengono fatti esplodere? Chi sono per Ramadan gli «innocenti» ? Perché non ha detto, come ha fatto Magdi Allam rispondendo alal stessa domanda, che la «vita umana è sacra»?
Per il «Wall Street Journal», Ramadan è un uomo di «straordinario talento, che padroneggia con estrema perfezione l’arte della taqiyya, la dissimulazione: non si è tenuti a dire la verità agli infedeli». In francia intellettuali di sinistra come Andrè Glucksmann e Bernard-Henri Lévy sostengono che il teologo ha abbassato la maschera: «Quello che è sorprendente non è che sia antisemita, ma che ormai osi rivendicarsi tale». Shimon Ramuels, direttore del Centro Wiesenthal di Parigi, dice: «Ramadan incita alla morte. Dopo il suo discorso al Forum sociale europeo, persone provenienti dal Forum hanno incendiato la scuola ebraica di Gagny ». Anche per questo il dipartimento americano della Sicurezza interna gli ha revocato il visto per insegnare cultura della pace in un’università dell’Indiana. E’ sospettato di legami, ha scritto lo studioso del Medio Oriente Daniel Pipes, con ambienti dell’estremismo islamico.
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rossella@mondadori.it

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