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Libero Rassegna Stampa
22.04.2024 Così il 25 Aprile è finito in mano ai palestinesi
Commento di Fabrizio Cicchitto

Testata: Libero
Data: 22 aprile 2024
Pagina: 1/7
Autore: Fabrizio Cicchitto
Titolo: «La festa della Liberazione nelle mani dei palestinesi»

Riprendiamo da LIBERO di oggi, 22/04/2024, a pag. 1/7, con il titolo "La festa della Liberazione nelle mani dei palestinesi", il commento di Fabrizio Cicchitto.

Fabrizio Cicchitto - Wikipedia
Fabrizio Cicchitto

Pronti per un nuovo 25 aprile con bandiere palestinesi. Mentre alla comunità ebraica viene impedito di partecipare. E questo grazie alla convergenza fra le organizzazioni palestinesi, i centri sociali, gli anarchici e i gruppi studenteschi estremisti

Le peggiori previsioni sul 25 aprile si stanno realizzando: da un lato è probabile che in molte città italiane le manifestazioni si tradurranno in una orgia di antisemitismo grazie alla convergenza fra le organizzazioni palestinesi, i centri sociali, gli anarchici e i gruppi studenteschi estremisti; dall’altro lato è già in atto e dichiarata la discesa in campo di un autentico squadrismo di stampo palestinese per impedire alla comunità ebraica di partecipare con i suoi simboli e le sue bandiere in ogni modo alla ricorrenza del 25 aprile anche nelle forme ridotte avvenute precedentemente. Infatti quello che emerge a Roma e a Milano è molto grave e preoccupante. Solitamente nel passato a Roma la comunità ebraica, visto che del corteo e della manifestazione fondamentale si erano di fatto impadroniti gli estremisti di sinistra e le organizzazioni palestinesi, si era ritagliata una presenza autonoma recandosi alle 8.30 del mattino del 25 aprile a Porta San Paolo. A quanto sembra anche questa manifestazione verrà impedita o comunque contestata. Infatti, Maya Issa, Presidente dei Giovani Palestinesi, ha rilasciato una gravissima dichiarazione di stampo squadrista: «Il 25 Aprile saremo in piazza alle 8 a Porta San Paolo. Quest’anno la liberazione non può essere all’insegna di una sfilata ipocrita. E' in corso un genocidio in Palestina, quindi non permetteremo che sia esposto e associato alla resistenza nessun simbolo sionista». In sostanza siamo di fronte ad una inequivocabile minaccia di stampo squadrista: questa volta non siamo più di fronte allo storico squadrismo fascista (1919-1924), ma ad uno squadrismo di tipo nuovo per l’Italia, cioè allo squadrismo di stampo palestinese. A Milano finora le cose sono state già risolte negativamente nel senso che lo storico presidente della Comunità Ebraica Walker Meghnagi ha detto che non esistono le condizioni per una partecipazione esplicita con bandiere della comunità ebraica al corteo. E' stato offerto agli ebrei di collocarsi senza simboli al seguito dei pochi superstiti della Brigata Ebraica ai quali è stata assicurata la duplice protezione della polizia e degli “Angeli” in servizio d’ordine autonomo che auspicabilmente li preserverà dalle aggressioni fisiche ma non dagli insulti. Quindi, caro direttore, siamo di fronte a questa situazione: in Italia il 25 Aprile, cioè la ricorrenza per antonomasia dell’anti Fascismo e dell’anti Nazismo, è impedito alla comunità ebraica di partecipare con le sue bandiere, i suoi simboli, le cippa in testa dei suoi militanti. Ciò avviene anche perché da tempo, anni prima dello stesso 7 Ottobre, data della strage di Hamas e della conseguente guerra di Gaza, l’Anpi (che oramai per ragioni anagrafiche non è più rappresentativa di partigiani combattenti, ma è stata acquisita per via politico organizzativa da una tendenza di Rifondazione Comunista) ha indebitamente incluso nelle manifestazioni del 25 Aprile le organizzazioni palestinesi che non hanno alcun titolo per parteciparvi, sia perché in quegli anni cruciali non c’è traccia di una loro presenza a fianco dell’esercito alleato e della resistenza italiana, come per ciò che riguarda la Brigata Ebraica e le Divisioni Polacche, e invece avvenne il contrario: allora i Palestinesi e larga parte del mondo arabo si schierarono con i nazisti come messo in evidenza dai comportamenti del Gran Moufti di Gerusalemme, buon amico di Goebbels. In seguito a questa mossa dell’Anpi è avvenuto che manu militari le associazioni palestinesi e alcuni gruppi estremisti oramai la fanno da padroni nelle manifestazioni del 25 aprile. Ovviamente adesso, in presenza della guerra a Gaza, provocata dalla strage operata il 7 ottobre da Hamas, le cose vengono portate alle estreme conseguenze, come messo in evidenza dalla dichiarazione provocatoria dalla Presidente delle Associazioni Palestinesi Maya Issa. Quindi, caro direttore, siamo a questo punto: che nell’Italia del 2024 è impedito agli ebrei di partecipare con i loro simboli alle manifestazioni del 25 aprile. C’è materia per vergognarsi di essere italiani, anche perché una cosa del genere avviene solo nel nostro Paese. Ciò dovrebbe essere al centro delle discussioni di questi giorni. Non lo è per varie ragioni: per la potenza mediatica dell’antisemitismo di sinistra, per la forza polemica dell’estrema sinistra, per la capacità di manipolazione della realtà di una parte della stampa, ma anche, mi consenta di dirlo caro direttore, per gli incredibili errori commessi in questi giorni da una parte del centrodestra come è avvenuto con l’emendamento al Pnrr sull’aborto e adesso anche per la disarmante gestione del caso Scurati in Rai al quale Giorgia Meloni ha dato una risposta. Ricordate queste cose per onestà intellettuale, rimane però il dato di fondo perché come diceva Carlo Marx, i fatti hanno la testa dura: in Italia lo squadrismo palestinese è in grado di impedire alla comunità ebraica di partecipare con i suoi simboli a viso aperto alle manifestazioni del 25 aprile.

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