8/4/02 Quando la faziosità invade gli editoriale la conclusione che di questo editoriale che suscita alcune perplessità
Testata: La Repubblica Data: 08 aprile 2002 Pagina: 1 Autore: Bernardo Valli Titolo: «Quando Dio invade la storia dell'uomo»
"Quando Dio invade la storia dell'uomo" è l'editoriale di Bernardo Valli che Repubblica ospita l' 8 aprile, ed è una meditazione ineccepibile sul tema che improvvisamente è divenuto di moda fra gli intellettuali ed i politici italiani. E' solamente la conclusione che di questo editoriale che suscita alcune perplessità, anche, dobbiamo ammetterlo, perché l'autore dell'editoriale Bernardo Valli non si è in passato distinto per equanimità ed obiettività. Israeliani ed ebrei, la necessità di distinguere per non fomentare antisemitismo, il dovere di capire e di andare al fondo delle cose per non trasformare i giudizi in colpi di scimitarra, separare l' opinione politica dal giudizio etico per evitare le trappole del pregiudizio...e alla fine arriva il "ma". Nessuno stato può "vantare diritti temporali nel nome di una legittimità spirituale", né può "inventare una geografia di interessi nel nome di una storia rivelata", né "un popolo può imporsi a un altro popolo invocando come attenuante o giustificazione le proprie tragedie passate": ecco che si riaffaccia la consueta accusa, che attribuisce allo stato ed al popolo d'Israele le opinioni di una sua minoranza, anche abbastanza modesta numericamente. Israele vuole la Cisgiordania (e magari anche Gaza?) perché fu terra dei patriarchi biblici, Israele vuole la Cisgiordania (e magari anche il Golan?) perché fu loro promessa da Dio, Israele non ammette critiche perché i nazisti si sono accaniti contro il popolo ebraico per sterminarlo. Ma non è per caso che Israele ed il suo popolo chiedano semplicemente di poter vivere in pace nell'unico posto al mondo in cui essi riconoscono la loro patria storica, disposti anche a spartirla con un altro popolo alla sola condizione di potervi restare da pari a pari?
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