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Informazione Corretta Rassegna Stampa
23.03.2025 I drusi siriani cercano la protezione di Israele
Analisi di Stefano Scaletta

Testata: Informazione Corretta
Data: 23 marzo 2025
Pagina: 1
Autore: Stefano Scaletta
Titolo: «I drusi siriani cercano la protezione di Israele»

I drusi siriani cercano la protezione di Israele
Analisi di Stefano Scaletta

Druze religious elders from Syria make historic visit to Israel | The  Straits Times
Drusi siriani in visita in Israele per la prima volta dal 1967. Dopo la caduta di Assad e la presa del potere degli islamisti di HTS (Jabat al-Nusra, affiliati ad Al Qaeda), le minoranze siriane che abitano il sud del paese si rivolgono ad Israele in cerca di protezione. Un esempio di coesistenza che dimostra ancora una volta che a non volere la pace sono i fondamentalisti islamici e non gli ebrei, certo non Israele, dove vivono 2 milioni di cittadini arabi con pieni diritti

La popolazione drusa siriana si è rivolta ad Israele in cerca di protezione dopo la caduta di Bashar al-Assad. Il 17 marzo un gruppo di circa 100 figure di spicco della comunità drusa in Siria ha visitato le Alture del Golan. Il gruppo ha incontrato Sheikh Muafak Tarif, leader spirituale della comunità drusa in Israele. Lo stato ebraico è disponibile a difendere i drusi siriani in caso di attacchi da parte di gruppi islamisti e ha al tempo stesso affermato di essere disposto a rilasciare speciali permessi di lavoro.

I drusi fanno parte di una corrente musulmana sciita presente in Libano, Siria, Israele, spesso perseguitata da altri gruppi islamici poichè considerata setta eretica. Il fatto che i drusi siriani cerchino la protezione di Israele rappresenta la dimostrazione che la convivenza tra ebrei e musulmani è possibile solo a patto che questi ultimi non abbraccino condotte terroristiche. Sbaglia chi afferma che alla base del conflitto israelo-palestinese vi siano motivazioni religiose, almeno non da parte israeliana: non si spiegherebbe altrimenti la presenza di due milioni di cittadini arabi con pieni diritti, inclusi giudici della corte suprema, professori universitari, professionisti, membri dell’esercito.

Esiste una comunità drusa anche in Israele, pienamente integrata, i cui membri servono nelle forze di difesa (IDF). Anche la comunità drusa in Israele è stata colpita duramente nella guerra avviata da Hamas il 7 ottobre. Il 27 luglio 2024, un razzo di Hezbollah, alleato di Hamas, ha centrato un campo di calcio uccidendo 12 bambini a Majdal Shams. Si tratta del più sanguinoso episodio di guerra verificatosi dopo il 7 ottobre. In seguito all’attacco di Hezbollah, Israele ha avviato una campagna contro il gruppo terroristico liquidando in soli due mesi l’intera leadership incluso il leader storico Hassan Nasrallah. L’uscita di scena parziale di Hezbollah ha indebolito fortemente Assad in Siria, che alla fine ha preferito fuggire in Russia. Ora che al governo sono saliti gli islamisti di HTS (o Jabat al-Nusra, un gruppo terrorista affiliato da Al Qaeda), i drusi siriani si rivolgono ad Israele, unica democrazia del Medio Oriente, sperando di ripararsi da eventuali, sanguinosi massacri come è successo alla minoranza alawita solo due settimane fa.

All’inizio di marzo, il ministro della difesa Katz e il primo ministro Benjamin Netanyahu hanno ordinato alle Forze di Difesa Israeliane di “prepararsi a difendere” la città di Jaramana, a maggioranza drusa, situata alla periferia di Damasco, in seguito agli scontri tra miliziani locali e il nuovo regime siriano. Se il terrorismo è un vicolo cieco, la coesistenza dei popoli all’interno di Israele e altrove è ormai una realtà consolidata che è destinata a rafforzarsi grazie anche agli Accordi di Abramo, sperando che Trump dia corso alle scelte fatte durante la sua precedente amministrazione (fra cui anche il riconoscimento del Golan come parte di Israele e Gerusalemme capitale), nonostante la guerra scatenata da Hamas, nell’attesa di altri esempi virtuosi come quello rappresentato dai drusi siriani.

Stefano Scaletta

takinut3@gmail.com

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