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Avvenire Rassegna Stampa
11.01.2002 2002-01-11 Chissā perchč Israele si arrabbia...
Azione di difesa d'Israele

Testata: Avvenire
Data: 11 gennaio 2002
Pagina: 1
Autore: un giornalista
Titolo: «Gaza, la rabbia di Israele»
Avvenire dell'11 gennaio, in riferimento all'azione di autodifesa di Israele su Gaza (in seguito all'ennesimo attentato terroristico), titola un suo "pezzo" in questo modo: "Gaza, la rabbia di Israele".
Naturalmente ai soloni terzomondisti dell'Avvenire non importa sapere quali sono le ragioni che hanno determinato questa "rabbia" (gli attacchi terroristici palestinesi).
All'Avvenire questo non interessa, per l'Avvenire il "cattivo" č sempre Israele.
Pertanto invitiamo i lettori di Informazionecorretta.com a protestare con l'Avvenire per questo titolo diffamatorio e offensivo nei confronti di Israele.










Marone, il "poeta-feddayn" de l'Avvenire

Su l'Avvenire in prima pagina e con un titolo fra il tardo-retorico e poetico fra il Che Guevara e il Camus ("Puntuale un velo di pece sui bagliori di pace) Elio Marone analizza la drammatica siutazione in Medio Oriente.
In questo articolo Marone scrive, a proposito della nave iraniana carica di armi destinate ai terroristi palestinesi che: "Arafat poteva benissimo non saperne nulla di tutte quelle armi" mentre invece č cosa risaputa che il traffico di armi con l'Iran č stato organizzato, in collaborazione con gli Hezbollah, da un suo uomo di fiducia Fuad Shubaki il Ministro delle Finanze dell'Anp.
Marone continua imperterrito insinuando il sospetto che le armi fossero dirette agli Hezbollah e non ad Arafat, mentre invece le indagini condotte da Israele hanno dimostrato il contrario.
Marone inoltre aggiunge che "tocca ad Israele prendere un inziativa di pace nei confronti dei palestinesi visto che č la parte militarmente pių forte".
Marone naturalmente dimentica (o finge di dimenticare) che Israele un'iniziativa di pace nei confronti di Arafat l'aveva intrapresa giā qualche anno fa al summit di Camp David quando gli aveva offerto lo stato palestinese sul 97% della West Bank e la divisione di Gerusalemme.
Ma Arafat aveva rifiutato tutte queste generose offerte di pace giudicandole "insoddisfacenti" e pretendendo addirittura che Israele riconoscesse ai cosiddetti "profughi palestinesi" (quattro milioni) il "diritto al ritorno" in territorio israeliano.
Marone, inoltre non scrive, che il governo israeliano č stato il primo ad accettare il Piano Mitchell che prevede sette giorni di tregua e poi la ripresa dei negoziati e che i palestinesi non intendono garantire questa tregua ad Israele.
Invitiamo pertanto i nostri lettori di Informazionecorretta.com a protestare con l'Avvenire per le affermazioni false e diffamatorie di Maraone nei confronti di Israele.










Antisemitismo: di chi la colpa secondo Avvenire

Sull'Avvenire, il quotidiano della Conferenza Episcopale Italiana, del 12 gennaio a pag. 7 Chiara Zoppa scrive un articolo ("Ebrei, un odio che ritorna?) profondamente ingiusto e tendenzioso nei confronti degli Ebrei e dello Stato di Israele.
A fronte dei pericoli paventati (giustamente) sulla rinascinata con l'intifada palestinese e con gli attentati dell'11 settembre in America dell'antisemitismo in Europa Chiara Zoppa intervista i soliti pseudo-filosofi terzomondisti che se la prendono con Israele.
Marco Tarchi, ispiratore della "nuova destra" (ma sarā poi davvero "nuova"?) dichiara alla Zoppa che: "č ingiusto chiamare sempre antisemita chi critica la politica dello Stato di Israele". Come dovremmo chiamare secondo Tarchi i terroristi di Hamas allora? Filosemiti forse?
Mah!
Continua sulla stessa linea di Tarchi il guru dell'islam in Europa il Professor Franco Cardini secondo il quale: "i rischi di una rinascinata dell'antisemitismo non esistono. Semmai esiste il rischio della nascita di un antiislamismo".
Ma allora se questi rischi, per Cardini, non esistono in Europa come mai dall'11 settembre sono aumentati in tutta Europa i reati di antisemitismo e gli incendi alle Sinagoghe?
Ci si mette poi lo scrittore Piero Stefani, il quale in modo inequivocabile, dichiara alla Zoppa che se c'č un pericolo di rinascinata dell'antisemitismo in Europa: "la colpa č delle elites delle comunitā ebraiche della diaspora e in particolare degli intellettuali che non prendono abbastanza le distanze dalla politica repressiva del governo di Israele nei confronti dei palestinesi".
A parte il fatto che fra la Diaspora Ebraica e lo Stato di Israele c'č sempre stato un rapporto fortemente dialettico va detto, per amore della veritā, che il principale responsabile del dramma che si sta consumando in Medio Oriente č Arafat che ha respinto le generose offerte di pace di Barak a Camp David (stato palestinese sul 97% della West Bank e divisione di Gerusalemme) e ha incitato il suo popolo alla rivolta contro Israele.
Ma questo alla Zoppa e a tutti quelli che come lei demonizzano lo Stato di Israele non interessa.

Invitiamo pertanto i nostri lettori di Infromazionecorretta.com a scrivere ad Avvenire per protestare contro l'articolo della Zoppa nei confronti di Israele e per le dichiarazioni altrettanto calunniose e offensive di Tarchi, Cardini e Stefani.


lettere@avvenire.it

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