Bibi: 'regoleremo i conti' Cronaca di David Zebuloni
Testata: Libero Data: 21 febbraio 2025 Pagina: 4 Autore: David Zebuloni Titolo: «Nuovo show di Hamas con gli ostaggi uccisi. Tutto Israele piange Bibi: «Regoleremo i conti»»
Riprendiamo da LIBERO di oggi, 21/02/2025, a pag. 4 con il titolo "Nuovo show di Hamas con gli ostaggi uccisi. Tutto Israele piange Bibi: «Regoleremo i conti»" il commento di David Zebuloni.
David Zebuloni
La restituzione dei corpi di Shiri, Kfir e Ariel Bibas e dell'85enne pacifista Oded Lifshitz, ha destabilizzato Israele, catapultato indietro, alla disperazione del 7 Ottobre. Netanyahu promette di riportare a casa tutti gli ostaggi e di distruggere Hamas.
Tel Aviv ieri si è ritrovata catapultata ai primi giorni della guerra. Una mamma brutalmente assassinata nei tunnel del terrore insieme ai suoi due bambini ha destabilizzato lo Stato Ebraico più di qualunque altra tragedia abbia colpito il paese nell’ultimo anno e mezzo. La mamma in questione è Shiri Bibas e i due bimbini sono Ariel e Kfir, rapiti rispettivamente quando avevano quattro anni e nove mesi. Solo nove mesi. Ieri mattina le bare dei due piccoli, insieme alla bara della loro mamma e di Oded Lifshitz (85 anni, ex giornalista e attivista per la pace), sono state esposte come trofei su un palcoscenico ben congegnato dai fanatici islamisti. Ogni esecuzione diventa dunque uno spettacolo teatrale. File di assassini acclamati dalla popolazione di Gaza. Lo show terrorista è stato allestito sulle rovine di un cimitero a Khan Younis distrutto dai bombardamenti israeliani.
IL VAMPIRO
Sul consueto palco un grande manifesto con l’immagine del premier Benjamin Netanyahu nei panni di un vampiro incombeva su quattro bare avvolte in drappi neri, distinte l’una dall’altra dalle foto plastificate delle vittime. Ovunque messaggi di propaganda e munizioni israeliane e slogan inneggianti alla resistenza diffusi dagli altoparlanti a ricordare l’accusa inventata dal movimento estremista: che siano state le bombe di Israele a uccidere la giovane mamma e i suoi bambini e l’anziano attivista per la pace. La Croce Rossa ha cercato di mitigare l’effetto show, schermando con dei teli bianchi il passaggio delle bare.
Addirittura l’Alto commissario Onu per i diritti umani dell’Onu, Volker Turk, ha condannato la sfilata. E il popolo israeliano che assiste a tutto ciò impotente. Un popolo conscio delle sadiche capacità del nemico di manipolare le menti, di generare distruzione nei cuori e negli animi nonostante vi sia una tregua in corso, ma costretto a fare il suo gioco per non diventare disumano come il nemico. Così, decine di migliaia di israeliani sono scesi in piazza per onorare i propri figli uccisi da quel male assoluto che è il terrorismo islamico. E il cielo si riempe di palloncini arancioni. E gli occhi si riempiono di lacrime. E il cuore si riempie di una nuova-vecchia consapevolezza: Israele non può esistere se aldilà del confine vi è Hamas.
«Voglio ribadire due verità assolute», ha dichiarato a questo proposito il Presidente israeliano Isaac Herzog in visita al Tempio Maggiore di Roma la sera stessa in cui Hamas ha dichiarato il rilascio imminente dei corpi della famiglia Bibas. «Il dovere supremo di riportare a casa gli ostaggi e la consapevolezza di essere davvero davanti al male assoluto.
Contro questo male dobbiamo rimanere uniti».
L’esercito israeliano ha tenuto una breve cerimonia funebre. Un rabbino militare ha letto un kaddish, che si recita in memoria dei morti, e brani dal Libro dei Salmi, su richiesta delle famiglie. Le truppe hanno sparato in aria i colpi per commemorare le vittime. Le bare sono state controllate per verificare l’assenza di esplosivi o sostanze pericolose; contenevano invece volantini della propaganda di Hamas. Dopo le preghiere, i resti sono stati trasportati all’Istituto di medicina legale Abu Kabir dove sono stati sottoposti al test del DNA, che potrebbe richiedere fino a due giorni. L’ufficio del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha comunicato in serata che il laboratorio ha già identificato Oded Lifshitz e stabilito che è stato ucciso durante la prigionia dalla Jihad islamica palestinese. Lifshitz, 83 anni, attivista per la pace e uno dei fondatori del Kibbutz Nir Oz, è stato rapito dalla sua casa il 7 ottobre 2023. Sua moglie Yocheved fu rapita separatamente e rilasciata 16 giorni dopo.
COSA ACCADRÀ
«Riporteremo indietro tutti i nostri ostaggi, distruggeremo gli assassini, elimineremo Hamas e insieme, con l’aiuto di Dio, garantiremo il nostro futuro», ha assicurato Netanyahu.
«In questo giorno siamo tutti uniti in un dolore insopportabile. Siamo tutti feriti da un dolore misto a rabbia. Siamo tutti furiosi con i mostri di Hamas», ha affermato, aggiungendo che Israele deve «regolare i conti con gli assassini vili, e li regoleremo». In serata Canale 14, emittente vicina al premier, ha dichiarato che non ci sarà nessuna fase due dell’accordo di tregua. «Israele sta esaminando la possibilità di estendere la fase uno per un breve periodo, massimo due settimane, con l’obiettivo di far tornare il maggior numero possibile di ostaggi», si legge sul sito di Canale 14 che già qualche giorno ha aveva pubblicato le indiscrezioni sulla linea dell’esecutivo.
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