15/4/02 Lettera aperta ad Ugo Tramballi Lettera aperta ad Ugo Tramballi
Testata: Il Sole 24 Ore Data: 14 aprile 2002 Pagina: 131 Autore: un lettore Titolo: «lettera»
Egr. Sig. Tramballi, ho letto con piacere il suo pezzo sul conflitto mediorientale pubblicato ieri 13/4/2002 sul Sole 24 Ore, nel quale Lei si giustifica dicendo che, in quella situazione , con tanti morti, è difficile per un giornalista mantenere un'equidistanza dalle parti. Forse finalmente sono servite tutte le e-mail di critica che le abbiamo inviato, infatti non c'è nessun dubbio che lei non sia mai stato equidistante nelle sue cronache! Spero che quell'articolo significhi che lei cercherà di migliorare in futuro. Vorrei comunque criticare una frase da Lei scritta sempre in un articolo pubblicato ieri. Il famoso "pasto da carcerato" che Arafat offrirà a Powell, fatto di ceci altro non è che il piatto tipico della regione.Inoltre gli offrirà ceci e fave("humus maa ful"), non ceci e fagioli come scrive Lei,che è considerato una prelibatezza per chi conosce il medioriente. Sarebbe come dire che a Bologna le lasagne sono un piatto da carcerati!! A questo punto una domanda mi sorge spontanea, Lei che si fa passare per esperto, che scrive libri sul medioriente, che è l'inviato del Sole 24 Ore in medioriente, come può non conoscere il humus? Ma in che mondo vive Lei? O la paura degli attentati suicidi non la fa uscire dalla sua camera d'albergo, dove probabilmente servono solo cibo internazionale (generalmente terribile) e niente di tipico della regione? Questo vuol forse dire che Lei scrive i suoi articoli per sentito dire? Tutto ciò spiegherebbe gli strafalcioni che notiamo regolarmente nelle sue corrispondenze. Claudia Collina