21/5/02 Il Vaticano e le aperture invisibili politica della Santa Sede
Testata: La Stampa Data: 20 maggio 2002 Pagina: 3 Autore: Giacomo Galeazzi Titolo: «Quando il Papa donò la sua kefiah»
La Stampa del 20 Maggio a pag. 3 nell'articolo di Giacomo Galeazzi ("Quando il Papa donò la sua kefiah") è scritto che: "La vicinanza della santa sede alla causa palestinese però non è mai divenuta chiusura nei confronti di Israele". Ciò è assolutamente scorretto; se la politica della santa sede non fosse come invece purtroppo è una politica di chiusura nei confronti di Israele il vaticano avrebbe condannato con più decisione il terrorismo arabo contro Israele e il Papa avrebbe duramente stigmatizzato il violento discorso antisemita che il dittatore siriano Bashar El Assad fece in sua presenza all'areoporto di Damasco. Non solo. Ci sarebbero state sanzioni più gravi contro gli stessi uomini della chiesa macchiatisi di azioni vergognose che certo non giovano all'immagine della chiesa che si vuole sempre più ecumenica e pacifista. Staimo parlando di uomini come Hilarion Capucci, ex rappresentatne del Vaticano in Israele, scoperto vent'anni fa a trafficare armi per il terrorismo palestinese e ritrovato libero pochi mesi or sono a incitare al massacro d'Israele in piazza a Roma (Sabato 9 Marzo 2002, ad esser precisi).
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