Le sinistre non trovano gli indirizzi degli ayatollah. Gli diamo una mano noi
Editoriale di Daniele Capezzone
Daniele Capezzone
A scanso di equivoci e divagazioni, tanto vale partire da un indirizzo fisico ben preciso: Roma, Via Nomentana 361. Si trova lì la sede dell’ambasciata in Italia della Repubblica islamica dell’Iran, ed è – appunto – lì che vive e opera la rappresentanza diplomatica del regime dittatoriale teocratico che, oltre a opprimere il proprio popolo, oltre ad avvelenare il Medio Oriente (con lo zelante contributo di Hamas, Hezbollah, Houthi), oltre a segregare le donne, oltre a perseguitare gli oppositori e i dissidenti, oltre a rovinare la vita alle minoranze sessuali, da una decina di giorni – come ultimo dei suoi atti di prepotenza e arbitrio – tiene sequestrata la nostra concittadina Cecilia Sala.
Lo dice anche il principe saudita Bin Salman: Khamenei è il nuovo Hitler