23-12-2001 Terra Santa e Israele... non una sola parola per il terrorismo palestinese
Testata: Avvenire Data: 23 dicembre 2001 Pagina: 1 Autore: Giorgio Bernardelli Titolo: «Quell'attesa a Betlemme»
Due articoli pubblicati su "Avvenire" di domenica 23.12.2001, "Quell'attesa a Betlemme" di Giorgio Bernardelli e "Luoghi santi,la fatica dei cristiani" di Gigi Peruggia puntano l'attenzione su un problema che con l'approssimarsi delle feste natalizie assume connotazioni sempre più preoccupanti: lo scarso afflusso di pellegrini in "Terra Santa". E'vero che i giornalisti citati scrivono su un quotidiano che si rivolge prevalentemente ad un pubblico cattolico, ma anzichè il termine "Terra Santa" sarebbe più corretto parlare di Israele, in considerazione del fatto che i gravi problemi economici derivati dal calo del turismo coinvolgono tutto lo stato di Israele (alberghi chiusi,disoccupazione ecc.) e non solo Betlemme o Nazareth. *** Si cita genericamente l'Intifada quale causa delle difficoltà quotidiane che incontrano molti cristiani, ma si omette di dire che sono i terroristi che si fanno saltare in aria, portando con sè decine e decine di civili innocenti, ad avere allontanato non solo il turismo ma la possibilità per molte persone di condurre una vita normale. *** Si afferma che a Betlemme sono state colpite la chiesa di Santa Caterina e la basilica della Natività ma non è scritto che tutto ciò è avvenuto nel corso di scontri a fuoco con i Tanzim (il braccio armato di Al Fatah) con conseguente scambio di pallottole da entrambe le parti. *** Si osserva quindi che anche la "non informazione" può essere pericolosa perchè induce il lettore che ha una visione parziale della situazione mediorientale a schierarsi, per conformismo o ignoranza, con la parte che si ritiene erroneamente più debole.