Gli Houthi, fanatici sciiti filo-iraniani che si sono impadroniti dello Yemen, lanciano missili contro le navi nel Mar Rosso e anche missili a lungo raggio contro Israele. Solo Trump sta reagendo alla loro minaccia.
I costi del trasporto marittimo stanno aumentando vertiginosamente. Il prezzo del greggio sta aumentando. L'Egitto ha perso più della metà delle entrate derivanti dal Canale di Suez, con conseguenze disastrose per l'economia di un Paese già gravato dai debiti. Questo perché gli Houthi, un movimento armato estremista sciita che dieci anni fa ha rovesciato il legittimo governo dello Yemen, stanno moltiplicando, su istigazione dell'Iran, gli attacchi contro imbarcazioni civili e militari, interrompendo gravemente il traffico marittimo nel Mar Rosso e dirottando parte della navigazione mondiale, costringendola a circumnavigare l'Africa per raggiungere l'Europa.
Nel frattempo, gli Houthi stanno lanciando attacchi missilistici contro Israele, Ma questo preoccupa meno il resto del mondo. Curiosamente, l'Occidente non nechiede conto a Teheran; l'Egitto non dice nulla. Soltanto Donald Trump si è fatto avanti, annunciando il 16 marzo di aver lanciato “un'azione militare decisa e potente” contro gli Houthi. Ne ha approfittatoper inviare un messaggio agli ayatollah, esortandoli a cessare immediatamente il loro sostegno “ai terroristi Houthi.” Un sostegno senza il quale i ribelli Houthi non sarebbero mai riusciti a prendere il potere dieci anni fa. L'Iran intendeva strumentalizzarli nei suoi sforzi per destabilizzare l'Arabia Saudita, fornendo loro armi sempre più sofisticate. Erano riusciti a conquistare gran parte dello Yemen, compresa la capitale Sanaa, un “traguardo” salutato con favore dal Presidente iraniano Rouhani. Andava però un po' troppo veloce. Le forze lealiste non si arresero, sostenute dall'Arabia Saudita che, alla testa di una coalizione di potenze sunnite – Egitto, Sudan, Marocco – stava portando avanti i primi attacchi contro gli Houthi “per difendere il legittimo governo dello Yemen”.
Gli scontri causarono numerose vittime. Si cominciò a parlare di una catastrofe umanitaria. Le Nazioni Unite non incolparono nè i ribelli nè l'Iran, ma accusarono i sauditi! Anche i media procedettero in tal senso. La Germania e il Belgio sospesero le vendite di armi a Riad. Il Presidente degli Stati Uniti Trump: già lui! – il cui primo mandato volgeva al termine, non esitò a proclamare che gli Houthi erano un’organizzazione terroristica e utilizzò il suo potere di veto per bloccare nel 2019 il divieto di vendita di armi ai sauditi votato dal Congresso. Meno di un mese dopo il suo insediamento, il suo successore Biden dichiarò la fine del sostegno e delle vendite di armi alla coalizione e annullò la qualifica di terrorista degli Houthi.
Oggi come ieri, Donald Trump, tornato Presidente, è molto solo. Né gli Houthi né gli iraniani sembrano particolarmente toccati dalle sue minacce. Resta da vedere se l'intensificazione degli attacchi statunitensi e i massicci bombardamenti contro leconcentrazioni di truppe di terra e le infrastrutture portuali e petrolifere, nonché gli attacchi mirati contro i leader Houthi, faranno tornare questi ultimi in sé. Per il momento, essi proclamano la loro determinazione e non cessano gli attacchi missilistici contro Israele. Finora le difese del Paese sono riuscite a fermare questi missili in tempo.