martedi` 01 aprile 2025
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Free Palestine è uno slogan sionista 21/03/2025


Clicca qui






Corriere della Sera Rassegna Stampa
25.02.2025 All’ONU Trump vota con Putin contro l’Ucraina
Analisi di Viviana Mazza e Stefano Montefiori

Testata: Corriere della Sera
Data: 25 febbraio 2025
Pagina: 6
Autore: Viviana Mazza, Stefano Montefiori
Titolo: «All’Onu lo schiaffo di Trump alla Ue: vota con Mosca contro l’Ucraina»

Riprendiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 25/02/2025, a pag. 6, con il titolo "All’Onu lo schiaffo di Trump alla Ue: vota con Mosca contro l’Ucraina" l'analisi di Viviana Mazza e Stefano Montefiori.

Risultati immagini per viviana mazza
Viviana Mazza

Stefano Montefiori - Unifrance
Stefano Montefiori

Per la prima volta gli Usa votano con la Russia e contro l'Europa nella risoluzione per l'integrità territoriale dell'Ucraina. Trump sta uscendo dal campo occidentale, pur essendone il leader? Ancora difficile interpretare la politica estera Usa, ma questi voti rimarranno come una macchia nella storia americana.

Washington-Parigi Una giornata con due volti, all’Onu lo schiaffo all’Europa e alla Casa Bianca il riavvicinamento tra Usa e Francia. Al termine della conferenza stampa di Washington il presidente francese Emmanuel Macron parla di «una svolta» e di «progressi sostanziali»: sui dettagli bisognerà ancora lavorare ma a suo dire alcuni Paesi europei e gli Stati Uniti hanno raggiunto un accordo di principio sulla garanzia da portare una «pace solida e durevole» in Ucraina, realizzabile a breve termine, che veda truppe europee di mantenimento della pace schierate sul suolo ucraino, dopo la fine dei combattimenti, con il supporto «indispensabile» (ma senza soldati sul terreno) americano. «Le nostre discussioni sono state estremamente fruttuose e sono convinto che ci sia una strada da percorrere», ha dichiarato Macron, auspicando un «accordo rapido, ma non fragile».

«Gli americani saranno presenti con la loro solidarietà», ha dichiarato Macron, e Trump non lo ha contraddetto ma non ha specificato in che cosa consisterà questa solidarietà. Il presidente americano Donald Trump ha accolto Macron alla Casa Bianca con grande cordialità, tra le solite lunghe strette di mano, pacche, complimenti reciproci sulle «meravigliose mogli» e lodi alla ricostruzione di Notre-Dame, ma soprattutto è sembrato adoperarsi perché l’idea di una forza di garanzia europea in Ucraina possa essere accettata dalla Russia.

Il presidente ucraino Zelensky potrebbe a sua volta essere ricevuto alla Casa Bianca nei prossimi giorni, ha detto Trump, e resta l’obiettivo di un incontro con il presidente russo Putin anche se l’occasione ipotizzata da qualcuno del 9 maggio a Mosca, giorno delle commemorazioni della vittoria sul nazismo in Russia, sarebbe «forse un po’ troppo presto», ha detto Trump, che spera comunque di porre fine alla guerra «entro qualche settimana».

«Il nostro obiettivo è raggiungere un cessate il fuoco il prima possibile e una fine permanente della guerra», ha detto Trump, evocando il rischio di una «terza guerra mondiale» se i colloqui dovessero non avere successo.

L’elemento chiave sta nel possibile accordo tra Stati Uniti e Ucraina, che Trump ha definito «molto vicino»: Kiev potrebbe concedere a Washington l’accesso ai suoi minerali rari in cambio di protezione e sostegno alla forza di garanzia europea. Nessuno ha specificato apertamente quali Paesi europei potrebbero partecipare, ma si parla di Francia, Regno Unito, Paesi baltici, Danimarca, forse Svezia e altri.

Negli scambi prima della conferenza stampa finale, pur in un’atmosfera di grande complicità e intesa, i due leader hanno comunque avuto modo di ribadire le rispettive posizioni, in molti casi distanti. Macron ha ribadito che «la pace non può significare una capitolazione dell’Ucraina», Trump ha detto di volere indietro la montagna di soldi già inviati a Kiev, «come fanno gli europei, che hanno concesso prestiti». Al che Macron lo ha corretto in diretta: «No, in effetti, per essere franchi, abbiamo pagato il 60 per cento del totale dello sforzo, erano soldi veri». E poco prima Macron aveva detto che i primi a dover ricevere compensazioni sono gli ucraini, «e a versare compensazioni dovrebbe essere la Russia, non l’Ucraina, perché è stata la Russia ad attaccare».

Se a Washington Trump e Macron hanno ostentato una relazione personale «speciale», così l’ha definita il presidente americano, tra pacche, risate e complimenti reciproci, più o meno nelle stesse ore, al Palazzo di Vetro di New York, Stati Uniti da una parte e Francia e Europa dall’altra si sono divisi come mai era accaduto prima all’Onu.

La risoluzione preparata dall’Ucraina e dai suoi alleati europei, che difendeva l’integrità territoriale dell’Ucraina e condannava l’invasione russa cominciata tre anni fa, è stata adottata con 93 voti favorevoli, 18 contrari e 65 astensioni.Ma in uno schieramento inedito, gli Stati Uniti hanno votato contro, assieme a Russia, Bielorussia, Mali, Nicaragua, Corea del Nord, Ungheria e anche Israele. Iran e Cina si sono astenuti.

Al termine di una giornata fiume al Palazzo di Vetro, il Consiglio di Sicurezza dell’Onu ha poi approvato una brevissima risoluzione presentata degli Stati Uniti che chiede la «rapida fine della guerra» senza però citare la Russia come aggressore e senza far riferimento alla sovranità e alla integrità territoriale di Kiev, come era invece stato sancito in Assemblea, dove la risoluzione Usa era stata approvata con questi emendamenti proposti dall’Ue. Francia e Gran Bretagna,che avrebbero potuto porre il veto in Consiglio di Sicurezza sulla risoluzione Usa, hanno preferito astenersi, spianando la strada alla versione di Trump.

Per inviare al Corriere della Sera la propria opinione, telefonare: 02/62821, oppure cliccare sulla e-mail sottostante


lettere@corriere.it

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT