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I lettori ci scrivono, Deborah Fait risponde Manifestazione pro-Palestina a Milano. Dal 7 ottobre è un odio continuo e dilagante Cara Deborah, Cara Patricia, È verissimo che l’islam è già in Eurabia ed è altrettanto vero che gli europei non se ne sono ancora accorti. Quando succederà sarà tardi per tutti. Quello che accade nelle università è indecente ed è incomprensibile come tanti giovani siano così miseramente idioti e cattivi da dare, come è accaduto, a bologna, solidarietà a Hamas per il 7 Ottobre. Assurdo come è sbagliato dar loro tanta visibilità. È difficile ignorarli ma siccome, essendo ignoranti come capre, sono manipolabili e manipolati (e forse pagati), sarebbe meglio non dare loro la soddisfazione di vedersi ogni giorno in TV. Israele sta combattendo una guerra difficile, non solo contro Hamas ma contro l’opinione pubblica di tutto il mondo ma sono sicura che vincerà e ne uscirà forte come prima. *** Collettivi studenteschi vogliono il boicottaggio di Israele. E lo ottengono alla Normale di Pisa Non capisco questa tendenza, ormai ampiamente diffusa, ad interpretare la Risoluzione ONU del 25 marzo come una "Risoluzione anti-Israele". Il fatto che essa sia stata contestata dal Governo israeliano, non vuol dire che sia un riconoscimento della bontà delle ragioni di Hamas, atteso che si parla contestualmente di "cessate il fuoco" (DA AMBO LE PARTI) e di "liberazione degli ostaggi" (CIVILI, dunque israeliani); tuttavia, di questa evidente equidistanza (se non addirittura sbilanciamento a favore di Israele) tra le parti in causa, non si riscontra traccia alcuna nella mozione approvata dal Senato Accademico. Nulla sulla condizione dei civili israeliani in Israele a causa degli incessanti attacchi missilistici provenienti dalla Striscia. Nulla sugli ostaggi israeliani in mano a dei terroristi palestinesi e Dio solo sa dove. In compenso, un generico riferimento ad una "punizione collettiva" di cui sarebbe vittima la popolazione palestinese (non è dato capire ad opera di chi). Ciò detto, non capisco neppure la ragione per cui l'Ateneo abbia ritenuto opportuno esprimersi per un cessate il fuoco a Gaza, ma non altrettanto ritenga opportuno fare con riguardo a tutti i teatri di guerra del mondo. Il boicottaggio degli accordi di cooperazione con le università israeliane è una vergogna. Per quanto mi riguarda, andrebbero fatti accordi anche con le Università di Iran, Venezuela, Corea del Nord, Russia, Ucraina, Somalia, Libia, Camerun e così via. Cosa c'entra la ricerca con la guerra? Non sono forse accessibili a tutti, anche agli studenti universitari di Paesi in guerra, le pubblicazioni scientifiche degli studenti universitari che hanno la fortuna di vivere in un periodo di pace?
Caro Vito, Non solo a lei sembra di sognare, è un fatto comune per chi ha un minimo di coscienza. Solo che non è un sogno ma un incubo. Il boicottaggio alla cultura e alla ricerca è, senza alcun dubbio, la cosa più vergognosa che possa esistere in campo accademico. Ho il dubbio, anzi ne sono quasi certa, che le università italiane abbiano accordi con l’Iran, la Cina e tanti altri paesi in guerra o dittature. Per quanto riguarda la risoluzione ONU del 25 marzo, ha disturbato molto il tradimento degli USA nei confronti di Israele e l’aver messo, a conti fatti, sullo stesso piano, Israele, una democrazia, e Hamas un manipolo di terroristi. Le università italiane sono del tutto vergognosamente sbilanciate verso Hamas. L’Italia pagherà pegno per questa presa di posizione antisemita assunta dal Senato accademico. |
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