Etimologia del termine 'Palestina'
Analisi di Setteottobre sull'invenzione di una nazione

Il termine Palestina deriva da peleshet, usato nella Tanakh per indicare i Filistei — un popolo migrante di origine greca insediato lungo la costa tra l’odierna Tel Aviv-Yafo e Gaza nel XII secolo a.C.
I Romani reintrodussero il termine nel 132 d.C., ribattezzando la Giudea in Siria Palestina per cancellare il legame tra il popolo ebraico e la sua terra.
Nel 1937, un leader arabo locale dichiarò alla commissione britannica:
“Non esiste un paese chiamato Palestina. È un termine inventato dai sionisti!”
Il nome “Palestina” continuò a essere usato, anche nel Mandato Britannico, dove “palestinesi” indicava gli ebrei.
Lo slogan “Free Palestine” era quello del movimento sionista americano, che lottava per il ritorno in Israele.
Solo dopo la Guerra dei Sei Giorni (1967) emerse il nazionalismo palestinese.
Scrive Walid Shoebat da Betlemme:
“Il 4 giugno 1967 ero giordano, il 5 giugno sono diventato palestinese.”
Oggi chi si identifica come palestinese ha il diritto di farlo e di vivere in quella terra.
Ma non ha il diritto di riscrivere la storia millenaria di Israele e del popolo ebraico.
Fonte: Tel Aviv Institute