Trump vede Starmer: 'Ho rispetto per Zelensky' Cronaca di Carlo Nicolato
Testata: Libero Data: 28 febbraio 2025 Pagina: 4 Autore: Carlo Nicolato Titolo: «Trump vede Starmer: «Ho rispetto per Zelensky. Londra può evitare i dazi»»
Riprendiamo da LIBERO di oggi, 28/02/2025, pag. 4, con il titolo "Trump vede Starmer: «Ho rispetto per Zelensky. Londra può evitare i dazi»", la cronaca di Carlo Nicolato.
Carlo Nicolato
Starmer incontra Trump e il presidente americano "magicamente" cambia opinione su Zelensky. Adesso non è più un "dittatore", ma un presidente che rispetta. Ma cosa pensa Trump del conflitto ucraino? In Europa, lo vorremmo sapere.
Un fosco presagio ha anticipato l’incontro tra Trump e Starmer: la Union Jack alla Blair House, la guest house presidenziale che aveva ospitato per la notte il premier britannico, esposta al contrario.
Un piccolo dettaglio di croci rosse che devono sempre rimanere in basso rispetto al bordo bianco, ma una grave distrazione per gli esegeti del protocollo. Tuttavia Trump non è certo uno che bada a queste cose e Starmer è un capo di Stato che sa farsi voler bene con i suoi modi amichevoli, come dimostrano le prime parole del tycoon dopo le strette di mano di rito.
«È un grande onore avere il Primo Ministro Starmer nello Studio Ovale. È un posto molto speciale, e lui è un uomo speciale. E il Regno Unito è un Paese meraviglioso che conosco molto bene. Ci vado spesso, e ci andrò e ci aspettiamo di vederci nel prossimo futuro» ha detto Trump aggiungendo di avere con il britannico un «rapporto fantastico». Parole di miele sono arrivate anche e soprattutto per la moglie Victoria, «donna bellissima e grandiosa».
Certo i due non si sono incontrati per darsi delle facili pacche sulle spalle, in ballo ci sono questioni importantissime come la pace in Ucraina, la Russia di Putin, i rapporti commerciali tra Stati Uniti e Regno Unito, il riarmo e «tante altre questioni» come ha detto Trump, ma sembra che tra i due gli attriti non siano di casa. Sull’Ucraina il presidente americano ha subito annunciato l’arrivo per oggi alla Casa Bianca di Zelensky con il quale negli ultimi tempi la relazione è diventata «un po’ scontrosa». Quando un giornalista gli ha chiesto di ripetere l’affermazione secondo cui il presidente ucraino è «un dittatore», il tycoon ha fatto finta di cadere dalle nuvole: «Ho detto questo?
Non posso credere di averlo detto. Prossima domanda».
Poi ha aggiunto: «Nutro molto rispetto per Zelensky, gli abbiamo dato molti soldi e molte armi, ma hanno combattuto con grande coraggio». Il presidente americano ha comunque assicurato che oggi verrà apposta la firma a «un accordo davvero molto importante per entrambe le parti perché ci porterà in quel Paese, a lavorare lì» aggiungendo che si tratta di «una sorta di salvaguardia» per il Paese in quanto «se siamo lì nessuno farà scherzi.
La tregua o si fa subito o non si farà». Ma ha ribadito che l’Ucraina alla Nato non potrà mai aderire. Anche Starmer lo ha evitato, ma ha invece elogiato Trump senza il quale non si sarebbe mai concretizzata la prospettiva di un accordo di pace in Ucraina: «L’accordo, se lo otteniamo, sarà di enorme importanza.
Non credo che sarebbe successo se non avessi creato tu stesso lo spazio per questo».
Quanto a una delle questioni più spinose sul tema, le forze di interposizione per il mantenimento della pace in Ucraina, il presidente americano ha detto che è troppo presto per parlarne perché prima la pace bisogna farla.
Ma quando gli è stato chiesto se eventualmente l’America difenderebbe i soldati inglesi qualora fossero attaccati, Trump ha risposto affermativamente, «anche se gli inglesi sanno badare a se stessi». Il tycoon comunque esclude a priori che gli Usa possano schierare truppe in Ucraina, è una faccenda che riguarda l’Europa che è lì vicina. Il backstop americano, ha ripetuto, sarà psicologico in quanto comunque «saremo laggiù». Trump ha anche dichiarato di sostenere l’articolo 5 della Nato per la difesa reciproca dei membri: «Lo sostengo, non credo che avremo alcuna ragione per usarlo. Penso che avremo una pace di grande successo, e penso che sarà una pace duratura».
Fin qui si può dire che a Starmer meglio di così non poteva andare. Il tycoon ha perfino aperto la porta alla possibilità che Londra venga risparmiata dai dazi che invece colpiranno il resto d’Europa, oltre a Canada, Messico e Cina alla quale ieri ha aggiunto un ulteriore 10% punitivo per via della questione del Fentanyl. «Penso ci sia una buona probabilità che possiamo concludere un vero accordo commerciale in cui le tariffe non siano necessarie, vedremo». Insomma un Trump amichevole e collaborativo con la Gran Bretagna.
Anche per l’uscita dell’ex premier Boris Johnson, il più noto sostenitore della causa ucraina, il quale ha promosso l’accordo sulle terre rare con gli Usa.
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