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La Stampa Rassegna Stampa
14.02.2002 15/2/02 Ricordare, non beatificare
Alessandro Maggiolini teorizza un eroismo di PioXII

Testata: La Stampa
Data: 14 febbraio 2002
Pagina: 1
Autore: Giacomo Galeazzi
Titolo: «Salvò molti Ebrei dalla morte»
Su LA Stampa a pag. 27 commentando il film di Costa Gravas "Amen", sul silenzio di Pio XII durante la Shoah, nell'articolo: "Salvò molti Ebrei dalla morte" Giacomo Galeazzi scrive: "Pio XII, per il vescovo di Como Alessandro Maggiolini, fu saggio nel rifiutare di cedere al desiderio di una condanna plateale di Adolf Hitler.
Condanna che avrebbe avuto come ripercussione un accresciuta lotta contro gli Ebrei sotto il dominio tedesco".
A parte il fatto che una simile tesi è puerile e ridiocola visto che gli Ebrei nei territori dell'Europa soggetti al dominio hitleriano erano soggetti ad un trattamento barbaro e spietato che superava ogni indicibile curdeltà umana è un dato di fatto che il vaticano sapeva della Shoah e il papa aveva l'obbligo morale di parlare, ma, per paura del nazismo, decise di tacere e questo atteggiamento da parte di papa Pacelli non gli fa onore dal punto di vista morale.
Dopo la guerra e la Shoah inoltre papa Pacelli arrecò un altra grave offesa all'Ebraismo rifiutandosi di riconoscere il nascente stato di Israele e schierandosi, durante la guerra del '48, dalla parte degli arabi (guidati dal Muftì filonazista Haj Amin El Hussein) contro lo Stato di Israele.
A ragione di questo atteggiamento profondamente antisemita e antisionista papa Pacelli merita di essere definito il "papa del silenzio (di fronte alla Shoah) e del rifiuto (per non aver voluto riconoscere lo Stato di Israele)".
Per inciso, il riconoscimento d'Israele fu respinto da tutti i papi sucessivi. Lo riconobbe Giovanni Paolo II forzato dagli eventi. Aver scelto di fatto Saddam Hussein, durante la Guerra del Golfo contro la coalizione guidata dall'America aveva escluso la santa sede da qualunque consesso internazionale. Il riconoscimento dello stato ebraico fu la chiave per entrarvi.
Con buona pace del cardinal Martini (che ama tanto la "radice santa", come se Israele fosse un ginseng) le cose andarono proprio così.



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lettere@lastampa.it

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