Il sindaco Gualtieri si loda per il comizio a spese nostre Commento di Daniele Capezzone
Testata: Libero Data: 22 marzo 2025 Pagina: 1 Autore: Daniele Capezzone Titolo: «Il sindaco Gualtieri si loda per il comizio a spese nostre»
Riprendiamo da LIBERO di oggi 22/03/2025, a pag. 1, con il titolo "Il sindaco Gualtieri si loda per il comizio a spese nostre", l'editoriale di Daniele Capezzone.
Daniele Capezzone
Il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, ha pagato con i soldi del Comune la manifestazione per l'Europa organizzata da Michele Serra, ad uso e consumo dei soli partiti di sinistra. Dopo giorni di silenzio, ecco che se ne vanta pure, definendosi "orgoglioso" di aver sponsorizzato l'iniziativa (con i soldi dei contribuenti).
Sbagliare è umano, perseverare è Roberto Gualtieri. Fino a ieri pomeriggio, il Sindaco di Roma era misteriosamente sparito (un caso per Chi l’ha visto?), o – se c’era – stava attuando la ben nota strategia dell’opossum: fingersi morto, proprio come fa il simpatico marsupiale, nella speranza di essere ignorato dai predatori. Mammiferi della foresta a parte, il caso Gualtieri era arrivato a un punto tragicomico. Dal momento del lancio della manifestazione eurolirica da parte di Michele Serra (28 febbraio), il sindaco di Roma non aveva trovato un attimo di tempo (prima dell’adunata) per dire pubblicamente che l’avrebbe organizzata e finanziata con il denaro dei romani, né (dopo l’evento) per dare conto di questa discutibilissima decisione.
Com’è noto, era stato Libero a sollevare la questione, sbattendola in prima pagina per tutti i giorni di questa settimana. Ma Gualtieri taceva, non spiegava, non diceva niente. Mandava avanti come agnellone sacrificale Albino Ruberti, il capo della sua segreteria. Ma per il resto, non rispondeva su nulla. Finché – ieri pomeriggio – sono arrivate le anticipazioni di alcune sue frasi consegnate al quotidiano Il Foglio. Qui, improvvisamente, l’opossum è diventato Marchese del Grillo («Io so’ io e voi...»): Gualtieri rivendica la decisione «con orgoglio», definisce la manifestazione «bella, giusta e importante», e liquida come «surreali» le polemiche sul finanziamento pubblico. Gran finale: «Siamo felici di averlo fatto». Ah sì? Sarà felice lui, forse.
Ma non siamo affatto certo che lo siano i romani. Ai quali Gualtieri continua a non raccontare quello che i cittadini avrebbero avuto (e hanno tuttora) diritto a sapere.
GLI INTERROGATIVI
Ecco alcune domande in ordine sparso.
Quando e perché ha deciso di finanziare con il denaro dei romani una manifestazione di parte? Come mai non l’ha comunicato prima dell’evento? Perché il tema non è stato sollevato durante la conferenza di presentazione della piazzata, svoltasi davanti alla stampa estera proprio con Gualtieri e Serra? E perché il Sindaco, fino a ieri, non ne ha dato conto nemmeno dopo la manifestazione? Quanto è stato effettivamente speso? È vero che la somma di 270mila euro ipotizzata – carte alla mano – da Libero rischia di essere perfino sottostimata? C’è stata o no (parrebbe di no) una delibera formale della giunta capitolina per prendere questa decisione? O si è proceduto (come sembra) solo con un foglio d’ordine del Sindaco nemmeno siglato da lui? Oggi su Libero Francesco Storace rimette in fila con scrupolo questi e altri interrogativi. Tutto questo – giova sottolinearlo per i romani e per i non romani – in una città dove non funziona nulla: bus, metro, raccolta dei rifiuti, rifacimento delle strade, sicurezza pubblica. Eppure la priorità del Sindaco è stata quella di usare i soldi dei suoi concittadini (senza dirglielo) per fiancheggiare l’iniziativa di Repubblica a cui ha aderito il Pd con Elly Schlein.
RAPIDITÀ
E invece stavolta si è proceduto a razzo: la macchina amministrativa del Comune ha funzionato come un orologio svizzero.
Tutto fatto e tutto pagato (a spese nostre) in meno di due settimane. Con un Gualtieri fino a ieri misteriosamente muto, però.
Tra l’altro, non si può certo dire che al Sindaco mancasse o manchi la parola: da mesi, ammorba i romani con uno straordinario protagonismo mediatico e social.
Basta una ricerchina online per trovare di tutto: Gualtieri chitarrista, Gualtieri con caschetto che spiega le opere pubbliche in corso, Gualtieri guida turistica che illustra le bellezze di Roma.
Stavolta, invece, nulla di nulla, fino a qualche ora fa. Aveva finito i giga sul suo smartphone? O forse, appassionato di ballo com’è, sarà stato impegnato in un corso intensivo di salsa e merengue? O si sarà trattato di un ciclo massacrante di lezioni di pilates? Resta un’ultima ipotesi: che per molti giorni non sapesse (e non sappia tuttora) come uscire da questa gigantesca figura di m. No, non con la M maiuscola: non la M del Mussolini di Scurati, per capirci. Si tratta di un’altra m, stavolta minuscola. E maleodorante.
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