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Libero Rassegna Stampa
26.03.2025 I famigliari dei militari morti denunciano la Littizzetto
Cronaca di Daniela Mastromattei

Testata: Libero
Data: 26 marzo 2025
Pagina: 2
Autore: Daniela Mastromattei
Titolo: «I famigliari dei militari morti denunciano la Littizzetto»

Riprendiamo da LIBERO di oggi, 26/03/2025, pag. 2, con il titolo "I famigliari dei militari morti denunciano la Littizzetto", la cronaca di Daniela Mastromattei.

Luciana Littizzetto, nello show di Fabio Fazio, sta veramente esagerando. Diffama i militari e si becca una denuncia dai familiari dei caduti in guerra, con una “Class action dell’associazione Osservatorio vittime del dovere”.

Chissà se Luciana Littizzetto si rende conto di quel che dice durante i suoi show a Che tempo che fa, spalleggiata dal suo amico-conduttore Fabio Fazio che di tanto in tanto fa finta di non condividere le sue battutacce al vetriolo. Ma chi ci crede. Stavolta però le è andata male.
La comica torinese si è beccata una denuncia al tribunale di Milano da parte del tenente dell’esercito (in concedo), Pasquale Trabucco, per le sue insolenti dichiarazioni nella puntata del 9 marzo scorso sul canale Nove. Diceva: «Noi italiani non siamo capaci di fare le guerre, facciamo “cagarissimo” a combattere», parole subito stigmatizzate dal generale di corpo d’armata Giorgio Battisti, presidente della Commissione Militare del Comitato Atlantico Italiano. E giudicate «diffamatorie e offensive» verso «coloro che hanno perso la vita nella difesa della Patria» dai familiari che si schierano a sostegno delle Forze Armate e contro la Littizzetto con una “Class action dell’associazione Osservatorio vittime del dovere”, presieduta dall’avvocato Ezio Bonanni, al fianco del tenente Pasquale Trabucco.
«Riteniamo sia doveroso- spiega Bonanni - avere senso delle istituzioni di cui le Forze Armate sono un presidio fondamentale, e con esse tutti i nostri uomini in divisa. Le dichiarazioni della Littizzetto non sono condivisibili e ledono anche le stesse istituzioni democratiche, oltre a suonare offensive anche per i nostri uomini vittime nei teatri bellici e nelle stesse missioni di pace». Bonanni aggiunge: «Commenti che sono offensivi anche per i familiari e discendenti di coloro che hanno perso la vita nella difesa della Patria e che hanno subito lesioni o sono vittime del dovere nel rappresentare e tutelare le istituzioni democratiche e ogni singolo cittadino».
Non è stato solo il tenente a rivolgersi alla procura di Milano, anche l’avvocato Francesco Catania ha presentato un esposto per «presunto vilipendio delle Forze Armate». Il legale ha sottolineato in un lungo video di aver agito poiché ritiene «pericolosissimo minare la fiducia nel nostro esercito, deridendolo. Tra l’altro senza avere nessuna competenza in merito, senza avanzare alcuna critica ragionata». E concluso che non si ponno mettere in discussione «le istituzioni di uno Stato che hanno garantito la libertà negli ultimi 80 anni, solo per avere qualche milionata di spettatori o perché hai qualche milionata di spettatori». Il tutto in nome della satira.
Non possono certamente essere archiviate in nome della satira le parole della Littizzetto, interviene Cristina Al mici, deputata di Fratelli d’Italia, perché «offendere chi serve l’Italia con onore e sacrificio, anche a costo della vita, è inaccettabile e indegno di un servizio pubblico che dovrebbe rappresentare tutti». Per la parlamentare i nostri militari e le famiglie dei caduti «meritano rispetto, non derisione». La libertà di espressione «non può trasformarsi in licenza di insulto, soprattutto quando si colpisce la dignità di chi rappresenta lo Stato e protegge i nostri valori», dice la Almici. «Ci sono confini che non possono essere superati. Chi ama l’Italia rispetta chi la serve. E chi ha responsabilità pubbliche, anche nel mondo dello spettacolo, dovrebbe ricordarselo».

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