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Fiamma Nirenstein ci parla della guerra antisemita contro l'Occidente

Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein". 
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)

Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine. 



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Avvenire Rassegna Stampa
19.06.2002 20/6/02 Interviste in ginocchio
Intervista di Camille Eid a Ghassan al-Khatib, ministro del lavoro

Testata: Avvenire
Data: 19 giugno 2002
Pagina: 1
Autore: Camille Eid
Titolo: «Palestinesi ormai senza forze di sicurezza. Ce le hanno annientate a colpi di cannone»
Ci sono interviste che hanno lo scopo di estrarre dall'interlocutore almeno un po' di verità, e ce ne sono altre che hanno l'unico scopo di compiacere l'interlocutore, di evitare accuratamente di metterlo a disagio, di porgli le domande che gli permettano di dire esattamente ciò che ha l'intenzione di dire. Questa appartiene alla seconda categoria.
Inizia Ghassan, affermando che l'Anp non può fare niente contro il terrorismo, visto che Israele le ha distrutto tutti i servizi di sicurezza. Si potrebbe fargli notare - come altri hanno opportunamente fatto su questo stesso giornale - che i servizi di sicurezza palestinesi si sono ripetutamente resi complici del terrorismo o, nel migliore dei casi, hanno chiuso occhi e orecchie su di esso. Eid invece preferisce chiedere:

Pensa che ci sarà una dura ritorsione all'attentato nonostante la condanna palestinese?

A noi è giunta notizia che "Voce della Palestina", la radio di Arafat, in arabo, lo ha giustificato, ma a Eid evidentemente la notizia non è arrivata. Ghassam ripete il ritornello che l'Anp non può fare niente perché Israele le ha distrutto tutto, e sostiene che il "ciclo" della violenza continuerà fino a quando non riprenderanno i negoziati. A noi verrebbe da chiedergli come mai allora la violenza sia esplosa proprio quando i negoziati erano in corso, Eid invece domanda:

Pare che gli attentati di Hamas e della Jihad islamica intendano mettere in imbarazzo l'Anp in questo momento difficile.

A noi sembrerebbe che il momento sia un pochino difficile anche per Israele, ma Eid evidentemente ha lo sguardo e il cuore rivolti da tutt'altra parte, e si preoccupa solo delle difficoltà del povero Arafat, vittima innocente di tutto questo pasticcio, e naturalmente Ghassan ne approfitta per dire che sì, certo che mettono in imbarazzo l'Anp, che è assolutamente contraria agli attentati.
Poi offre un'altra occasione d'oro con la domanda successiva:

Come giudica la costruzione del muro?
E naturalmente lui la giudica ingiusta, razzista, atta a favorire l'aumento della colonizzazione, fomentatrice di odio.
E infine l'utima domanda:

A proposito di crisi, come intende compensare la perdita di migliaia di posti di lavoro in Israele alla luce della situazione politica?
Ghassan critica alcune "lacune" della politica palestinese, che ha fatto ricadere il peso economico dell'intifada e delle sanzioni economiche israeliane sulla classe operaia; lui si ripromette dunque di ripartire più equamente questo peso fra le varie categorie sociali. Nessun progetto di combattere la corruzione che fa finire miliardi di dollari nelle tasche dei capi, nessun tentativo di porre fine alla guerra terroristica, unica causa della perdita dei posti di lavoro.
Quanto a Camille Eid, Israele, semplicemente, non esiste, se non come autore di dure ritorsioni.


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