28/6/02 il principe arabo e il lord inglese di ..Repubblica una laudatio di due giornalisti , Paolo Longo (il lord inglese) ed Antonio Caprarica
Testata: La Repubblica Data: 28 giugno 2002 Pagina: 1 Autore: Sebastiano Messina Titolo: «Il principe arabo e il lord inglese "anime" del Tg1»
Strano, questo "Fuori Onda" di Sebastiano Messina, intotolato "Il principe arabo e il lord inglese "anime" del Tg1", pubblicato su Repubblica di venerdi 28 giugno. Strano, perché è una laudatio di due giornalisti , Paolo Longo (il lord inglese) ed Antonio Caprarica (il principe arabo) , che Messina mette in parallelo per farne risaltare le differenze e sottolinearne la comune caratura. Strano, perché si tratta di un cammeo isolato dal contesto, un contesto che avrebbe potuto giustificare quell' analisi, che così invece appare senza motivo apparente. Il panorama del giornalismo televisivo è, in effetti, desolante, con poche eccezioni che non sono solo quelle del TG1 targato RAI, ma includono certamente quanto meno alcuni cronisti del TG5 targato Mediaset. Alla poca professionalità ed alla scoperta faziosità della massa fanno da contrappunto alcuni singoli giornalisti che riabilitano la professione, ma che non sono solo della RAI e del TG1.Perché dunque ignorarli? Non crediamo che Messina ce ne possa fornire una spiegazione convincente. E poi: Longo un lord inglese? Certo, la sua flemma ricorda la mancanza di passione e l' incapacità di farsi coinvolgere dello stereotipo che circola su quella categoria della nostra fantasia letteraria, ma...ma se se ne ascoltano le parole, anziché limitarsi a guardarlo in faccia, allora ci si accorge che esse non riescono a nascondere astio ed avversione nei confronti di Israele, e che nella loro apparente fredda e distaccata neutralità esse insinuano (se vogliamo essere generosi) valutazioni delle informazioni raccolte che risentono di una certa predilezione nell' accreditare alcune fonti a scapito di altre, o lacune nel raccoglierle. Come documentiamo con accuratezza nel DOSSIER RAI-Mediaset-La 7 ogni volta che ce ne viene data opportunità.
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