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Fiamma Nirenstein ci parla della guerra antisemita contro l'Occidente

Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein". 
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)

Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine. 



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Informazione Corretta Rassegna Stampa
16.04.2025 La posizione dell’Iran che spinge alla guerra con Israele
IC Mappamondo di Gabriel Barouch

Testata: Informazione Corretta
Data: 16 aprile 2025
Pagina: 1
Autore: Gabriel Barouch
Titolo: «La posizione dell’Iran che spinge alla guerra con Israele»

La posizione dell’Iran che spinge alla guerra con Israele
IC Mappamondo di Gabriel Barouch

Nonostante i negoziati aperti con gli Usa, l'Iran rafforza il suo arsenale missilistico e trasferisce missili anche alle milizie sciite in Iraq. Israele non esclude un raid preventivo, se la diplomazia dovesse fallire.

    Trasferimento missili alle milizie sciite in Iraq

 Le Guardie Rivoluzionarie iraniane hanno trasferito per la prima volta missili terra-terra alle milizie sciite in Iraq, operanti sotto Hashd al-Shaabi (Hezbollah, al-Nujaba, Kata'ib Sayyid al-Shuhada).

        Fonti di intelligence confermano il trasferimento avvenuto la scorsa settimana, segnando un’escalation nella strategia regionale iraniana.

        Questo sviluppo contraddice precedenti ipotesi di disarmo delle milizie in seguito ai negoziati nucleari tra Stati Uniti e Iran.

        Donald Trump ha annunciato colloqui diretti con Teheran, con il primo round in Oman e il secondo previsto a Roma, sempre con mediazione.

    Richieste di Trump all’Iran

 Trump ha chiesto all’Iran di smettere di armare le milizie per procura nella regione, includendo il disarmo del programma nucleare, lo smantellamento delle milizie sciite (es. Forze di Mobilitazione Popolare in Iraq) e la fine del programma missilistico.

        Questa linea rossa è stata formalizzata in una lettera alla Guida suprema iraniana, sostenuta da figure come Pompeo e Bolton.

        Trump ha minacciato azioni militari se l’Iran non accettasse queste condizioni.

    Posizione iraniana

L’Iran mostra diffidenza verso Washington ma è disposto a negoziare fase per fase, chiedendo garanzie sulla revoca delle sanzioni.

        Ribadisce però che non accetterà minacce e reagirà se provocato.

        L’Iran sta invece aumentando l’aiuto alle milizie, fornendo armamenti avanzati come missili da crociera Quds 351 e balistici Jamal 69.

        Questa mossa sfida le aspettative di riduzione delle attività proxy.

        L’Iran rafforza le proprie difese e influenza regionale tramite alleanze con Russia e Cina e acquisizioni avanzate di difesa aerea.

    Situazione per Israele

        Israele ha indebolito Hamas, Hezbollah e l’alleato Assad, lasciando l’Iran in una posizione precaria.

        Considera un Iran nucleare una minaccia esistenziale e potrebbe valutare un’azione preventiva durante questa finestra strategica.

        Recenti operazioni israeliane hanno ridotto arsenali missilistici di Hezbollah e capacità di difesa iraniane.

        Tuttavia, l’Iran continua a ricostruire milizie proxy e arsenali missilistici, rappresentando una minaccia a lungo termine.

    Città missilistica sotterranea iraniana

        L’Iran ha sviluppato un enorme complesso sotterraneo per missili balistici e da crociera, con migliaia di missili a guida di precisione (Kheibar Shekan, Haj Qasem, Emad, Sajjil, Ghadr-H, Paveh) con gittata fino a 2.500 km.

        La struttura è scavata in profondità nelle montagne con estese gallerie.

    Possibili scenari di escalation

        Israele potrebbe considerare un attacco preventivo prima che l’Iran rafforzi ulteriormente le difese o raggiunga capacità nucleari di breakout.

        Ciò potrebbe provocare escalation regionale e rivolte di musulmani sciiti nel mondo.

    Posizione dell’Arabia Saudita (MbS)

        MbS vuole proseguire con gli Accordi di Abramo, considerandoli parte della strategia Vision 2030 per benefici economici e geopolitici.

        Ha imposto severe restrizioni alle manifestazioni pro-Palestina, vietando bandiere e preghiere pubbliche per Gaza per oltre 15 mesi.

        Deve però confrontarsi con l’opposizione delle milizie sciite, da sempre nemiche, e la complessità della questione palestinese, che potrebbe limitare la piena realizzazione degli accordi, in caso di attacco israeliano all’Iran

        Gli Houthi in Yemen, proxy iraniani, potrebbero intensificare attacchi missilistici e con droni contro Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti.

        In Iraq, Libano e Siria, milizie sciite proxy potrebbero lanciare attacchi contro Israele o suoi alleati, con reazioni militari significative.


Gabriel Barouch

(Copyright/ tutti i diritti riservati 2025)


takinut3@gmail.com

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