25/3/02 Faziosità a reti unificate I collegamenti di Paolo Longo sono vere e proprie sinfonie di menzogne e faziosità
Testata: TG 1 Data: 24 marzo 2002 Pagina: 0 Autore: Paolo Longo Titolo: «»
La credibilità della RAI è messa a dura prova. Da quando è in corso la guerra tra Israele e i palestinesi abbiamo avuto ripetute testimonianze della faziosità del servizio pubblico. I collegamenti quotidiani da Israele curati da Paolo Longo sono vere e proprie sinfonie di menzogne e faziosità. Dopo l'ultimo attentato nel cuore di Gerusalemme, tre morti e cento feriti, su cui Longo non si sofferma a lungo, forse i morti israeliani non lo interessano, ma spazia e arriva fino a Rafah , al confine coll'Egitto e dice enfaticamente, i toni dei giornalisti RAI sono sempre molto enfatici, che la rappresaglia era già scattata e una bambina palestinese era morta. Falso. I combattimenti a Rafah sono purtroppo routine quotidiana poichè l'esercito israeliano cerca di arginare il movimento di armi che arriva dall'Egitto ad ogni ora del giorno e della notte attraverso gallerie scavate sotto terra, sotto le case che entrano negli appartamenti da dove vengono prese in consegna dai terroristi palestinesi. Quindi nessuna rappresaglia e nessuna bambina morta, fortunatamente solo ferita. Naturalmente non si sa da chi: a Rafah sparano tutti , è la porta dell'inferno. Perchè, ci chiediamo, la RAI accredita un giornalista così fazioso, inesatto, di parte, che odia Israele pur godendone la democrazia che gli permette di calunniare il paese e il suo governo senza preoccupazioni di sorta? Non è bastata l'esperienza desolante e vergognosa di Riccardo Cristiano che subito dopo il linciaggio di Ramallah scriveva ai suoi amici palestinesi "amici miei io non avrei mai detto che siete stati voi ...lo hanno fatto quelli di Mediaset, la concorrenza" Cristiano dunque il delatore della RAI , Longo il fazioso. E Ricucci! Non dimentichiamo Ricucci, inviato a Ramallah con producer arabo, Amedeo Ricucci che dice al mondo che Ciriello è stato ammazzato apposta , ESECUZIONE, urla e scrive come un invasato, non c'era nessun combattimento, tutto tranquillo, Ramallah era come una chiesa, anzi come una moschea, altro che terroristi, invenzioni degli israeliani. Ciriello, viene insinuato, è stato ammazzato perchè due giorni prima era stato fotografato affettuosamente abbracciato al suo amico Arafat, con tanto di kalashnikof accanto al giornalista. E ha continuato a ripeterlo, il Ricucci: gli israeliani tentavano di metterci in condizioni di tacere. Poi cosa è accaduto? Il TG 5, quindi ancora Mediaset galeotta , manda in onda il filmato girato da Ciriello prima di morire e nel filmato si vede il reporter per le strade di Ramallah in compagnia di combattenti palestinesi armati fino ai denti ma rigorosamente in borghese, esattamente come Ciriello privo persino di una fascia di riconoscimento, e si vede il combattimento, si vedono i palestinesi che sparano e Ciriello che riprende , finchè si sporge un po' troppo e una sventagliata di mitragliatrice diretta ai palestinesi vicino a lui lo prende in pieno. Ricucci nel suo parossismo di menzogne omette anche la notizia che poche ore prima c'era stato un altro combattimento nello stesso punto e aveva perso la vita un soldato israeliano di 21 anni , Gil Badikhi, colpito dentro al tank da una pallottola palestinese. Quindi altro che Ramallah tranquilla ! Altro che esecuzioni! Ciriello viene nominato ufficialmente Shahid, martire per la Palestina, da Mr. Arafat, ha avuto la bandiera palestinese sulla sua bara. Morto per la causa. Intanto la RAI accumula figuracce su figuracce, giornalisti bugiardi, tutti o quasi filopalestinesi, faziosità , bugie a non finire. I giornalisti inviati speciali dovrebbero essere sopra le parti ma pare non sia questa la convinzione della RAI, servizio pubblico, che ogni giorno sistematicamente inonda di menzogne gli utenti alimentando contro Israele un odio difficilmente arginabile. Questo fa dell'italia il paese più antiisraeliano d'Europa dopo la Francia. Lecito, anzi doveroso e giusto chiedere il rientro di Paolo Longo da Israele. Doveroso da parte di ogni utente pretendere dalla RAI onestà intellettuale e giusta proporzione tra le parti di un così delicato conflitto.
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