martedi` 01 aprile 2025
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Free Palestine è uno slogan sionista 21/03/2025


Clicca qui






Il Foglio Rassegna Stampa
25.02.2025 La BBC con un docufilm aiuta Hamas
Commento di Giulio Meotti

Testata: Il Foglio
Data: 25 febbraio 2025
Pagina: 1
Autore: Giulio Meotti
Titolo: «Qui è la Bbc»

Riprendiamo dal FOGLIO di oggi, 25/02/2025, a pagina 1/III, il commento di Giulio Meotti dal titolo: "Qui è la Bbc".

Informazione Corretta
Giulio Meotti
BBC pulls Gaza film as it carries out checks over Hamas links
Un docufilm su un ragazzino nella guerra di Gaza, ma era il figlio di un capo di Hamas. La BBC continua a sostenere la propaganda di Hamas. BBC, che alla fine si è vista costretta a ritirare il film e chiedere scusa al pubblico

Roma. “La storia di un ragazzo che lotta per sopravvivere nella zona di guerra di Gaza”. Abdullah il suo nome. Tredici anni. Telegenico. Perfetto per il pubblico europeo. Solo che viene fuori che non è un ragazzino qualsiasi, ma il figlio di Ayman al Yazouri, viceministro di Hamas e alto ufficiale del movimento terroristico. Cosa che, inspiegabilmente, la Bbc ha trascurato di menzionare nel documentario. I dirigenti della “zietta” dicono che non è colpa loro; il documentario era una produzione indipendente e il produttore non lo ha rivelato. Ma proprio come qualche dirigente sapeva di Jimmy Savile, qualcuno doveva pur sapere di Yazouri. “Gaza: how to survive a war zone” è stato trasmesso lunedì scorso come resoconto del conflitto attraverso gli occhi di tre bambini le cui vite sono state devastate dalla campagna militare di Israele contro Hamas. Il film era già pronto per essere portato sulle tv italiane (“Piazzapulita” e“Propaganda Live” sarebbero state perfette). La tv pubblica inglese si è lasciata usare come piattaforma di propaganda per Hamas dando spazio al figlio di una delle sue figure di spicco. Spacciare un ragazzino palestinese come uno qualunque quando era il figlio di un capo di Hamas è troppo anche per la Bbc.

l gruppo di attivisti “Labour Against Antisemitism” ha presentato un reclamo alla Bbc, che alla fine si è vista costretta a ritirare il film e chiedere scusa al pubblico. Succede, quando i giornalisti occidentali si fidano di ciò che viene detto loro da Hamas più di quanto si fidino del governo israeliano. E il danno era stato fatto. Avevano già trasmesso il film più volte, assicurando la massima esposizione alla narrazione attentamente curata da Hamas. Le stesse dimensioni dellaBbce la vastità della sua portata, un enorme monopolio pubblico, oltre al fatto che è stata la prima in assoluto a fare trasmissioni radiofoniche (1922) e la prima a fare trasmissioni televisive (1936), fanno sì che “la verità dellaBbc” sia immediatamente creduta. Nel caso del documentario su Gaza se non fosse stato per la caparbietà del blogger David Collier nessuno si sarebbe accorto che qualcosa non andava. E c’è anche di peggio: uno degli altri “bambini” presenti nel film sui social stava in posa con le insegne di Hamas e una pistola. In breve, la Bbc ha messo in onda la propaganda di Hamas confezionandola come un’innocente “visione infantile” della guerra.

La leader Tory, Kemi Badenoch, ieri ha chiesto 

alla Bbc di far sapere se Hamas ha ricevuto fondi pubblici britannici per girare il documentario. Qualche mese fa la Bbc ha accettato di trasmettere un documentario sul massacro di 364 giovani israeliani al Festival Nova da parte di Hamas, ma a patto che i terroristi non fossero chiamati “terroristi”. E forse peggio del documentario è il servizio sulla consegna da parte di Hamas di quattro bare con gli ostaggi uccisi. Così il direttore diplomatico della Bbc Paul Adams lo ha descritto nel suo reportage: “Ancora una volta, c’era un palco, fiancheggiato da enormi manifesti che evidenziavano le conseguenze catastrofiche della campagna militare di Israele a Gaza e la determinazione palestinese a restare lì”.

Nel 2003, la Bbc fu ribattezzata “Baghdad Broadcasting Corporation”: i suoi notiziari sembravano scritti da Saddam Hussein. Oggi andrebbe chiamata “Gaza Broadcasting Corporation”. 

Per inviare al Foglio la propria opinione, telefonare: 06/5890901, oppure cliccare sulla e-mail sottostante


lettere@ilfoglio.it

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT