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Il Foglio Rassegna Stampa
21.03.2025 Paura per Sansal
Commento di Giulio Meotti

Testata: Il Foglio
Data: 21 marzo 2025
Pagina: 1
Autore: Giulio Meotti
Titolo: «Paura per Sansal»

Riprendiamo dal FOGLIO di oggi, 21/03/2025, a pagina 1/4, il commento di Giulio Meotti dal titolo: "Paura per Sansal".

Informazione Corretta
Giulio Meotti
I Premi Nobel per la letteratura si mobilitano per Boualem Sansal
Chiesti dieci anni di carcere per lo scrittore algerino, che in aula si è difeso a testa alta. Sansal si è difeso da solo in un processo che ricorda la Germania nazista, in cui viene additato come ebreo da quello che sembra il Tribunale del Popolo

Roma. Quando i suoi amici gli chiedevano perché non si fosse stabilito in Francia come altri amici e intellettualialgerini, Boualem Sansal rispondeva: “Spetta a loro (i membri del regime algerino) andarsene, non a me!”. Non è andata così. Sansal è comparso ieri davanti al tribunalepenale di Dar El Beida ad Algeri. Dopo un processo durato mezz’ora, il pubblico ministero ha chiesto dieci anni di carcere. Il verdetto sarà pronunciato il 27 marzo. Lo scrittore è accusato di aver “minato l’unità nazionale”, “insultato l’esercito” e di essere “in possesso di materiale che minaccia la sicurezza nazionale”. Uno spione al soldo di Parigi, dunque.

“Ho espresso la mia opinione”, ha detto Boualem Sansal in aula. “Sono algerino e un patriota. E’ impossibile mettere in dubbio il mio amore per l’Algeria”. Dopo una condanna che appare inevitabile, c’è chi spera in una grazia presidenziale in estate con la perdita da parte di Sansal della cittadinanza algerina e il ritorno a Parigi. In caso contrario, per dirla con l’europarlamentare François-Xavier Bellamy, “dieci anni per Sansal equivale alla pena di morte”.

Era stato nominato un avvocato d’ufficio, ma Sansal si è difeso da solo. Il legale francese, François Zimeray, scelto dalla casa editrice Gallimard e additato da Algeri come “l’ebreo”, ha commentato: “Un processo fantasma celebrato nel massimo segreto”. Sansal è stato arrestato il 16 novembre al suo arrivo all’aeroporto di Algeri. “L’argomento viene fuori spesso con mia moglie: cosa diavolo ci facciamo qui?”, aveva detto Sansal in una delle sue ultime interviste. “Poi ci chiediamo: se non combattiamo per il nostro stato, quale altra nostra lotta sarà credibile? Puoi fidarti di qualcuno che combatte per la pace nel mondo ma non per il suo paese?”.

Il 22 gennaio 2025, il Parlamento europeo ha adottato una risoluzione in cui si chiede il rilascio immediato di Sansal e condanna la repressione della libertà di espressione. Il premier francese, François Bayrou, ha evocato l’autore del “Giuramento dei barbari” ed Emmanuel Macron si è detto “preoccupato”. La Francia, dove Sansal ha ottenuto la cittadinanza nel 2024, ha reagito all’arresto con un irrigidimento delle relazioni diplomatiche con l’Algeria, ma ha prodotto pochi risultati. Il 7 marzo, scrittrici  e molti scrittori si sono mobilitati in suo favore in Germania, dove Sansal è stato insignito del Premio per la pace per il suo battersi contro “ogni forma di cecità e terrore dottrinale”. Poi, il 15 marzo, la Fiera del libro di Bruxelles ha ospitato una manifestazione di solidarietà per lo scrittore (si spera in qualcosa anche dal Salone del libro di Torino). Ma il sostegno allo scrittore è, per così dire, “misurato” e viene da chiedersi se i fuochi accesi da Algeri non abbiano prodotto qualche effetto in Europa. Sansal non sembra essere, per molti, una causa “pura”. Tra Sandrine Rousseau, che ha osato dire che lo scrittore “non è un angelo”, e Manon Aubry, che non ha votato a favore della risoluzione per Sansal al Parlamento europeo e i Socialisti che si sono astenuti all’Assemblea nazionale, la dittatura algerina può contare su silenzi e sostegni. Sul fronte mediatico, c’è il campo dei sostenitori schietti, dei timidi, dei “sì, ma” e dei contrari.

Kamel Daoud, amico e collega di penna di Sansal, lo dice a modo suo nel libro-manifesto con altre trenta personalità, “Pour Boualem Sansal”: “Ciò che credevamo fosse un’erosione dei valori e un esaurimento delle nostre democrazie si sta ora materializzando nella crudeltà verso Sansal. Se oggi ci rifiutiamo di sostenere quest’uomo, è un presagio di tempi bui a venire”. Siamo avvisati.

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