Vergogna a Torino: comandano gli Askatasuna Commento di Pietro Senaldi
Testata: Libero Data: 28 febbraio 2025 Pagina: 12 Autore: Pietro Senaldi Titolo: «Il centro sociale che piace al Pd «Calpestate Meloni e Salvini»»
Riprendiamo da LIBERO di oggi, 28/02/2025, a pag. 12, con il titolo "Il centro sociale che piace al Pd «Calpestate Meloni e Salvini»" il commento di Pietro Senaldi.
Pietro Senaldi
Le foto dei leader di destra calpestate, ultima trovata del centro sociale Askatasuna, di Torino. Epicentro della violenza pro-Pal, il centro è protetto dal Comune di Torino.
Nel cuore di Torino, quartiere di Borgo Vanchiglia, c’è un palazzo di proprietà del Comune che da 25 anni è occupato da un centro sociale che i magistrati hanno più volte descritto come l’incubatore di «un’associazione a delinquere». Su 28 dei suoi esponenti pesano richieste di condanne per un totale di 88 anni. La Procura di Torino ritiene che da almeno una decina di anni quel palazzo sia la centrale che coordina e dirige gli scontri di piazza in città e gli attacchi ai cantieri della Tav in Val di Susa.
Stiamo parlando di Askatasuna (in lingua basca significa “Libertà”), ieri teatro di uno spettacolo indecoroso, che ha portato il centrodestra a chiedere lo sgombero dell’immobile e ad attaccare il sindaco dem, Stefano Lo Russo, che da sempre fornisce copertura politica a questo gruppo di autonomi attenzionato dalla Questura.
Dopo un anno dall’accordo tra il Comune e gli occupanti, per la cogestione dell’edificio, i consiglieri comunali erano riusciti a ottenere dalla giunta la possibiltà di effettuare un sopralluogo.
Ad accoglierli, davanti all’ingresso, i politici hanno trovato un tappeto di fotografie dei principali leader del centrodestra nazionale, da Giorgia Meloni ad Antonio Tajani e Matteo Salvini, e di quello locale alle quali era stato applicato un naso da pagliaccio. Ai lati, i militanti di Askatasuna schierati a mo’ di falange militare, a creare un corrodoio che ha costretto i consiglieri comunali a calpestare i ritratti dei politici per entrare nel centro sociale, avanzando strattonati tra gli insulti, con la Digos costretta a rimanere fuori, a vigilare per evitare il peggio. Scene direttamente dagli anni Settanta.
FDI: «SGOMBERARE SUBITO»
«Il Comune ha organizzato una pagliacciata. Si intervenga con lo sgombero e il sequestro dello stabile» ha commentato Augusta Montaruli, vicepresidente della Camera e parlamentare torinese di Fratelli d’Italia, accusando la sinistra di «complicità anti-istituzionale con il centro sociale più pericoloso del Paese». Parole di condanna sono arrivate anche dal segretario provinciale e da quello comunale di Forza Italia, il senatore Roberto Rosso e Marco Fontana: «Abbiamo avuto consiglieri sequestrati durante tutto il sopralluogo, perché non potevano più uscire dal cortile» hanno attaccato i due azzurri. Sono proteste destinate a restare inascoltate. Askatasuna è un bacino elettorale della sinistra torinese. I consiglieri Jacopo Rosatelli, di Sinistra ecologica, e Michela Favaro, del Pd, sono di casa nel palazzo occupato, dove vivono abusivamente almeno una cinquantina di persone.
Il centro si finanzia organizzando eventi e con attività di ristorazione dai dubbi profili di legalità. Per di più, il Comune, proprio il mese scorso, ha presentato una sorta di progetto culturale da centomila euro per dare nuova linfa agli occupanti. «Abbiamo intrapreso un percorso per fare uscire dall’illegalità l’immobile» si è vantato il sindaco, spiegando che «non è il palazzo che va ai cortei, ma sono le persone». Illuminante. «A noi compete restituire l’edificio alla collettività, alla magistratura compete individuare chi si macchia di reati» è il ragionamento di Lo Russo.
MAESTRI DEGLI SCONTRI DI PIAZZA
L’amministratore dem ritiene evidentemente che l’occupazione abusiva sia una sorta di restituzione dei beni pubblici alla collettività; anche se, come è capitato, per far parte della comunità, non bisogna sgarrare e si deve essere presenti in piazza alle manifestazioni contro il governo, che degenerano puntualmente in scontri con le forze dell’ordine. Giova ricordare, a proposito, che sugli antagonisti di Askatasuna gravano richieste di risarcimento danni da parte delle autorità per oltre sei milioni di euro. Ma il sindaco non considera che questo sia affare suo.
Le relazioni del Viminale la pensano diversamente e ritengono il centro sociale torinese come uno dei nuclei eversivi più attivi del Paese, se non il maggiore.
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