13/6/02 Avvenire Molto corretto Plauso all'Avvenire
Testata: Avvenire Data: 12 giugno 2002 Pagina: 1 Autore: Vittorio E. Parsi Titolo: «Terrorismo & strategie»
Terrorismo & strategie
Raggelante scudo con i calcinacci delle Twin Towers
Vittorio E. Parsi
L'orologio del terrore ritorna a far udire i suoi cupi rintocchi: azzerando i mesi di pseudonormalità trascorsi dall’11 settembre, ci ricorda che viviamo da allora sotto la costante minaccia del fondamentalismo estremista, che il concetto stesso di normalità è cambiato da quella tragica data. Nel frattempo, una lunga campagna militare è in corso con alterne fortune, la violenza è riesplosa in Medio Oriente, e da ieri sappiamo che rudimentali bombe radioattive potrebbero prima o poi riuscire a penetrare le nostre difese, solo che si abbassi anche di poco la guardia. La straordinaria, e quasi inevitabile ondata di ottimismo sulle sorti del mondo che aveva accompagnato il crollo del Muro di Berlino nel novembre 1989 è venuta giù con i calcinacci delle Twin Towers. E qualcosa di impensabile, di raggelante, si profila. Un nuovo muro sta iniziando a essere edificato: suo scopo dichiarato è quello di proteggere la popolazione civile di Israele dai terroristi suicidi, che provengono da quei campi profughi in cui i loro stessi "alleati e fratelli" li han lasciati per decenni a covare odio e disperazione. La muraglia è la risposta disperata della democrazia israeliana di fronte al terrorismo "locale" che minaccia la vita dei suoi cittadini. Comunque la si voglia giudicare in termini etici, non può certo essere una fonte di ispirazione per la nostra lotta contro il terrorismo globale: è sicuro infatti che nessuna grande muraglia ha senso in termini di efficacia quando i terroristi che dovrebbe bloccare possono provenire dal mondo intero. Alla piaga del terrorismo le democrazie hanno il dovere di rispondere: innanzitutto con strategie di intelligence coordinate tra gli alleati, innovative e adeguate alla gravità della minaccia; e poi con tutti i mezzi che le circostanze richiederanno. Difendere se stesse e tutelare le vite dei cittadini che in esse confidano è un dovere morale per le istituzioni democratiche. Se le democrazie si mostrassero incapaci, o deboli di fronte all’attacco del terrorismo, inevitabilmente ne verrebbe gravemente compromessa la loro stessa legittimità. Ciò che le nostre opinioni pubbliche giustamente non perdonano ad alcun governo occidentale, di destra o di sinistra, è di vedere sacrificate le misure necessarie a garantire la propria sicurezza sull’altare della convenienza di parte o della pregiudiziale ideologica. È vero, questo muro che dovrebbe dividere israeliani e palestinesi non è la gabbia in cui un sistema tirannico rinchiuse i propri schiavi, ma corre il rischio di diventare un nuovo simbolo di irriducibile divisione, capace di catalizzare odio su odio.
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