Trump e Zelensky: telefonata fantastica Analisi di Maurizio Stefanini
Testata: Libero Data: 20 marzo 2025 Pagina: 8 Autore: Maurizio Stefanini Titolo: ««Telefonata fantastica» fra Trump e Zelensky. Gli Usa: «È il primo passo verso la fine della guerra»»
Riprendiamo da LIBERO di oggi, 20/03/2025, a pag. 8, con il titolo "«Telefonata fantastica» fra Trump e Zelensky. Gli Usa: «È il primo passo verso la fine della guerra»" la cronaca di Maurizio Stefanini.
Maurizio Stefanini
Trump, dopo Putin telefona anche a Zelensky. E la conversazione viene descritta come "positiva", nonostante sia ancora fresco il ricordo dell'aggressione "diplomatica" subita dal presidente ucraino alla Casa Bianca. Fra le ipotesi sul tavolo: una proprietà americana sulle fonti energetiche ucraine, per ricostruirle e contribuire alla ricostruzione. Difficile però che le condizioni accettate da Zelensky siano rispettate da Putin, che vuole sottomettere l'Ucraina nel suo insieme.
Un’ora di telefonata fra Donald Trump e Volodymyr Zelensky, definita una «splendida conversazione», da Karoline Leavitt, portavoce della Casa Bianca, e durante la quale il presidente ucraino «ha espresso gratitudine al presidente Trump per il sostegno degli Stati Uniti, in particolare per i missili Javelin che Trump è stato il primo a fornire nel suo impegno per la pace». E c’è ancora spazio per le forniture militari da Washington a Kiev, nonostante la richiesta di Vladimir Putin di cessarle. Zelensky chiede ulteriori sistemi di difesa aerea, in particolare sistemi missilistici Patriot, e «il presidente Trump si è detto disponibile» a metterglieli a disposizione e «reperire quanto possibile, soprattutto in Europa», rivela la Leavitt. Lo stesso Trump sul suo social Truth, aveva riferito di aver «appena completato un’ottima telefonata», allo scopo di «allineare sia la Russia che l’Ucraina in termini di richieste e necessità. Siamo sulla buona strada».
Fra i punti affrontati, la situazione nella regione russa di Kursk, hanno infatti poi riassunto in una nota congiunta il segretario di Stato Usa Marco Rubio e il consigliere per la sicurezza nazionale Mike Waltz. «Hanno deciso di lavorare a stretto contatto alla condivisione di informazioni tra i rispettivi staff per la difesa, man mano che la situazione sul campo evolve». Senza dimenticare «i bambini scomparsi dall'Ucraina durante la guerra, compresi quelli che sono stati rapiti», che gli Stati Uniti s’impegnano a far sì che «ritornino a casa».
Per Zelensky, il colloquio con Trump è stato positivo e franco. «Ho avuto una conversazione positiva, molto sostanziale e schietta con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump», ha scritto su X. «L’ho ringraziato per un inizio buono e produttivo del lavoro dei team ucraino e americano a Gedda l’11 marzo», ha proseguito, che «ha contribuito in modo significativo a fare passi avanti verso la fine della guerra». E non solo. «Ho ringraziato il presidente Trump e il popolo americano per il loro sostegno», ha detto. «Gli ucraini vogliono la pace, motivo per cui l’Ucraina ha accettato la proposta di un cessate il fuoco incondizionato», ha ricordato, «e ho evidenziato l’importanza del concetto del presidente Trump di pace attraverso la forza».
Zelensky e Trump hanno «concordato di mantenere un contatto costante, anche al massimo livello e tramite i team». «Crediamo che insieme all’America, con il presidente Trump e sotto la guida americana, quest’anno si possa raggiungere una pace duratura», ha concluso. Zelensky ha anche manifestato il suo sostegno alla proposta americana di uno stop agli attacchi contro le infrastrutture energetiche. E dalla Casa Bianca Rubio e Waltz, suggeriscono che «gli Stati Uniti potranno essere di grande aiuto nel gestire questi impianti con la loro conoscenza nel settore», proponendo che «la proprietà americana di questi impianti sarebbe la migliore protezione per queste infrastrutture e il sostegno alla rete energetica ucraina».
È un investimento sul futuro in grado di rassicurare Zelensky per il quale «uno dei primi passi verso la fine completa della guerra potrebbe essere la fine degli attacchi all’energia e ad altre infrastrutture civili. Ho sostenuto questo passo e l'Ucraina ha confermato che siamo pronti a implementarlo». Perciò «i nostri team hanno discusso questo passo a Gedda. La parte americana ha anche proposto un cessate il fuoco incondizionato in prima linea e anche l’Ucraina ha accettato questa proposta. Continueremo a lavorare per far sì che ciò accada. Riteniamo che questi passi siano necessari per creare la possibilità di preparare un accordo di pace completo durante il cessate il fuoco».
In precedenza Zelensky, durante una conferenza stampa in Finlandia, aveva spiegato come gli Usa dovrebbero supervisionare il cessate il fuoco parziale, che comporta la cessazione degli attacchi russi alle infrastrutture energetiche, concordato tra Trump e Putin. «Gli Stati Uniti dovrebbero essere l'ente di controllo principale», ha affermato Zelensky a Helsinki. Ha però aggiunto che gli alleati di Kiev dovrebbero aumentare il loro sostegno all’Ucraina, dopo che Putin ha chiesto all’Occidente di interrompere il suo sostegno militare e di intelligence. In precedenza l’Ucraina aveva accusato la Russia di aver respinto una proposta di tregua degli Stati Uniti, dopo aver annunciato un'ondata di attacchi alle sue infrastrutture civili poche ore dopo che Mosca aveva accettato di porre fine ai bombardamenti sul settore energetico ucraino.
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