CLICCA QUI per vedere il VIDEO Brigitte Gabriel: I palestinesi hanno distrutto tutti i paesi in cui sono andati 07/04/2025
Brigitte Gabriel: I palestinesi hanno distrutto tutti i paesi in cui sono andati Video a cura di Giorgio Pavoncello
Duro atto di accusa di Brigitte Gabriel, libanese, contro l'OLP e le organizzazioni terroristiche che gestiscono i profughi palestinesi. Ovunque siano andati, hanno distrutto i paesi ospiti, come un cancro che agisce in tutto il Medio Oriente.
Strage russa in Ucraina Cronaca di Lorenzo Cremonesi
Testata: Corriere della Sera Data: 05 aprile 2025 Pagina: 16 Autore: Lorenzo Cremonesi Titolo: «Strage russa a Kryvy Rih: sei bambini tra i 16 morti «Putin non vuole la tregua»»
Riprendiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 05/04/2025, a pag. 16, con il titolo "Strage russa a Kryvy Rih: sei bambini tra i 16 morti «Putin non vuole la tregua»" la cronaca di Lorenzo Cremonesi.
Lorenzo Cremonesi
Ucraina, Kryvy Rih bombardata da Putin: è la città natale del presidente Zelensky. Un saluto del creminale russo alle trattative promosse da Trump per porre fine alla guerra.
Scorre il sangue ucraino sulle speranze di pace prospettate da Donald Trump. Ieri almeno 16 civili sono stati uccisi da un missile balistico Iskander russo tirato su Kryvy Rih (la città natale di Volodymyr Zelensky), tra loro almeno 6 bambini. I feriti sono una cinquantina, alcuni gravissimi.
Le scene sono quelle cui ci siamo tristemente abituati negli ultimi tre anni. Pezzi di edifici nelle strade, cornicioni e muri sbrecciati, finestre infrante a centinaia per lo spostamento d’aria, auto in fiamme, ovunque rottami mischiati a quelli dei missili. E chiazze di sangue, cadaveri riversi, persone ferite che cercano aria, altre terrorizzate, lamenti, singhiozzi: sono foto e video che appaiono subito in rete a ricordare la crudeltà dei bombardamenti. Il missile ha colpito anche un’area tra i palazzi residenziali adibita a parco giochi per i bambini e fanno impressione gli schizzi di sangue tra le altalene e gli scivoli, la foto di un’anziana dai capelli bianchi morta nell’erba, forse una nonna che curava i nipotini. Un video mostra una famiglia che accarezza il cadavere del figlio sul marciapiede. «Tu sei la mia luce», dice la mamma piangendo.
Zelensky torna a puntare il dito contro Mosca e accusa Putin di «non volere la pace». Dice in un messaggio pubblico: «La Russia colpisce ogni giorno. Persone muoiono ogni giorno. C’è solo una ragione per tutto questo: la Russia non vuole applicare il cessate il fuoco e noi lo vediamo coi nostri occhi. Tutto il mondo lo vede benissimo: la Russia intende proseguire la guerra». Sono parole destinate certo agli alleati europei, alla Nato, ma soprattutto vogliono l’attenzione americana. La Tass riporta la versione del ministero della Difesa a Mosca, per cui sarebbe stato preso di mira un ristorante dove era in corso un incontro tra soldati ucraini e ufficiali di eserciti stranieri. I morti, secondo Mosca, sarebbero 85.
Ma ieri sera da Kryvy Rih non c’era alcuna conferma alla narrativa russa. In genere le fonti ucraine non riferiscono quasi mai i bilanci delle loro vittime militari. Però, i video e le immagini dal campo del massacro, girati anche da normali cittadini, mostrano vittime e luoghi che sono tutti civili. Nell’area investita dall’esplosione si trovava comunque un ristorante, il «Magellano», dove sembra dovesse tenersi un beauty forum. Fonti ucraine aggiungono che non vi sono certamente 85 morti o feriti militari in quell’area. E neppure i 20 veicoli dell’esercito di cui parla l’agenzia russa.
Il presidente ucraino, dal suo fallimentare incontro con Trump e Vance il 28 febbraio, ha scelto di evitare lo scontro diretto con l’amministrazione Usa. Non può rischiare di subire un altro taglio degli aiuti militari di Washington, e comunque la sua strategia del dialogo a tutti i costi con Trump contempla la denuncia decisa e puntuale dei «crimini russi». Più Zelensky si dice pronto ad accettare le condizioni Usa e più chiare diventano le intenzioni aggressive russe. Ieri ha anche ricordato che poche ore prima i missili russi avevano colpito un impianto per la produzione dell’energia termica a Kherson e che gli attacchi su Kharkiv si sono ripetuti quasi ogni giorno da settimane.
La risposta, a suo parere, non può essere che rafforzare e garantire militarmente l’Ucraina. «Solo quando Putin capirà che non può vincere con la forza, potremo pensare alla pace», ha detto. Che la strategia di Zelensky stia portando i primi frutti? Il segretario di Stato Usa, Marco Rubio, uscendo dalla ministeriale Nato di Bruxelles ha ricordato i colloqui russo-americani in corso a Washington ed evidenziato il crescere dell’impazienza nei confronti di Mosca. «Sapremo presto, nel giro di poche settimane, se la Russia è seria riguardo alla pace», ha dichiarato.
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